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domenica 18 dicembre 2016

Crotto Valtellina, Malnate

No, non è in Valtellina. Malnate è alle porte di Varese, a pochi chilometri dal confine svizzero. Il "crotto" è l'antro naturale che, a giudicare dalla vecchia foto sul menù, ospitava tavolate all'aperto e che oggi rimane alle spalle del moderno ristorante. Il menù invece non tradisce il nome ed è un trionfo di pizzoccheri, salumi, sciatt, formaggi, tzigoiner, padelade e chi più ne ha più ne metta, Si mangia bene e si è serviti bene in un bel ristorante che propone una cucina "rustica" che non ha bisogno di essere nobilitata ma che certo gode del locale ben arredato e della tavola ben presentata. Le porzioni, come si conviene per questa cucina, sono più che soddisfacenti, incluso un benemerito bis di pizzoccheri. 
Naturalmente il mondo non è perfetto e quindi tutto questo ben di dio lo si paga non poco. Pur con vini dai ricarichi non esagerati, si finisce facilmente sopra i 100 Euro a testa, coi primi sui 15 Euro e i secondi ampiamente sopra i 20. Buoni anche i dolci (sugli 8 Euro). Peccato per il coperto (ben 3,5 Euro), che continua ad essere un'antipatica (in quanto inutile) abitudine di molti ristoratori.
Si parcheggia a fianco del locale imboccando con fiducia la stradina in salita che porta al livello superiore del parcheggio.

domenica 11 dicembre 2016

Carne e pesce a Milano

Cioè, Milano si fa per dire. Pesce Matto sta a Cesano Boscone, in Via Milano, d'accordo, ma non è certo Milanomilano. La zona non è ridente e il parcheggio è impossibile. Da fuori, a novembre, le vetrine sono completamente appannate, ci si avvicina e si vede un bancone del pesce e alcuni brutti ceffi che ci armeggiano intorno. Si entra e l'arredamento è minimale, pulito e luminoso ma giusto un gradino sopra il livello circolinodeldopolavoro. Però poi ci si scatena col menù di questa pescheria-friggitoria-spaghetteria che fa anche asporto e consegna a domicilio alla sera. Ovviamente, c'è solo pesce, in tutte le forme e in tutte le salse, dalla zuppa al fritto al burger alle crudité che oggi vanno tanto di moda. Ci viene in pausa pranzo il milanese più o meno imbruttito, e spesso si beve anche un bicchiere di vino, anche se poi la mappazza si fa sentire nell'afternoon all'office. Con 20 Euro ci si ingozza, con 15 si sta bene. Il servizio è sollecito e professionale. Evviva!
Al Muu House in viale Giulio Richard, invece, si mangiano "le migliori carni del mondo" - oh, lo dicono loro! Non sarà certo una sola visita al 28 di novembre a permettermi di addentrarmi in giudizi di merito su cotanto slogan. Il locale è gestito dalla stessa squadra che opera il bar tabacchi a fianco, e se arrivate poco prima delle 20 potrete assistere in diretta alla trasformazione da tabaccai a maitre, e al sorprendente riempimento del locale anche in un anonimo martedì sera. La zona purtroppo non è delle più ridenti e per fortuna il parcheggio sotto il cavalcavia è a pochi passi dal locale. Il locale è molto spazioso anche se un po' cupo e offre un po' di tutto (fino alle pizze!) oltre alle carni che dovrebbero essere il piatto forte. L'abbiamo provato con dei coupon molto convenienti coi quali ci siamo assicurati un antipasto misto di salumi e formaggi, un assaggio di primi (per la verità, una delle due pastasciutte sapeva un po' troppo di "orientale"...), alcuni assaggi di carne e calici di vino scelto tra una buona selezione. La formula del menù fisso ovviamente non è l'ideale per valorizzare la cucina di qualità o il rapporto qualità-prezzo, e quindi come detto non mi addentro in giudizi di merito, anche se la serata si è svolta senza alcun intoppo e ce ne siamo andati sazi e soddisfatti.

Fiordifarina, Gallarate

Insomma, mi lamentavo che a Gallarate è difficile trovare la pizza buona ed ecco che spuntano pizzerie da tutte le parti. Il Fiordifarina di Piazza Risorgimento, che non so perché si definisce "bistrot" è un locale luminoso e tutto sommato spazioso dove si fa una pizza buona e leggera, offerta anche in varietà non usuali, come ad esempio uovo e tartufo. C'è un buon menù di cucina (che non abbiamo provato) e di birre, senza voler strafare. Si nota anche lo sforzo di proporre qualche dessert non banale, come la "nuvola" col mascarpone. E' pur sempre una pizzeria per tavolate del sabato sera o coppiette a corto di fantasia, ma si sta bene (almeno al 7 di dicembre), il servizio è sollecito e c'è un silos dove parcheggiare nelle vicinanze. I prezzi non sono proletari: le pizze vanno sui 10 Euro, i dolci sui 6, peccato per il coperto a 2,50 Euro e il caffè a 2 Euro.

