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martedì 24 settembre 2019

Pesce & farina, Trezzano sul naviglio

Pesce e farina è un'affollatissima pizzeria che si trova pochi metri fuori dalla tangenziale di Milano, all'altezza dell'Ikea, sulla trafficatissima statale.
Le pizze sono battezzate "gourmet" come ormai nel 90% delle pizzerie e propongono sì accostamenti un po' inusuali ma non si discostano dalla media per quanto riguarda l'impasto. Le guarnizioni non sono abbondanti.
I dolci che abbiamo assaggiato erano bbuòni. In vari altri tavoli la gente si ingozzava di pesce vario.
Le pizze gourmet vanno sui 13 euro. Essendo sulla statale, la zona è orrenda. Il locale invece è luminoso e carino ma, come detto, rischia di essere molto affollato. Prenotazione quasi obbligatoria. Si parcheggia nelle vicinanze.

domenica 4 agosto 2019

Sciuscià e sciurbì, Toirano

Il "Bar e tavola calda" in piazza Libertà nel borgo medievale di Toirano dimostra di avere qualcosa in più del semplice "baretto", perché offre un piccolo menù -condensabile in un singolo "piatto tris"- fatto con ingredienti semplici ma preparato con cura. Noi abbiamo assaggiato l'insalata con grana e composta alla mela, le polpette con salsa di peperone e lo sformato di riso. C'è anche una bella scelta di dolci. Qualcuno in cucina fa il suo lavoro con cura.
Si mangia in piazza sotto gli ombrelloni o nella piccola saletta interna. Il piatto tris costa 8 euro. Evviva!

domenica 28 luglio 2019

Ilario Vinciguerra Restaurant, Gallarate

Questo è uno degli "intoccabili" della cucina italiana, e quindi si varca la soglia della bella villa incastrata tra le vie di Gallarate con aspettative molto alte.
Chiariamo subito che cucina, servizio e location, ovviamente, sono tutti di alto livello, dai panzerotti di aperitivo, alle mozzarelline, alla calamarata, alla zuppa di pesce, e che la serata esige il dress code delle grandi occasioni. Alcuni piatti sono presentati con virtuosismi quasi circensi, come il "Profumo", tartare di gamberi racchiusa in una palla di plastica da agitare per mescolare il condimento e adagiata su un minuscolo gin tonic d'accompagnamento, o il "Crash" di dolci che vi verrà lanciato sul tavolo, o la misteriosa scatola fumante che abbiamo osservato su altri tavoli. Fortunatamente, oltre alla coreografia c'è anche tanta sostanza.
Detto ciò, alcuni piccoli particolari "di contorno" andrebbero corretti se si vuole continuare a giustificare i 100 e più euro che va a spendere chi non si accontenta di spiluccare: la tenda nera all'ingresso è di classe ma va tenuta impeccabilmente pulita; la musica dance sparata a tutto volume dal dehors rimane inspiegabile visto che questo è rimasto deserto tutto il tempo; la terrazza andrebbe protetta dal rumore della strada adiacente con qualche albero o alta siepe; e soprattutto, trovo delirante permettere ai clienti di fumare: ognuno è libero di buttare i propri soldi come gli pare, ad esempio assaggiando vini da 60 euro a bottiglia con la sigaretta in mano, ma visto che i tavoli in "terrazza" sono a poca distanza uno dall'altro, per il benessere di chi vuole gustarsi il cibo come si deve il fumo andrebbe semplicemente vietato.

Osteria della stazione, Milano

Vince sicuramente il premio per il maggior numero di "a.k.a." e postille il nome di questo ristorante: "prosciutteria con enoteca e cucina", "l'originale", "consolato friuliano a Milano", "ristorazione friulana per lombardi e no, con cucina milanese anche per friulani", "casa del frico". Però almeno così si capisce subito di cosa si tratta.
In Via Popoli Uniti, non proprio a due passi dalla stazione ma poco distante dai binari, c'è questo locale che gioca molto sul look da vecchia Milano e convince grazie all'inesauribile miniera che è la cucina regionale italiana. In sala, sarete in balìa dell'oste/chef, unico autorizzato a prendere ordinazioni, e verrete serviti con cortesia e professionalità dal resto della truppa. Evviva il frico, evviva i cjarsons, evviva il coperto a zero euro.
Parcheggio alla milanese, cioè quasi impossibile.

