Mangiare fuori casa a ovest di Milano, senza grosse pretese. Posti grezzi ma a volte anche di lusso.
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sabato 23 marzo 2024
A'Marechiaro, Novara
Quattro a Milano
Cominciamo dal Gallura, ristorante con specialità sarde in zona De Angeli con sito e pagina facebook trascurati da anni. Oltre ai classici della cucina sarda c'è molto pesce, senza però nulla che risulti sopra il livello di una trattoria qualunque, che sia l'astice o la bottarga sotto varie forme. Nulla, insomma, che a fine pasto invogli ad assaggiare le seadas. Inoltre purtroppo il servizio è approssimativo e gelido. I prezzi sono ovviamente alti, ma a Milano quando si parla di pesce si vede ben di peggio. Parcheggio impossibile.
Ci si sposta in Toscana con l'osteria La Carbonaia (zona Sant'Ambrogio) dove si va per la carne, i funghi, i salumi. Si mangia e, sapendo scegliere, si beve bene. Il servizio è cordiale e ruspante, l'atmosfera è informale e calorosa, l'arredamento un po' demodé. Peccato solo per gli spazi ristrettissimi, con tavoli infilati in angoli impensati (dietro la porta d'ingresso!) e commensali bloccati in posti angusti. Indicato per compagnie affiatate e buoni conversatori.
Al Soulgreen in Piazzale Principessa Clotilde, invece, ci si ritrova nella Milano più "in" e vegetariana, e si ordina con l'ipad. Il locale è spazioso, moderno e ben curato. L'atmosfera è un mix newyork-giungla-dubai tutto sommato rilassante. Il servizio è sollecito e cordiale, anche se appunto facilitato dal self-service via tablet. Non ci si aspetti alta cucina o interpretazioni particolarmente fedeli di hummus e babaganoush, ma non sembra nemmeno esserci il rischio di incappare in esperienze negative. Insomma, un posto da tenere a mente per andare sul sicuro.
A poca distanza da Soulgreen, giusto a fianco di Eataly, abbiamo provato a pranzo la pizzeria "Casa Sorbillo Vol. 3" dove abbiamo mangiato una buona pizza in un locale affollatissimo e con un servizio che ci è parso molto lento.
domenica 10 marzo 2024
Ratanà, Milano
All'ombra dei grattacieli di piazza Gae Aulenti, il Ratanà occupa una sopravvissuta villa d'epoca e offre cucina lombarda "modernizzata" a una numerosa clientela che viene ahimè stipata nel locale a turni prestabiliti "con gentile richiesta di lasciare il tavolo libero entro le ore x". In perfetto stile milanese sono anche i prezzi, che volano alti (4 euro il coperto, per esempio) ma sarebbero anche appropriati alla qualità del cibo, oggettivamente buona, visto il resto del panorama cittadino.
L'esperienza nel complesso però ci lascia freddi, proprio per l'eccessivo affollamento del locale (un lunedì sera di inizio marzo!), l'antipatica richiesta della prenotazione a scaglioni fissi, e il servizio non sempre destissimo.
Classico posto "dove non ci va più nessuno perché è troppo affollato".
Brunch allo Sheraton Diana Majestic, Milano
Per 60 euro (alcolici esclusi) ci si può rimpinzare col brunch a buffet del Diana Majestic, albergo di lusso a due passi da Porta Venezia, classica location milanese che nasconde il proprio giardino dietro la facciata esposta al soffocante traffico cittadino.
All'interno, appunto, affacciati sul giardino interno, si assapora un po' di lusso e un abbondante assortimento di colazione-pranzo a buffet, incluse due postazioni con servizio per omelette e pietanze varie.
Non si sfugge nemmeno qui alle famigliole con poppanti e mocciosi assortiti, ma fortunatamente l'atmosfera "luxury" esige un livello di buone maniere sufficiente a limitare i danni. Tutto molto buono, servizio sollecito anche se in alcuni casi un po' inesperto. Peccato che il brunch venga servito dalle 12.30 e non prima.
Beard BQ low and slow, Cuggiono
Ha aperto da qualche mese in piazza a Cuggiono locale a conduzione famigliare il cui nome gioca con l'imponente barba dello chef e la passione per la carne alla griglia. La modesta vetrina sulla piazza non fa presagire le sale spaziose all'interno. Ci si rifocilla con hamburger -ovviamente- nachos e birrazze in un'atmosfera 100% a stelle e strisce, portata dalla grande passione dei proprietari per gli USA.
Si posteggia in piazza o nelle vicinanze, ci si rilassa e si sta bene. Un'apertura benvenuta in un panorama altrimenti non proprio attraente.