martedì 11 ottobre 2016

Da Aldo, Arona


Quasi all'angolo più a nord della piazza di Arona c'è il ristorante pizzeria Da Aldo, nel quale eravamo incappati -senza soddisfazione- una sera in cui volevamo mangiarci una pizza alle sette di sera. Ci siamo ricapitati a pranzo di lunedì: non molti gli avventori, turisti stranieri che mangiano in veranda incuranti dei 15 gradi di temperatura, impiegati in pausa pranzo col capufficio all'interno. Il locale propone una carta eclettica ma interessante, con molte cose di mare, e un menù mensile a tema: a ottobre tocca alla selvaggina. Come antipasti abbiamo preso un flan di ricotta e una pastilla con pesce, zenzero e gamberi, cioè una leggera tasca di pasta ripiena, un po' sovrastata dallo zenzero ma molto buona. I maltagliati con ragù di lepre e finferli (Euro 12,50) e la pizza del mese (9,50, per la verità meno che indimenticabile: il sapore delle fette sottilissime di carne era purtroppo quasi impercettibile) hanno completato il pasto. Coperto a 2 Euro, come il caffè; non abbiamo chiesto il dolce, e non ci è stato proposto. In due, 58 Euro, non proprio regalato ma tutto sommato onesto, vista anche la location sul lago.

domenica 9 ottobre 2016

Lord Nelson Pub, Somma Lombardo

Pub-birreria all'italiana vecchio stile, il Lord Nelson se ne sta al piano terra di un brutto palazzone, con qualche posto auto proprio di fronte, comodo se non per le auto che sfrecciano sulla statale incuranti della zona urbana e di chi fa manovra per parcheggiare.
C'è una sala col bancone e un'altra con tavolini protetti da separé che garantiscono tranquillità quasi assoluta, a parte appunto la musica che esce dagli altorparlanti a volume moderato ma di qualità pessima: non capirò mai come si faccia a mettere orrenda musica pop in una birreria dove tutto è arredato sul rustico-biker. Qualunque cosa più morbida dei Lynyrd Skynyrd dovrebbe essere vietata.
Comunque, era venerdì sera e il servizio è stato gentile e tutto sommato rapido, e gli hamburger decisamente buoni. Ce n'è una buona scelta, come per le birre, e anche il resto del menù sembra buono (oddio, gli anelli di cipolle erano decisamente del sacchetto). Gli hamburger vanno sui 12 Euro, la birra media sui 5. Non male.

sabato 1 ottobre 2016

Due pizze a Gallarate

Passare due ore a leggere esperienze terrificanti, recensioni sconclusionate ed esaminare enigmatiche foto di piatti non identificabili su tripadvisor alla ricerca di una pizzeria tra Gallarate e Malpensa, per rendersi infine conto di non essersi spostati di un millimetro dal punto di partenza: una zona gastronomicamente disastrata, in balia di clientela e imprenditoria perlopiù ignoranti e cafone.

Diretti quindi verso la la destinazione finale selezionata a fatica per una pizza alle 21.30 di un giovedì sera, incappiamo invece casualmente in Da Totò, pizzeria apparentemente di recente apertura con dehors in zona non amena. "E' ancora acceso il forno?" chiedo per rompere il ghiaccio vista l'ora tarda: "certo, siamo napoletani, noi" è la risposta che ci dice tante cose. Il locale ha due sale, addobbate con la consueta parata di foto di Totò. Tra la costernazione delle cameriere, abbiamo preso solo due pizze, mentre il resto della clientela si abbuffava di cozze frittimisti e dessert vari: crosta morbida "alla napoletana" e pizze niente male, anche se la mia "bufalina" mi pareva semplicemente una margherita con aggiunta in uscita una piccola mozzarella di probabile bufala. Sarà che noi eravamo un po' di fretta, ma m'è sembrato che il servizio se la sia presa con calma. A seconda dei gusti, il cagnolino della padrona che staziona dietro il bancone può far piacere o no. Margherita a 6,50, birra media tiepida a 4,50, coperto ahimé a 2 Euro. Al conto, i ticket restaurant "sono accettati solo a mezzogiorno", che è una cosa da nulla ma francamente mi fa cadere le braccia. Si parcheggia per strada senza troppi problemi.

Di tutt'altro tenore la visita a Basilico Bianco, a partire dalla location, in centro città. Anche qui il locale ha due salette, luminose ma che possono probabilmente diventare molto rumorose. Vasta scelta di pizze e impasti (con prezzi che quindi superano spesso i 10 Euro), e varie marche e tipi di birre. Qui la pizza alla napoletana si fa veramente apprezzare: non mi capita quasi mai di aver voglia di fare il bis. Coperto a 2 Euro, servizio OK. Problema della pizza a Gallarate risolto, ovviamente non grazie a tripadvisor.