Lago food & co., Como

Qui su Lake Como può persino capitare di imbattersi in un ristorante turistico dove i camerieri parlano varie lingue straniere e accolgono i clienti con gentilezza invece della consueta svogliatezza made in Italy. Sul Lungolario Trieste abbiamo visitato insieme ad amici bimbomuniti questo bel locale, che ha anche qualche tavolo all'esterno (purtroppo su una strada inspiegabilmente non pedonalizzata), dove abbiamo potuto assaggiare delle buone pizze e intuire qualche piatto (pesce, risotti) all'apparenza di buona fattura. Tutto sommato si mangia e si beve a prezzi decenti (pizze sui 6-7 Euro, anche se per il risotto si finisce sui 18), considerata la location iper-turistica. Promossi.

So pizza, Turbigo

Edit 2021: Tramutato in sushi all you can eat.
 
A Turbigo c'erano un paio di buoni ristoranti, che ovviamente hanno chiuso. Uno rimane tuttora abbandonato, l'altro è stato sostituito da questa pizzeria / giropizza dall'arredamento moderno e luminoso, con la TV che imperversa e nulla ad assorbire il chiacchiericcio dei clienti che presto si trasforma quindi in frastuono.
La pizza non è male (niente di speciale, eh!) e i prezzi sono tutto sommato economici, visto che pizza e bevanda vengono offerte sotto forma di menù a 10/11 Euro. Il servizio è cordiale e rapido.
Non è chiaro se si possa lasciare l'auto nel parcheggio del condominio o solo lungo la statale, che peraltro offre un panorama desolato e deprimente.

domenica 30 giugno 2019

Liguria 2018

Quando si dice una recensione a caldo... nove mesi dopo riprendiamo in mano gli scontrini delle mangiate nella riviera di ponente del 2018.

Vescovado
Iniziamo dal top delle nuove visite, Il Vescovado di Noli dove si sborsano senza rimpianti 120 Euro per un menù degustazione con vini in abbinamento da rimanere senza fiato. Una location eccezionale, servizio al top, vini da sogno, cibo da applausi, e si compra anche l'olio. Semplicemente regale.
Siamo infine riusciti a trovare aperto fuori stagione il MuMa di Verezzi, l'ex mulino alle porte del borgo per immergersi nella macchia mediterranea, gustarsi il panorama nel piccolo dehors o l'eccellente cucina nelle altrettanto piccole salette. Si degusta con 80 Euro e si sta tanto bene.
Al Mangiarino di Albenga non dareste un granché, senza sapere che questo angolino del bel centro storico è nobilitato da una chef di gran curriculum, ma la visita vale sicuramente la pena, anche se la saletta di questo "piccolo luogo di ristoro" è a rischio famigliola rumorosa. Non si capisce perché qualcuno si ostini a portare bambini capricciosi a pranzo in posti dove si spendono 50 Euro a testa e si suppone ci si rechi per gustare sapori particolari.
Un locale promettente da riprovare è La locanda dell'asino di Alassio, una cucina che però è penalizzata da una location piuttosto anonima e da una giornata in cui qualcuno in cucina c'è andato un po' troppo pesante col sale. Si va sui 60 Euro a menù.

Colla Micheri
Nella fascia alta si confermano per noi l'Osteria di Colla Micheri per la posizione invidiabile e il rapporto qualità/prezzo insuperabile; il Babette di Albenga per la vista sulla Gallinara, il servizio, e il rapporto qualità/prezzo/quantità insuperabile; e l'Osteria Sacripante che nobilita il lungomare di Loano che altrimenti non eccelle per l'alto livello della cucina.

Tra i posti più "ruspanti" ma che ci hanno lasciato un buon ricordo c'è Bruno di Bussana di Sanremo, scelto quasi a caso di ritorno da una gita, dall'entrata un po' anonima sulla strada a strapiombo sul mare ma dalla cucina calorosa, e Il vecchio cuoco in un caruggio di Pietra Ligure, dove si sta un po' strettini ma ci si tuffa con piacere nella "ricerca della tradizione" come recita il biglietto da visita.

Per un boccone veloce ci si rivolge con fiducia all'aperitivo dell'Olivier's Pub sul lungomare di Loano. Quest'anno abbiamo infine provato gli hamburger del Pub Atra Virago di Loano, ma per ora continiamo a preferire il The Ranch alle porte di Pietra.

Per quanto riguarda le pizze, quest'anno Il Basilico a Loano ha sbaragliato tutta la concorrenza, nonostante alcune piccole pecche come quella di farvi sedere nel tavolo da due in un scomodo angolino anche se il locale è deserto, e quella di chiudere per ferie entrambi i locali del marchio (l'altro è a Finale) nello stesso identico periodo. Molto bene anche il Fra' Diavolo ad Alassio. Senza infamia e senza lode (ma con un po' di confusione nel servizio) il Ristorante Pizzeria Muffoletto a Ceriale, mentre si va sul sicuro (nel senso che la pizza è sempre quella, alta e al tagliere) al Mammamia di Pietra. A Finalborgo, in piazza del tribunale, c'è il Ristorante Pizzeria Il Castello, dove la prossima volta dovremmo provare la cucina più della pizza. Di passaggio, ci siamo fermati al Ristorante Pizzeria 4A sull'Aurelia a Varazze, dal quale siamo usciti con la sensazione di aver colto di sorpresa i proprietari.


