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sabato 23 dicembre 2017

Sherbet, Corbetta

Bella scoperta nel centro storico di Corbetta questa gelateria-bistrò che fa cucina di qualità. Ogni piatto in menù ha un tocco di originalità, dall'antipasto vegetariano fritto-ma-non-fritto, all'uovo CBT, ai dolci. Si mangiano zuppe golose, pesce spada, anatra, si bevono birre artigianali e c'è anche una piccola scelta di buoni vini. Un menù della giusta lunghezza (non più di una quindicina di piatti) è garanzia di attenzione alla qualità prima che ad attirare frotte di clienti a tutti i costi. Non che si faccia fatica a riempire la piccola sala del locale, che avrà non più di una ventina di coperti. I prezzi non popolari (i secondi sui 16 Euro) non sembrano purtroppo scoraggiare le famigliole con bambini. 
Come da attese, originali e graditissimi i gelati. Servizio cordiale. Parcheggio complicato, meglio lasciare l'auto in piazza e fare due passi.

Calavera, Milano

Non ci siamo ancora. Il centro commerciale CityLife ha aperto da poco ed è comprensibile che i locali dell'area ristorazione stiano ancora aggiustando il tiro. Il Calavera è un sedicente "fresh mex", luminoso e accogliente, che non indugia sul tema funebre ma anzi limita il "mood" messicano solo a una serie di simpatici poster di film vintage di luchadores.
Non ci hanno entusiasmati nè l'enorme burrito (in parte tiepido, in parte freddo, 10 Euro) nè i tacos, e non si capisce perché pagare 1 Euro di coperto quando il coperto non c'è.
Il servizio è giovane e sollecito e ci sarà tempo per aggiustare le cose.

domenica 10 dicembre 2017

Liguria 2017

Per la ricognizione culinaria di quest'anno abbiamo provato un po' di posti nuovi.  Iniziamo con le belle scoperte.

Il ristorante Nove ad Alassio quest'anno è finito su tutte le guide gastronomiche e un venerdì di metà novembre noi ce lo siamo gustati completamente indisturbati, unici clienti a pranzo.
Raggiungere Villa Della Pergola (il ristorante offre il parcheggio riservato) richiede qualche piccola acrobazia automobilistica, anche se, a partire dal grande pannello giù in piazza, le indicazioni stradali sono molto chiare. In ogni caso ne vale la pena, perché si raggiunge un'oasi di quiete con vista mare lontano dai caruggi dello shopping alassini.
Con 90 Euro a testa si può godere di un menù di sette portate, a partire dal "sasso" di carciofi, una più intrigante dell'altra e basate su ingredienti di stagione. Servizio stellare e location al top sotto tutti gli aspetti, sia all'interno che nel dehors che sarebbe stato sicuramente sfruttabile fino a pochi giorni prima. Si mangia, e si paga, da re.

Non gode della posizione del Nove La Spurcaciunn-a di Savona (anzi! quel tratto di lungomare è particolarmente deprimente), ma una volta attraversata la soglia del Mare Hotel ci si può ritagliare un angolo di esotismo grazie alle grandi vetrate sul giardino che vi separa dalla spiaggia.
Il servizio è professionale e cordiale, e la qualità del cibo fa passare in secondo piano qualche particolare un po' demodè dell'arredamento. Ci si può buttare sul pescato del giorno o concentrarsi -come faremo sicuramente di nuovo in futuro!- sul ciuppin, la zuppa di pesce da applausi e lacrime di commozione. Per chi vuole strafare e proseguire, anche il resto del menù è all'altezza, con proposte di dessert come le Sensazioni Di Gelato, che abbina tre gelati ad altrettanti superalcolici e garantisce la soddisfazione a fine pasto. Anche qui il parcheggio è riservato, e stando attenti ai vini ma sbizzarrendosi col resto si finisce sui 170 Euro in due. Viva il ciuppin!