Piccolo consiglio a tutti i ristoratori: se il conto finale fa 71 Euro e alla cassa i commensali non riescono a trovare la moneta da 1 Euro, è necessario che chi è alla cassa, invece di starsene lì imbambolato, pronunci la seguente frase: "va bene così, arrivederci". Tutti i ristoranti cinesi lo fanno, non capisco perché questa semplice usanza non prenda piede tra gli italiani

lunedì 22 agosto 2016

Il giardino della birra, Milano

Che si fa se il volo arriva a Linate alle 10 di una sera d'agosto? Si può andare al Giardino della Birra all'Ortica, dove la cucina è aperta fino a mezzanotte.
L'idea sarebbe quella del biergarten alla tedesca, che però si riduce a un cortiletto, non proprio ameno, e a una sala interna. Il menù offre molte scelte in tema, con incursioni più casalinghe come lo gnocco fritto. E ovviamente ci sono birre a profusione. Si va sul sicuro al Giardino della Birra, e tutto sommato i prezzi sono onesti.
Forse proprio grazie al fatto di essere uno dei non molti locali dove si può mangiare bene ad agosto e a tarda sera, nonostante la location non proprio centrale, la clientela è variegata e spesso include studenti e turisti stranieri. Il servizio è sempre stato gentile e tutto sommato rapido.
Nel "giardino" non si sfugge alla TV accesa in mute, alla musica indecifrabile trasmessa dalle casse (che però non disturba la possibilità di fare due chiacchiere) e alle tavolate con famigliole starnazzanti, dalle quali è più facile ripararsi rimanendo all'interno.

mercoledì 17 agosto 2016

Danny's bar pizzeria, Malvaglio

Malvaglio è una frazione di Robecchetto Con Induno, e già solo la toponomastica di questa zona meriterebbe un libro tutto per lei. "Downtown" Malvaglio, cioè Via Chiesa, presenta un'alta concentrazione di pizzerie (due), una d'asporto e l'altra è Danny's.
Con un po' di fortuna si riesce a parcheggiare in uno dei 5 o 6 posti auto davanti al locale, che è il più classico dei circolini di paese, riadattato a pizzeria (il circolino vero è dietro l'angolo poco più avanti - che vita a Malvaglio!). Danny's è l'archetipo del locale "bonarda", col bancone del bar vintage, la parata di amari d'antan sulle mensole, l'effetto spazzolato fai da te dai colori arditi alle pareti, i ventoloni al soffitto, la tv su canale 5 in "mute" e la radio che suona e il cortiletto "che oggi teniamo chiuso per le zanzare".
L'accoglienza e il servizio sono stati calorosi e solleciti e le pizze non male. Era aperto il 13 d'Agosto, molto bene!
Guarda caso ho gli scontrini qua davanti e salta all'occhio la differenza di prezzi col Sunset Bridge visitato pochi giorni prima.



Sunset bridge, Lonate Pozzolo

Edit 2021: chiuso.
 
Chiariamo subito: il ponte, se c'è, io non l'ho visto. E dire che il tramonto c'è, ed è spettacolare sulla valle del Ticino. Peccato che il Sunset Bridge non sembri avere alcuna sala o terrazza rivolta verso tanto splendore: l'ampia sala interna offre solo qualche finestra e il resto dei tavoli (tavolate stile brico, tavolini di plastica stile gelateria) sono all'esterno lato strada.
La location sarebbe promettente: siamo sulla vecchia strada per Malpensa, tra Nosate e Tornavento, il panorama come detto sarebbe fantastico, c'è un sacco di spazio per il parcheggio e anche l'edificio del locale è molto grande, anche se sembra che sia sfruttato solo parzialmente. Oltre alla sala suddetta (al primo piano, c'è una rampa di scale) e ai tavoli fuori, c'è uno spazio per la musica dal vivo (anche qui c'è qualche scalino, elemento architettonico immancabile nella piatta padania) che consiste in una stanzona quadrata con un bancone del bar e certifica quindi l'appellativo di "Live music restaurant". Tutto l'interno è addobbato con ogni sorta di suppellettile, bandiera e sciarpa calcistica. Highlight della location un videogioco Bubble Bobble Puzzle Bobble al posto dei soliti videopoker.
Io non sono mai stato in Kentucky ma qualche idea me la sono fatta con le serie TV, e la sensazione è che al Sunset Bridge possa arrivare da un momento all'altro Raylan Givens alla ricerca di Dewey Crowe, o che una gang di scalcinati biker passi di lì a fare bisboccia. La clientela è rigorosamente tutta di aficionados, con tanto di spazio altalene di plastica per far razzolare i bambini; gli "stranieri" sono cortesemente ignorati dalla combriccola di varia umanità: abbondano i tatuaggi e gli uomini in canotta, si raccontano disavventure davanti al bancone del bar, si salutano gli avventori sorseggiando una panaché.
Il servizio è stato molto gentile e sollecito, le pizze non sono male (non abbiamo provato la parte "restaurant" del menù) e i prezzi sono onesti. Erano aperti il 9 d'Agosto, che di per sé è già un punto a favore.
Insomma, se volete visitare un angolo di Bible Belt apparsa chissà come in Lombardia, dove potersi presentare in salopette da muratore, o in canotta, o in vestito da sera e tacchi a spillo, o in tenuta da biker, provate il Sunset Bridge. Se vi interessano i tramonti, andate altrove.