Antico Verbano, Meina

E' un peccato che la statale del Sempione corra così a ridosso dell'acqua in molti tratti sul Lago Maggiore, perché i ristoranti e hotel come l'Antico Verbano trarrebbero grande beneficio da una passeggiata sul lago o anche solo dal poter offrire ai clienti la possibilità di raggiungere il locale senza rischiare di essere investiti.
In una delle serate più afose dell'anno abbiamo cercato refrigerio nel dehors dell'Antico Vergano, dal quale si gode una bella e rilassante vista su Ranco e la rocca di Angera. Purtroppo il tempo è stato inclemente, senza un filo di brezza, cosa che ha un po' rovinato la serata.
Si mangia bene all'Antico Verbano, con un menù degustazione a 42 Euro e piatti sui 16-20. Attingendo a disparati ambiti del repertorio culinario del bel paese, si passa dalla burrata al polipo al calamaro ("alla carbonara"!), con una certa predilezione per i sapori di mare. Tavoli ben distanziati e apparecchiati, tutti i piatti ben presentati e una buona carta dei vini con però solo un paio di scelte al bicchiere. Il panorama si paga con 3,5 Euro di coperto.
All'Antico Verbano manca giusto un pizzico di "direzione" per riuscire a fornire un'esperienza "di lusso": i balconi dell'albergo che si affacciano sul ristorante, il servizio un po' eterogeneo (una ragazza che gestiva ottimamente in inglese i clienti stranieri, una signora un po' più sbrigativa e distratta), e come detto il problema parcheggio.
Detto ciò, se ci sono meno di 30 gradi, è una destinazione da appuntarsi.

domenica 23 giugno 2019

L'Egizio, Milano

L'Egizio non è un ristorante egiziano, ma "semplicemente" mediorientale che si trova in Via Venini a Milano in zona Rovereto, tra i binari della stazione Centrale e Viale Monza. Il quartiere abbonda di ristoranti esotici e nostrani per tutte le tasche.
All'Egizio, bar e ristorante, si può andare per una cena completa o solo per spiluccare mezze come hommus, baba ghanouj, falafel, involtini di foglie di vite o verze, e tutto il consueto repertorio di levant e medio oriente.
Ci si siede su comode poltroncine di fronte a bassi tavolini che facilitano la chiacchiera e il relax.
Il servizio è gentile e i prezzi sono più che onesti. Abbiamo scoperto un nuovo dolce molto buono a base di semolino, la basbusa.
Bella scoperta.

sabato 8 giugno 2019

Della Villa Bistrot, Tornavento

Finalmente, dopo varie peripezie, Tornavento sembra avere un ristorante all'altezza di queste definizione. Il "Della villa bistrot" (mannaggia a voi che scegliete i nomi dei ristoranti - non pretendo che evitiate l'inflazionata dicitura "bistrot", ma cosa ci voleva a chiamarlo "Bistrot della villa"?) ha gioco facile a sfruttare la location spettacolare della piazzetta di Tornavento coi tavoli all'aperto e col panorama sulla valle del Ticino dalla sala al primo piano, e offre una cucina e servizio che forse non definirei ancora "eleganti" ma sicuramente professionali e ben fatti.
C'è una piccola ma buona scelta di vini e tanti buoni piatti, dal culatello alla burrata al risotto. Mancano pochi accorgimenti per fare un piccolo, necessario, salto di qualità, come quello di rendere il menù un po' meno schizofrenico: o si punta sulla cucina del territorio, per sua natura più "ruspante", dei pescìtt del risotto e degli affettati, o su quella di mare (speriamo di no!) delle vongole del polipo e del san pietro, o su quella di carne (non ne sentiamo il bisogno) degli hamburger dell'angus del "galletto indiavolato", o si trova una proposta culinaria coerente col territorio all'altezza di un ristorante di lusso come si meriterebbe di avere questo posto.
Altro piccolo accorgimento sarebbe quello di vietare il fumo anche all'esterno, per permettere di gustare il cibo come merita.
Servizio sorridente che speriamo rimanga tale anche alla prova dei momenti di affollamento, e, come noto, parcheggio alle porte del paese.
Detto ciò, diciamo ancora una volta "evviva", benvenuto e arrivederci al Della Villa.

