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domenica 30 giugno 2019

Liguria 2018

Quando si dice una recensione a caldo... nove mesi dopo riprendiamo in mano gli scontrini delle mangiate nella riviera di ponente del 2018.

Vescovado
Iniziamo dal top delle nuove visite, Il Vescovado di Noli dove si sborsano senza rimpianti 120 Euro per un menù degustazione con vini in abbinamento da rimanere senza fiato. Una location eccezionale, servizio al top, vini da sogno, cibo da applausi, e si compra anche l'olio. Semplicemente regale.
Siamo infine riusciti a trovare aperto fuori stagione il MuMa di Verezzi, l'ex mulino alle porte del borgo per immergersi nella macchia mediterranea, gustarsi il panorama nel piccolo dehors o l'eccellente cucina nelle altrettanto piccole salette. Si degusta con 80 Euro e si sta tanto bene.
Al Mangiarino di Albenga non dareste un granché, senza sapere che questo angolino del bel centro storico è nobilitato da una chef di gran curriculum, ma la visita vale sicuramente la pena, anche se la saletta di questo "piccolo luogo di ristoro" è a rischio famigliola rumorosa. Non si capisce perché qualcuno si ostini a portare bambini capricciosi a pranzo in posti dove si spendono 50 Euro a testa e si suppone ci si rechi per gustare sapori particolari.
Un locale promettente da riprovare è La locanda dell'asino di Alassio, una cucina che però è penalizzata da una location piuttosto anonima e da una giornata in cui qualcuno in cucina c'è andato un po' troppo pesante col sale. Si va sui 60 Euro a menù.

Colla Micheri
Nella fascia alta si confermano per noi l'Osteria di Colla Micheri per la posizione invidiabile e il rapporto qualità/prezzo insuperabile; il Babette di Albenga per la vista sulla Gallinara, il servizio, e il rapporto qualità/prezzo/quantità insuperabile; e l'Osteria Sacripante che nobilita il lungomare di Loano che altrimenti non eccelle per l'alto livello della cucina.

Tra i posti più "ruspanti" ma che ci hanno lasciato un buon ricordo c'è Bruno di Bussana di Sanremo, scelto quasi a caso di ritorno da una gita, dall'entrata un po' anonima sulla strada a strapiombo sul mare ma dalla cucina calorosa, e Il vecchio cuoco in un caruggio di Pietra Ligure, dove si sta un po' strettini ma ci si tuffa con piacere nella "ricerca della tradizione" come recita il biglietto da visita.

Per un boccone veloce ci si rivolge con fiducia all'aperitivo dell'Olivier's Pub sul lungomare di Loano. Quest'anno abbiamo infine provato gli hamburger del Pub Atra Virago di Loano, ma per ora continiamo a preferire il The Ranch alle porte di Pietra.

Per quanto riguarda le pizze, quest'anno Il Basilico a Loano ha sbaragliato tutta la concorrenza, nonostante alcune piccole pecche come quella di farvi sedere nel tavolo da due in un scomodo angolino anche se il locale è deserto, e quella di chiudere per ferie entrambi i locali del marchio (l'altro è a Finale) nello stesso identico periodo. Molto bene anche il Fra' Diavolo ad Alassio. Senza infamia e senza lode (ma con un po' di confusione nel servizio) il Ristorante Pizzeria Muffoletto a Ceriale, mentre si va sul sicuro (nel senso che la pizza è sempre quella, alta e al tagliere) al Mammamia di Pietra. A Finalborgo, in piazza del tribunale, c'è il Ristorante Pizzeria Il Castello, dove la prossima volta dovremmo provare la cucina più della pizza. Di passaggio, ci siamo fermati al Ristorante Pizzeria 4A sull'Aurelia a Varazze, dal quale siamo usciti con la sensazione di aver colto di sorpresa i proprietari.