giovedì 4 agosto 2016

Capanna Gigliola, Laveno Mombello

Arrampicato sulla sponda lombarda del Lago Maggiore sta il Ristorante Gigliola, col suo gran prato da una parte e i tavolacci di legno affacciati sul lago dall'altra. La presentazione del posto sta tutta nella foto che campeggia sul suo sito web, un fenomenale scorcio di lago da rimirare e gustarsi con calma. Proprio a questo riguardo, avremmo fatto volentieri a meno di gran parte della musica trasmessa nel dehors, dei bambini urlanti e delle mamme starnazzanti del tavolo dietro di noi. E dire che c'ho anche provato a dirglielo al patron... "mi raccomando i bambini all'interno, eh!" però deve aver pensato che volevo fare una battuta. Peccato, perché di spazio all'interno ce n'è apparentemente in abbondanza. A parte gli scherzi, il servizio è alla buona e gentile, e i menù sono rustici e ruspanti, un trionfo di culatelli, speck, funghi, brasati, polente e via di questo passo. E se non ricordo male, pasta e confetture fatte in casa.
La location potrebbe sicuramente essere sfruttata di più e chissà quanti chef di lusso ci vorrebbero mettere le mani sopra, ma altrettanto certamente l'ambiente rustico esercita il suo fascino su una vasta gamma di clienti, dalle coppie romantiche, ai bikers, ad, appunto, le tavolate di famigliole urlanti. Insomma, ce n'è per tutti e la location (Frazione Casere) non proprio agevole da raggiungere invita a una fuga dalla calura e dalle folle estive, e, perché no, anche una gita invernale! Una volta raggiunto il ristorante, il parcheggio è ampio e agevole. Antipasti sui 9-10 Euro, primi sui 12, dolci sui 5. Si mangia bene e ci si gode lo spettacolo della natura.

domenica 10 luglio 2016

Battipalo, Lesa

Sorprendentemente, un venerdì sera di luglio, il Battipalo di Lesa sul Lago Maggiore non era tutto esaurito, ed è un peccato, perché il posto merita, ma anche una fortuna, perché così ci si può godere con tranquillità un posto nel dehors sul Lago Maggiore. Il Battipalo, facile da trovare sul lungolago, è un ex imbarcadero che oggi offre un menù di gran qualità in una location tranquilla e romantica. La lista è varia ma non chilometrica, e offre diversi piatti di pesce di lago ma anche qualche piatto di mare e di carne. Come antipasto abbiamo preso le acciughe (un vero peccato di gola: buone e ben presentate, ma pur sempre 12 Euro per pane burro e acciughe, la merenda dei poveri) e l'"uovo croccante", preparato alla perfezione con le sue verdurine croccanti anch'esse. E poi, sempre all'insegna della cottura perfetta, la piovra (18 Euro) e un risotto (14) dai sapori sorprendenti. Anche la lista dei vini non è chilometrica ma mi pare offra diverse scelte per tutti i gusti. Il servizio è stato gentile e sollecito. Il coperto, 3 Euro, include un simpatico amouse bouche a base di mortadella e i cestini di buon pane. Altra golosità, tra i dolci molto invitanti, lo zabaione (7 Euro) che però non mi ha entusiasmato come speravo. Caffè a 2 Euro con biscottini e mini meringhe.
Si posteggia in mezzo alle auto di lusso a pochi metri dal ristorante, e poi si fa una passeggiata sul lungo lago. Arrivederci!

sabato 2 luglio 2016

L'altra Isola, Milano

[Edit: CHIUSO]

Com'è stato possibile non aver ancora menzionato L'altra Isola? Trovate via Edoardo Porro, un piccolo viaggio indietro nel tempo, una minuscola capsula di vecchia Milano sia fuori che dentro questo ristorante, dove si fa, come recita il biglietto da visita senza fronzoli, "Cucina Lombarda", per davvero. I mondeghili d'antipasto, i risotti, l'ossobuco, la cotoletta, i brasati, le verze, i nervetti e, di stagione e su prenotazione, la cassoeula. Qua non si viene certo per l'ambiente elegante ma, semplicemente, per mangiar bene, magari a prezzi non proprio proletari (anzi, proprio cari, ahimé!), e sentirsi parte di una storia, culinaria e culturale, rappresentata dal venerando patron Gianni Borelli.
Da complottista quale sono, credo che L'altra Isola non sia osannata su guide e mass media quanto meriterebbe perché la sua cucina lombarda è preparata da uno staff completamente con gli occhi a mandorla, e si sa che purtroppo l'Italia è ancora piena di gente che pensa che l'etnia abbia qualcosa a che fare con le competenze professionali. E poi il Borelli non è mai andato in TV a fare il pagliaccio, e non perde tempo a fare il ruffiano coi milanesimbruttiti che vanno al ristorante per fare le foto ai piatti e prendono il risotto giallo perché la cotenna di maiale ci fa schifo.
Ma a noi checcefrega, andiamo all'Altra Isola a mangiare piatti lombardi perfetti e ad annegare le amarezze nello zabaione. Evviva!

