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lunedì 13 ottobre 2014

AMOzzarella, Pogliano Milanese

Il recensore improvvisato spesso esagera coi superlativi o abusa delle iperboli, ma se dovessi descrivere il mio concetto di "girone dantesco" o "bolgia infernale" con un esempio, userei la pizzeria-ristorante Amozzarella di Pogliano. Il locale si trova direttamente sulla Statale del Sempione, pronto per essere preso d'assalto da orde di famigliole affamate.
Questa pizzeria accetta prenotazioni solo per le 19.30 o le 21.30 (altre antipatiche limitazioni di cui tener conto sono che i buoni pasto sono accettati solo a pranzo nei giorni feriali e che non vengono fatti conti separati): alcuni minuti fuori dal locale in attesa di amici in leggero ritardo ci hanno permesso di ammirare in tempo reale l'affascinante spettacolo delle sale che da deserte alle 19.29 si sono riempite fino alla massima capienza nel giro di un quarto d'ora. Il ritardo ci è probabilmente costato caro, in quanto abbiamo poi dovuto attendere ben un'ora per quattro pizze. Fatico a comprendere il meccanismo all'origine dell'attesa, visto che dopo aver ordinato abbiamo visto il personale servire tutti i tavoli (e fin qui tutto regolare, avendo ordinato per ultimi) e dopo di ciò un cameriere è venuto a scusarsi anticipatamente dicendoci che ci sarebbe stato ancora parecchio da attendere ("perché sai le pizzeeeee..." è stata la spiegazione ovviamente non seguita da alcun sconto per il disturbo).
L'attesa e poi la consumazione delle agognate pizze sono quindi trascorse accompagnate dal costante frastuono delle tavolate circostanti, composte per la maggior parte da famiglie con bambini piccoli urlanti (e genitori urlanti ai bambini di non urlare o variamente starnazzanti tra di loro), con una piccola percentuale di "compagnie" di amici adolescenti che al confronto sembravano monaci in preghiera. Essendo difficile anche intrattenere una conversazione coi compagni di tavolo, ho anche colto l'occasione per scaricare un'app che misura i decibel.  Ovviamente le birre sono arrivate subito e si sono rivelate dimenticabili tanto che pur avendole praticamente già terminate all'arrivo delle pizze nessuno ha chiesto il bis.
L'obbiettivo dei gestori è quello, evidente anche dal bizzarro sistema di "turni" di prenotazione, di stipare quanta più gente possibile nelle due non grandi sale (una interna e una specie di dehors che con le sue vetrate amplificava ulteriormente il baccano interno), fornendo praticamente solo grandi tavoli per compagnie numerose da incastrare gomito a gomito in ogni centimetro di spazio.
Tanto di cappello al caseificio annesso e alla mozzarella di produzione propria, per carità. Le pizze si sono rivelate molto buone, di quelle napoletane con la crosta alta e morbida, seppur senza far gridare al miracolo. Buoni anche i cannoli e gli altri dolci.
Alle 21.30 si è puntuale presentata la seconda ondata di avventori, che ovviamente dovevano in parte stazionare in mezzo al ristretto "ingresso" del locale, cioè praticamente sulle nostre spalle, con l'immaginabile "pressione" a liberare il tavolo il prima possibile. Da parte nostra, bevuto un pessimo caffè, abbiamo pagato e tolto il disturbo celermente, con l'implicita promessa, da parte mia, di non tornare mai più. 67 Euro in quattro. Ulteriore particolare antipatico che scopro solo ora è che il foglietto col conto che ci è stato fornito non è una ricevuta fiscale, ma reca anzi la dicitura "Ritirare la Ricevuta ... Grazie ..." (sic).
Il sistema dei turni facilita il parcheggio nelle immediate vicinanze. 

venerdì 10 ottobre 2014

El Guascoro, Robecco Sul Naviglio

Dopo esserci passati davanti innumerevoli volte, finalmente abbiamo provato (velocemente) questa pizzeria-trattoria situata in non felicissima posizione all'ingresso di Robecco arrivando da Magenta. La location, come detto, non è delle migliori, in quanto si passa davanti al locale solo in auto mentre probabilmente si sta cercando parcheggio per andare a farsi una passeggiata sul naviglio, ed è quindi comune non accorgersi nemmeno della sua presenza. Il locale è composto da una singola sala, arredata vecchio stile demodé, e durante la nostra visita siamo inoltre stati obbligati a sorbirci radio 105 o qualche altra roba del genere trasmessa dalle casse appese alle pareti.
Non abbiamo approcciato il menù della cucina, ma solo preso due pizze, abbastanza deludenti perchè molto unte e a quanto pare cotte al forno elettrico. 15,60 Euro per due pizze e 1 Euro a testa di coperto che ci saremmo ovviamente risparmiati volentieri.
Il locale non ci invita purtroppo a ritornare. Parcheggio non facile durante il fine settimana.