Panino Giusto, Milano

OK, d'accordo, a chi interessa parlare del "Panino Giusto Milano 1979" nel 2019? Però qui si registrano le nostre visite e non si fanno torti a nessuno, e quindi se uno avesse voglia di mettersi il Moncler e le Timberland e andare a mangiarsi un panozzo in centro in uno dei vari paninigiusti (il nostro è stato quello in Corso Garibaldi), può farlo con la tranquillità di trovare panini buoni e sostanziosi (ma anche altri piatti, per fortuna!) ma sorprendentemente leggeri, tanto da chiedere -purtroppo- il bis. "Purtroppo" perché i prezzi sono tutt'altro che proletari e vanno dai 7 euro in su. Si sa che il milanese imbruttito non sta certo lì a guardare il coperto a un euro e cinquanta o la media a cinque e settanta, però alla fine le riflessioni sul costo della vita nella tentacolare metropoli sono inevitabili.
Per i vostri momenti nostalgia.

domenica 19 maggio 2019

La baita dei sapori del sud 2, Cassina Nuova di Bollate

Succursale della casa madre di Garbagnate, questa pizzeria si trova nella wasteland post-industriale tra Bollate, Paderno e Cormano, location che sicuramente non rende al massimo in una uggiosa serata di pioggia.
Cercando di dimenticare i capannoni e guard rail, si viene accolti da un manichino vestito da Pulcinella seduto davanti all'ingresso della pizzeria (a fianco della quale sta aprendo un negozio di alimentari della stessa gestione), obbligatorio omaggio all'iconografia partenopea, anche se nel menù del locale spunta più di un richiamo alla Puglia.
Oltre a una serie fortunatamente non chilometrica di pizze, il menù offre anche vari antipasti, dai taglieri misti a svariate fritture, primi e seconti tutti appetitosi. La pizza, col bordo alto e soffice (il "cornicione") è molto buona, come tutti gli ingredienti usati (persino i pomodorini!): unico piccolo difetto, peraltro molto comune in questo tipo di pizza ormai un po' inflazionata da queste parti, è che il resto della pasta è estremamente -troppo- sottile.
Si siede gomito a gomito e schiena a schiena con gli altri avventori, il che costringe i camerieri a imbarazzanti acrobazie e ovviamente annulla ogni privacy.
I prezzi sono abbastanza salati (coperto a 2 Euro, caffè a 1,50) e il locale -essendo sabato sera- era già completamente stipato alle 19.30. Parcheggio selvaggio nelle vie limitrofe.

sabato 18 maggio 2019

Taverna della Trisa, Milano

Evviva la cucina trentina, evviva i canederli, evviva i prosciutti, evviva le birre e i vini della Taverna della Trisa in via Ferrucci, a due passi da Viale Sempione e poco distante dall'Arco della Pace. Una bella scoperta, nascosta come molte in un angolo di Milano poco attraente, un piccolo ristorante, elegante il giusto, dove rifugiarsi nei sapori rassicuranti e genuini della mai abbastanza lodata cucina regionale italiana.
Servizio professionale e rapido e prezzi onesti (niente coperto!) per un menù non chilometrico che copre tutti i temi principali di questa cucina, dagli affettati alle zuppe al pesce di lago ai formaggi. Si chiude in un abbraccio di dolcezza con sacher e strudel.
Primi piatti sugli 8-9 Euro, dolci sui 4-5. Convenzione col parcheggio a ore situato nella stessa via pochi metri più indietro.
Da segnarsi in agenda, nella categoria "vai sul sicuro".

Birra & Farina, Castelletto Ticino

Rapida segnalazione per questa pizzeria sulla statale del Sempione poco fuori Castelletto, situata su uno di quei tratti di strada che iniziano a somigliare a certi "mall" americani, piccoli agglomerati di esercizi commerciali disparati, là raccolti intorno a un grande parcheggio e qua da noi spalmati lungo una statale: una pizzeria, un all you can eat italo-cino-giapponese, un compro oro, un bowling, una lavanderia a gettoni, un mobilificio, una steakhouse e via così ad libitum.
Al Birra & Farina ("agripizzeria") si posteggia sul retro e si mangia una buona pizza pur senza gridare al capolavoro, e si può anche provare il resto della cucina, tutta a base di ingredienti selezionati, come sottolineano ripetutamente il menù e il sito in maniera a volte un po' troppo altisonante. Ormai una birra normale non te la serve più nessuno e questo locale non fa eccezione, utilizzando anche qui diciture tipo "prodotta senza stratagemmi industriali!" che, insomma, boh. Mi ha colpito nel menù la "pinta piccola", unità di misura che speriamo non prenda piede altrove.
Il locale può essere molto affollato. Un Euro e ottanta il coperto.

domenica 24 marzo 2019

Antica Trattoria del Gallo, Gaggiano

[edit 2023] Si mangia sempre bene, ma i prezzi sono aumentati (e a volte, francamente, sono eccessivi).