martedì 28 giugno 2016

I 5 Campanili, Busto Arsizio

Che uno potrebbe mettersi in tangenziale, prendere l'A4 e poi gettarsi in pasto alla folla in visita alle opere di Christo sul Lago d'Iseo, oppure potrebbe decidere di fare retromarcia, assecondare la propria pigrizia e soddisfare il proprio appetito in questo angolo di tranquillità estiva in Via Maino a Busto Arsizio. Si è accolti con simpatia anche al nostro consueto orario "da pensionati" alle 12.15 (quando si dice "abbiamo tirato su la cler") e si mangia bene in questo bel ristorante del Buon Ricordo, con le sale dalle volte alte, i piatti esposti nel soffitto, i quadri e gli oggetti che arrivano da tutto il mondo, le bacheche coi liquori e il bel dehors.
Abbiamo provato una delle burrate affumicate e il polpo come antipasti, tutto fatto e presentato a regola d'arte, per poi passare al piatto simbolo del locale, i mini cannelloni di orata "in verticale", anche se è stato difficile scegliere da un menù che è un'esperienza a sè, sia per le ipnotiche descrizioni dei piatti ("Gabbia di sfoglia, croccante e calda, appena fatta, racchiude su una base di mousse di cioccolato con crema pasticcera una pallina di gelato di cioccolato, cru trinidad, sopra gentili fili di cioccolato fuso caldo") che per alcune "libere interpretazioni" ortografiche ("tartar", "briosc").


Come detto, complice una giornata feriale meteorologicamente perfetta e il locale semivuoto, il servizio è stato simpaticamente perfetto e la pausa pranzo è stata tra le più piacevoli.
Antipasto, primo, dolci (la suddetta gabbia di sfoglia e un'assortimento paradisiaco di cioccolati, anche se ci sarebbe da assaggiare tutto), caffè e liquore in ricevuta fanno 118 Euro in due, purtroppo senza dettaglio.
Chiude il Lunedì. Sicuramente da consigliare!

Hammy Bistrot, Magenta

Dove "Hammy" sta per "hamburger" "prosciutto", e "Bistrot" sta per "posto piccolo". Abbiamo provato questo nuovo localino a pochi passi dalla piazza centrale di Magenta a inizio Giugno, contemporaneamente a niente popò di meno che Sua Rotondità Edoardo Raspelli, che, arrivato evidentemente per tempo, sedeva in uno dei due-tre tavoli più comodi mentre noi ce ne stavamo appollaiati ma tutto sommato comodi poco più in là. Il locale appunto è piccolino ma non angusto, anche se c'è un certo rischio da iperaffollamento soprattutto in presenza di famigliole con bambini e passeggini, o quando, d'inverno, bisognerà anche far posto a cappotti, piumini e ombrelli.
All'Hammy si mangiano prosciutti ("prosciutteria con cucina"), salumi e svariati hamburger (abbiamo provato l'inconsueto Strolghino), corredati da un'opportuna scelta di vini (lambruschi, eccetera) e birre. Ingolositi, abbiamo anche gustato cheescake e crumble alle fragole, tutto ben fatto.
Il servizio è stato gentile e tutto sommato rapido e si è ben destreggiato negli spazi ridotti. Gli hamburger vanno sui 10 Euro, i dolci intorno ai 7; niente coperto, ma ci mancherebbe altro. E' praticamente indispensabile prenotare, visto che così a occhio ci saranno meno di una trentina di coperti, tutti gomito a gomito.
Una bella iniziativa che speriamo contribuisca a ravvivare un centro storico che a parte Piazza Liberazione è perlopiù desolato.
Posteggiare nelle vie adiacenti e farsi due passi.

domenica 8 maggio 2016

Ristorante Pizzeria Al Gambero, Somma Lombardo

Perché chiamare una pizzeria "al gambero"? Sarebbe affascinante indagare sull'origine dei nomi delle pizzerie, soprattutto questa, situata in uno stabile d'epoca un po' malridotto sulla statale (del Sempione) che attraversa Somma Lombardo. Come sarebbe affascinante indagare sulle vicende della coppia di gestori di origine cinese (o forse sarebbe meglio dire genericamente "orientali", che per quanto ne capiamo noi potrebbero essere coreani come giapponesi), e sulle loro scelte musicali (una compilation di guitar heros ci ha tenuto compagnia per tutto il tempo - dagli Zeppelin a Santana a Hendrix e anche un po' di hair metal). Purtroppo invece non sappiamo nulla riguardo la storia di questo ampio locale un po' buio (ma era una serata infrasettimanale) dall'arredamento demodé, nel quale abbiamo solo preso due pizze (senza infamia né lode, forse un po' sottili) in una di quelle sere dove sei in giro sperando di trovare un posto dove spender poco che non sia un all you can eat italo-cino-giapponese-sushi-wok-churrascaria preso d'assalto da orde di famigliole urlanti o minacciosi tamarri.
Il Gambero è la quintessenza della pizzeria dove le mamme non portano i bambini a fare la pizzata di classe, dove i tamarri di periferia non vanno a giocare ai videopoker, col perlinato alle pareti, una credenza della nonna capitata lì non si sa come, con una fila di amari che ormai credevi estinti dietro il bancone, un angolo buio dove probabilmente all'ora giusta c'è un gruppo di agguerriti pensionati che gioca a scopa all'asso, dove, per una ragione o per l'altra, si fanno pochi scontrini, ma il servizio è educato e gentile, e si riesce persino a posteggiare di fronte.