Antico Verbano, Meina

E' un peccato che la statale del Sempione corra così a ridosso dell'acqua in molti tratti sul Lago Maggiore, perché i ristoranti e hotel come l'Antico Verbano trarrebbero grande beneficio da una passeggiata sul lago o anche solo dal poter offrire ai clienti la possibilità di raggiungere il locale senza rischiare di essere investiti.
In una delle serate più afose dell'anno abbiamo cercato refrigerio nel dehors dell'Antico Vergano, dal quale si gode una bella e rilassante vista su Ranco e la rocca di Angera. Purtroppo il tempo è stato inclemente, senza un filo di brezza, cosa che ha un po' rovinato la serata.
Si mangia bene all'Antico Verbano, con un menù degustazione a 42 Euro e piatti sui 16-20. Attingendo a disparati ambiti del repertorio culinario del bel paese, si passa dalla burrata al polipo al calamaro ("alla carbonara"!), con una certa predilezione per i sapori di mare. Tavoli ben distanziati e apparecchiati, tutti i piatti ben presentati e una buona carta dei vini con però solo un paio di scelte al bicchiere. Il panorama si paga con 3,5 Euro di coperto.
All'Antico Verbano manca giusto un pizzico di "direzione" per riuscire a fornire un'esperienza "di lusso": i balconi dell'albergo che si affacciano sul ristorante, il servizio un po' eterogeneo (una ragazza che gestiva ottimamente in inglese i clienti stranieri, una signora un po' più sbrigativa e distratta), e come detto il problema parcheggio.
Detto ciò, se ci sono meno di 30 gradi, è una destinazione da appuntarsi.

domenica 23 giugno 2019

L'Egizio, Milano

L'Egizio non è un ristorante egiziano, ma "semplicemente" mediorientale che si trova in Via Venini a Milano in zona Rovereto, tra i binari della stazione Centrale e Viale Monza. Il quartiere abbonda di ristoranti esotici e nostrani per tutte le tasche.
All'Egizio, bar e ristorante, si può andare per una cena completa o solo per spiluccare mezze come hommus, baba ghanouj, falafel, involtini di foglie di vite o verze, e tutto il consueto repertorio di levant e medio oriente.
Ci si siede su comode poltroncine di fronte a bassi tavolini che facilitano la chiacchiera e il relax.
Il servizio è gentile e i prezzi sono più che onesti. Abbiamo scoperto un nuovo dolce molto buono a base di semolino, la basbusa.
Bella scoperta.

sabato 8 giugno 2019

Della Villa Bistrot, Tornavento

Finalmente, dopo varie peripezie, Tornavento sembra avere un ristorante all'altezza di queste definizione. Il "Della villa bistrot" (mannaggia a voi che scegliete i nomi dei ristoranti - non pretendo che evitiate l'inflazionata dicitura "bistrot", ma cosa ci voleva a chiamarlo "Bistrot della villa"?) ha gioco facile a sfruttare la location spettacolare della piazzetta di Tornavento coi tavoli all'aperto e col panorama sulla valle del Ticino dalla sala al primo piano, e offre una cucina e servizio che forse non definirei ancora "eleganti" ma sicuramente professionali e ben fatti.
C'è una piccola ma buona scelta di vini e tanti buoni piatti, dal culatello alla burrata al risotto. Mancano pochi accorgimenti per fare un piccolo, necessario, salto di qualità, come quello di rendere il menù un po' meno schizofrenico: o si punta sulla cucina del territorio, per sua natura più "ruspante", dei pescìtt del risotto e degli affettati, o su quella di mare (speriamo di no!) delle vongole del polipo e del san pietro, o su quella di carne (non ne sentiamo il bisogno) degli hamburger dell'angus del "galletto indiavolato", o si trova una proposta culinaria coerente col territorio all'altezza di un ristorante di lusso come si meriterebbe di avere questo posto.
Altro piccolo accorgimento sarebbe quello di vietare il fumo anche all'esterno, per permettere di gustare il cibo come merita.
Servizio sorridente che speriamo rimanga tale anche alla prova dei momenti di affollamento, e, come noto, parcheggio alle porte del paese.
Detto ciò, diciamo ancora una volta "evviva", benvenuto e arrivederci al Della Villa.

Panino Giusto, Milano

OK, d'accordo, a chi interessa parlare del "Panino Giusto Milano 1979" nel 2019? Però qui si registrano le nostre visite e non si fanno torti a nessuno, e quindi se uno avesse voglia di mettersi il Moncler e le Timberland e andare a mangiarsi un panozzo in centro in uno dei vari paninigiusti (il nostro è stato quello in Corso Garibaldi), può farlo con la tranquillità di trovare panini buoni e sostanziosi (ma anche altri piatti, per fortuna!) ma sorprendentemente leggeri, tanto da chiedere -purtroppo- il bis. "Purtroppo" perché i prezzi sono tutt'altro che proletari e vanno dai 7 euro in su. Si sa che il milanese imbruttito non sta certo lì a guardare il coperto a un euro e cinquanta o la media a cinque e settanta, però alla fine le riflessioni sul costo della vita nella tentacolare metropoli sono inevitabili.
Per i vostri momenti nostalgia.