In realtà non ci troviamo downtown ma bensì nella ridente frazione di Vigano Certosino, pochi chilometri più in campagna rispetto al capoluogo, tranquilli e distanti dalle trafficate statali che portano migliaia di pendolari da e verso Milano.
A marzo ci accoglie un dehors ancora inutilizzabile ma che promette bene per la bella stagione, e qualche posto auto che potrebbe risultare strettino in caso di comitive numerose.
All'interno si viene accolti con professionalità e un sorriso, che non guasta mai, e ci si accomoda in una saletta rustica ma arredata con buon occhio che prepara la mente alla cucina, tipica lombarda preparata con attenzione alla qualità: cotechino e lenticchie, vitello tonnato, insalata russa, riso giallo al salto, tutti nobilitati da una preparazione perfetta. Il pollo ala diavola, "signature dish" del locale, fa temere piccantezze che invece non ci sono, ed è un (mezzo) pollo fritto anch'esso eseguito alla perfezione.
Evviva anche i dolci, cannoncini alla crema deliziosi e crema catalana fatta come si deve, per citarne un paio.
Gli esperti di vino veri e sedicenti possono sbizzarrirsi con un bel librone dal quale scegliere, tra l'altro, anche qualche mezza bottiglia.
Si sta bene e si paga il giusto (niente coperto!): evviva la cucina lombarda fatta come si deve!

martedì 19 marzo 2019

Pandenus, Milano

Uno di quei posti che molto probabilmente prosperano grazie alle orde di impiegati alla ricerca di mangiare decente in pausa pranzo l'abbiamo trovato invece un sabato cercando "brunch" su google. Il brunch c'è solo la domenica ma siamo stati accolti cordialmente e abbiamo apprezzato i piatti in menù (abbiamo preso caesar salad e polpo, buona anche la cheese cake). C'è un bel banco panetteria e molto vino in esposizione. Il Pandenus ha varie location in città (noi eravamo in via Melzi d'Eril) e sembra voler offrire qualcosa in più rispetto alla media. Noi ci siamo trovati bene perché fortunatamente il locale era semideserto. Che prezzi, però! Polpo a 14 Euro. Niente coperto, per fortuna.

sabato 12 gennaio 2019

Caffè Rubini, Romano di Lombardia

Una segnalazione al volo ma applausi scroscianti per il Caffè Rubini, dove si mangia da re, si beve bene, ti trattano bene, si paga il giusto e ti fanno persino un bello sconto.
Cucina prevalentemente di pesce, fritto di paranza, polenta e baccalà, generose porzioni di pasta.
Il locale è caldo e accogliente e si trova nel bel centro storico di Romano. Il servizio, cordiale e sollecito, non è proprio da cinque stelle ma vista la clientela ruspante non è certo il caso di avere i camerieri in guanti bianchi.
Evviva!

Angolo 7b, Corbetta

Forse ora è il momento di dibattere sulle pizze gourmet. Non ci staremo facendo prendere la mano? E' vero che non si capisce perché la pizza debba essere relegata a locali appositi e non possa trovare posto nei ristoranti "di lusso". Vale anche -fino a un certo punto- il ragionamento per cui "tanto anche se vai in una pizzeria qualunque, trenta euro non li spendi lo stesso?". Però ho paura che si avveri anche l'opposto: visto che le pizzerie gourmet ci fanno pagare una pizza 20 e passa Euro, le pizzerie "normali" inizieranno a farcele pagare 15.
Detto ciò, per chi ha i soldi da spendere, ben vengano i ristoranti "pizzeria gourmet e fusion" come l'A7B di Corbetta, in quartiere non ridente ma raffinato all'interno, dove appunto si possono mangiare pizze e focacce che definirei "ad alta dignità", dagli impasti leggeri, le croste croccanti, gli abbinamenti curiosi e gli ingredienti gustosi.
All'A7B anche il servizio è all'altezza dei ristoranti "seri", e si paga 2 Euro a persona. Anche senza avventurarsi nelle creazioni dello chef più avventurose, si possono mangiare pizze eccellenti sotto i 10 Euro. Molto buoni anche i dolci.
Grande successo per questo locale, quindi meglio prenotare.
Si parcheggia in strada senza troppi problemi.