sabato 30 aprile 2016

Pier 52, Milano

No, niente a che fare col molo numero cinquantadue. E' che qui siamo al 52 di Via Piero della Francesca (più o meno, visto che si entra dietro l'angolo). La sala è spaziosa, luminosa e i tavoli imbanditi come si conviene a un ristorante di classe. Sono il pesce e i frutti di mare a farla da padrone (ogni Milanese Imbruttito sa benissimo che a Milano si mangia il pesce migliore d'Italia ecc. ecc.), con alcune deviazioni che incuriosiscono: abbiamo provato la "carrozza con mozzarella" e il carciofo pazzo con taleggio e tartufo. Le diciture un po' ridicole abbondano, dal bigolo (rigorosamente al singolare anche se per fortuna ce ne portano un piatto intero) mantecato alle acciughe, al gambero "planciato" (che poi se ho capito bene, vuol dire "alla griglia"). Tutto buono e presentato molto bene. Era Venerdì a pranzo, quindi il locale era deserto, il servizio è stato professionale e molto gentile. C'è una carta dei vini ben fornita ma non chilometrica, e una manciata di questi si possono avere anche al bicchiere (che ovviamente qui si chiama "calice"). Antipasti e Primi sui 12-14 Euro. Coperto a 3 Euro, gentilmente abbuonato alla cassa all'interno di uno sconto tutto sommato generoso. Si viaggia sui 50 Euro a testa, si mangia bene e ci si concede un po' di lusso, praticamente in centro a Milano.
Parcheggio ovviamente proibitivo.

venerdì 29 aprile 2016

MoMa, Sesto Calende

[Edit 2024: ha cambiato gestione e insegna]
Il MoMa è un piccolo ed elegante ristorante a pochi passi dall'estremo meridionale del lungo Ticino di Sesto. La sala, luminosa, avrà una ventina di coperti, ben distanziati tra loro, con altrettanti disponibili in dehors quando la stagione lo permette. Il menù è interessante e molti piatti giocano sul pesce, senza per fortuna volersi avventurare in esotismi inutili. Antipasti  e primi sui 15-18 Euro (delicata la battuta di gamberi, buono il risotto con scampi e tartufo, incurioscono gli gnocchi al cacao con cotechino), mentre i secondi navigano sui 20 Euro. Niente coperto, hurrà!
Abbiamo provato il MoMa a pranzo di Giovedì, col locale praticamente deserto e l'attenzione del servizio, gentile e professionale, tutta per noi. Decisamente una destinazione consigliata per assaggiare buona cucina e interessanti abbinamenti presentati con eleganza; una location vista lago è forse quel piccolo particolare che farebbe diventare il MoMa un locale eccellente. Qui si viene per "degustare", non certo per fare scorpacciate, quindi le porzioni sono in alcuni casi proprio piccoline, e vi "costringeranno" piacevolmente a una spesa finale non proprio da tutti i giorni; abbiamo speso circa 140 Euro in due, con una bottiglia di vino.
Parcheggio molto difficile, cogliete l'occasione per fare una passeggiata.

sabato 26 marzo 2016

Liguria 2015

Ormai al quinto anno di soggiorno autunnale sulla riviera di ponente le "scoperte" si riducono di numero e ci si affida sempre di più ai locali provati negli anni precedenti.

Tra gli immancabili, nella categoria "ruspanti" ci sono sempre: la pizzeria Mamma Mia in Piazza Martiri della Libertà a Pietra, col suo ambiente rustico, il servizio gentile e la pizza al tagliere alta e morbida; il Buon Boccone a Loano, gastronomia per ghiottoni con tavoli all'aperto protetti dal vento; la pizzeria La Betulla a Finale, che quest'ultimo anno però ci ha lasciato un ricordo un po' troppo persistente sotto forma di odore di cucina e ci ha spinti verso l'adiacente I Sapori, che propone una buona pizza allo stracchino ma purtroppo non è risultata meno "profumata"; il tex-mex The Ranch tra Pietra e Loano, nel quale spesso risulta insiegabilmente difficile farsi assegnare un tavolo comodo anche quando il locale è vuoto; il Café des artistes a Pietra, il bar più carino della zona, dove sparlare dei passanti crogiolandosi al sole con un buon cappuccino.

Tra le novità: abbiamo provato la pizzeria La Lanterna ad Alassio, pizza non male e un locale troppo angusto ma praticamente sulla spiaggia; delusione per i prezzi salatissimi del ristorante-pizzeria Da Max sul lungomare di Pietra; panini ben fatti al bar La Playa a Borgio Verezzi, direttamente sul mare, a dire il vero l'unico punto di ristoro all'orizzonte dopo una passeggiata un po' impegnativa.

Salendo di livello, siamo tornati al ristorante Bei Gisela in Via Colombo a Finale dove con 30 Euro a testa si mangia e beve bene in un ambiente tranquillo e curato.
La sedicente "antica osteria" La Sosta a Laigueglia quest'anno ci ha invece convinti meno che in passato, con un menù a prezzo fisso da 20 Euro che però lasciava molto a desiderare per ingredienti (pesto anonimo) e porzioni (fritto misto sparuto); giornata no anche per il Ristorante Antica Osteria Saracena Del Bergallo (sic) dove menù, servizio e prezzi (92 Euro in due) non sono stati all'altezza della location e del panorama: piatti mancanti, servizio distratto, polpo, coniglio e ravioli tutti purtroppo abbastanza anonimi.

La new entry è l'Osteria Colla Micheri, nella frazione omonima di Andora, sopra Laigueglia, ottima scusa per una piccola gita con passeggiata a Capo Mele, offre un menù fisso a 25 Euro; 

Si fa grande cucina al ristorante La Voglia Matta nelle viuzze di Voltri, dove i prezzi lievitano di conseguenza ma si mantengono sui 50 Euro a testa; nelle vie del centro storico di Borgio abbiamo mangiato, tra l'altro, un cappon magro da applausi Da Casetta, con le sue due sale caratteristiche (sui 30-40 euro a testa); per concludere, è immancabile la visita al Doc di Borgio: gustarsi la tranquillità del sole di Novembre sul dehors della bella villa tra i profumi di mentuccia e di agrumi assaporando quel pesce che si scioglie in bocca non ha prezzo.


sabato 27 febbraio 2016

Piquadro, Arona

Sul lungolago di Arona, attualmente disastrato dai lavori in corso e normalmente purtroppo assai trafficato, c'è questo piccolo ristorante, due sale e toilette al piano di sotto raggiungibile solo tramite scala a chiocciola, dove vecchi 33 giri fanno da sottopiatti e si mangia bene.
Oltre ai suddetti lavori in corso, l'atmosfera è stata un po' rovinata dai vari bambini piangenti presenti nella piccola sala (era domenica a pranzo), ma ormai è sempre più difficile sfuggire a questo supplizio. La presenza di famigliole è favorita dai prezzi relativamente economici: 8-9 Euro gli antipasti, 10-12 Euro i primi, sui 5 Euro i dessert. I piatti sono preparati e presentati con cura: noi abbiamo preso le alici croccanti e il flan di asparago per antipasto e due risotti di primo. Ci ha fatto sorridere il fatto che, a detta della persona alla cassa, la porzione del carnaroli lime e gamberi fosse particolarmente abbondante perché qualcuno si era lamentato (presumo online) delle porzioni scarse. Recentemente ho sentito diversi ristoratori commentare il bel da fare che hanno a rispondere a tutti i novelli esperti d'alta cucina che sono sbocciati online (probabilmente gli stessi che portano qui un bambino di 5 anni per fargli mangiare la pasta in bianco) e ciò non fa che confermare la mia opinione che siti come Tripadvisor, Yelp e simili siano una pessima idea.
Consiglio quindi agli avventori di provare il Piquadro in giorni infrasettimanali, e ai gestori di continuare a puntare sulla cucina di qualità e non sulle famigliole in gita, perché non avranno comunque problemi a riempire il locale.
La cucina, come si può vedere dal menù online, propone un ventaglio di "selezioni" variegate con una certa predilezione per il pesce di mare che spero si affievolisca col tempo. Coperto a 2 Euro, qualche bottiglia di vino è disponibile anche al bicchiere.
Ad Arona ovviamente il parcheggio è complicato: soprattutto nel fine settimana preparate un bel po' di monetine per il parchimetro, posteggiate appena arrivati in città e fate due passi.

giovedì 4 febbraio 2016

Ristoro San Carlo, Cascina Garagiola, Inveruno

Oltre alla bottega dove vengono venduti salumi, formaggi, yogurt e gelati, la cascina Garagiola ha aperto un ristorante in un'ala recentemente ristrutturata (e restaurata) dell'edificio. Il Ristoro San Carlo occupa alcune stanze di quello che in passato era adibito a convento, tra cui un refettorio che può essere utilizzato per gruppi di 20-30 persone. Le altre due salette offrono un'altra ventina di coperti, quasi tutti in tavoli da 4 posti, col rischio quindi, se si è in coppia, di ritrovarsi seduti a fianco di altri avventori. L'arredamento è rustico, campagnolo; gli spazi non sono ampi ma il ristorante è accogliente. Il servizio è premuroso e offre bollicine per aperitivo e un buon pane fatto in casa. La cucina cerca di sfruttare il più possibile i prodotti della cascina: abbiamo assaggiato gli antipasti misti di salumi e formaggi (sui 15 Euro), una zuppa di cipolle abbondante ma completamente asciugata e il coniglio in umido (anche questi sui 15 Euro). Il menù fortunatamente non è chilometrico e appunto offre carne e formaggi di produzione o comunque della zona. C'è una buona scelta di vini, anche al bicchiere o in mezze bottiglie. Per dolce, cannoli siciliani a mio parere molto buoni. Non aspettatevi piatti esotici o servizio d'alta classe: pur se relativamente elegante e professionale, siamo in pur sempre in un agriturismo lombardo.
A causa di incomprensibili beghe tra vicini un'ampio spiazzo che potrebbe fare da parcheggio è recintato, e quindi si lascia l'auto sulla strada di fronte all'ingresso, comunque senza problemi.
Ottantadue euro in due, prezzi forse un po' altini, ma almeno fa piacere premiare chi cerca di fare cucina il più possibile "a km 0"; niente coperto. Consigliato.

domenica 17 gennaio 2016

Il gusto di Virdis, Milano

Questo ristorante mi incuriosiva da tempo (anni), in quanto solitamente quando un ex calciatore si dedica alla ristorazione fa in modo di finire su tutti i giornali e altrettanto immancabilmente non fa altro che buttare un po' di soldi in qualche anonima pizzeria sperando di sfruttare il proprio "brand". Il gusto di Virdis è l'esatto opposto di tutto questo.
Il locale, in via Piero Della Francesca, è minuscolo ma accogliente, con alcuni posti ricavati dal bancone all'ingresso (anche un paio in vetrina, ma comodi) e un paio di tavoli nella "saletta"; completa il tutto la piccola (apparentemente) cucina che si intravede sul fondo. Alle pareti, bottiglie di vino e prodotti tipici sardi (e non solo) da acquistare. In sala, il bomber in persona intrattiene cordialmente e senza strafare gli ospiti, mentre la moglie si occupa della cucina e condivide lo stesso savoir faire del marito; entrambi gestiscono la situazione con grande naturalezza e gentilezza.
Il menù verte sulla cucina sarda, con qualche incursione in Piemonte. Taglieri di salumi e formaggi, le pizze e focacce "del bomber", i primi di mare (con la bottarga a farla da padrone, anche su un buon risotto al nero di seppia), e i secondi (che non abbiamo provato) sono accompagnati abbondantemente dall'irresistibile pane guttiau e da una scelta di vini ovviamente non molto ampia ma di gran qualità (ho scoperto qui il buonissimo Korem di Argiolas). Dei dolci abbiamo provato il bunet (fatto come si deve) e una crema al moscato golosissima.
Il parcheggio è molto difficile; il bagno è in cortile.
Un posto che fa venir voglia di ritornarci ancora e ancora, per la buona cucina e la calda accoglienza. Centoventi Euro in due per antipasti (tagliere a 13 Euro), primi, dolci, vino al bicchiere, amaro, una bottiglia di Korem e un vasetto di crema tonno e arancia.
Viva Virdis!

domenica 10 gennaio 2016

Tourlé, Ossona

A Ossona, sulla provinciale, è impossibile non notare il Tourlé, ristorante "grill" pizzeria con accenni di tex-mex (nachos, fajitas e hamburger). Alla sera, se non si arriva sul presto, un certo brivido è garantito dal dover attraversare la strada dopo aver parcheggiato; il locale è enorme, luminoso e affollato.
La privacy dei clienti è garantita dal rumore di fondo delle decine di tavolate e dalla TV che trasmette le obbligatorie canzoni insulse di MTV o le partite di calcio.
Il servizio si è rivelato estremamente efficiente nonostante la grande affluenza, e ha persino superato brillantemente la prova "della seconda birra", quella dove normalmente il cameriere scompare dopo che gli avete ordinato la seconda birra e vi lascia con la lingua felpata a guardare la pizza che si raffredda.
Abbiamo ordinato un piatto di nachos (del sacchetto, ma non male; 5 Euro) e due margherite (5 Euro) servite su tagliere, che seppur buone ci hanno un po' sorpreso per le dimensioni ridotte e la forma bislunga.
A quanto pare il piatto forte del locale è il giropizza (12 Euro con una bevanda e il caffè inclusi, tutto sommato onesto; 17 Euro con la birrazza da un litro), oltre all'organizzazione di feste ed "eventi" (al nostro arrivo all'ingresso s'erano appena conclusi i festeggiamenti per un battesimo, a giudicare dall'allestimento).
Non abbiamo provato altro, ma la velocità del servizio ci ha convinti a tornare prossimamente per provare qualcuno i suddetti piatti "grill"/"tex-mex". Vista la folla, eviteremo i fine settimana, e anche i martedì, quando i bambini mangiano gratis ed è quindi prevedibile un'invasione di famigliole urlanti; se non sbaglio il mercoledì c'è un'offerta sugli hamburger.
Coperto a 1,50, che credo venga abbuonato a chi fa il giropizza.