Siamo finalmente riusciti a trovare aperto a novembre il Babette di Albenga, e ne è valsa la pena. Qui si fa "cucina innovativa ligure e mediterranea" praticamente sulla spiaggia, di fronte all'isola Gallinara. Anche qui, l'arrivo non è dei più promettenti, con quell'aria da walking dead di certe coste liguri d'inverno (si parcheggia per strada), ma una volta entrati si dimentica tutto e un pranzo sul dehors al tepore del sole autunnale è impareggiabile. I piatti sono "innovativi" senza esagerare e abbracciano tutta quanta la cucina ligure di mare, con -evviva!- porzioni abbondanti che non lasceranno scontento nessuno. Con 60 Euro a testa si mangia e si beve tanto e bene.

Una bella vista la offre anche il Rivamare di Borgio Verezzi, sulla Via Aurelia affacciato sulla spiaggia (anche se noi, non avendo prenotato, siamo finiti nella meno affollata saletta posteriore). Qui il servizio e la cucina si fanno più informali, senza nulla togliere alla qualità dei piatti, che oltre al menù offriranno anche proposte giornaliere. Antipasti sui 14 Euro, primi sui 16, e niente coperto. Torneremo sicuramente, lontano dai weekend e dalle feste comandate. Con un po' di preparazione, a ottobre ci si può sicuramente gustare anche un bel tramonto autunnale. Il Rivamare offre anche alcune camere.

Fuori zona, ci siamo fermati a pranzo da Lucio "a Casetta" a Imperia, anche qui unici avventori a pranzo a metà novembre. Non si può non prendere il cappon magro o lasciarsi guidare dalle proposte della pesca del giorno. La "casetta" è accogliente ed elegante, anche se dà l'impressione che i tavoli siano un po' troppo vicini per garantire tranquillità in caso di sala piena. Primi sui 24 Euro, secondi sui 28. Si posteggia facilmente e si possono fare due passi sul lungomare, anche se la zona è abbastanza fuori mano.

Tornando ai locali più "rustici", non abbiamo mancato di fare visita alle nostre pizze preferite, la alta e morbida di Oh! Mammamia di Pietra Ligure, la soffice della Betulla a Finale Ligure, quella napoletana di Anima e Core e quella ai carciofi di Santino, entrambi a Loano. Tra Loano e Pietra il nostro porto sicuro è il The Ranch e coi suoi hamburger. Ad Alassio si va abbastanza sul sicuro al Clapsy.
Nuova scoperta positiva in fatto di pizze, sulla spiaggia a Laigueglia la pizzeria Mentelocale, dove se ne possono provare molte originali, accompagnate da buona birra.

Dimenticabile, invece, la pizza di Lo Spuntino in Piazza Palestro a Loano.
Le pizze sono buone anche a Il Gusto a Pietra Ligure, che ha tappezzato la zona con la sua proposta di pizze senza glutine (che però fa pagare maggiorate). Il locale si trova al piano terra di un bel palazzo d'epoca, e a fianco c'è un piccolo parcheggio. Complici le pizze sugli 8-9 Euro e anche 2 Euro di coperto evitabilissimi, si finisce a spendere non poco.
Tipica location per le pizzate estive è la pizzeria La Grotta sul lungomare a Finale, ma a fine ottobre dice ben poco.

Abbiamo provato l'Osteria da Oride a Pietra, piccola trattoria frequentata apparentemente principalmente da habituè, piatti rustici, ammennicoli vari appesi un po' ovunque, servizio "casalingo" (casalingo di quelle mamme che ti fanno sparire il piatto da sotto il naso anche se non avevi ancora finito perché c'è da fare in fretta) ma tutto sommato cordiale. Si può trovare qualche piatto sfizioso, ma le porzioni non sono generose e i 70 Euro in due del conto finale suonano un po' esagerati.

Ultime due menzioni per il ristorante Da Sofia che abbiamo scelto a caso di passaggio a Ventimiglia, piccolo locale dove si servono fritti di mare, vongole e assortimenti di taglieri vari a una clientela altrettanto ruspante, e all'ineffabile Fuoco & Fiamme di Borgio Verezzi, dove in un tentativo di atmosfera medieval-cavalleresca ("i viziosi dolci del sovrano" è la pagina dei dessert sul menù) si servono pizze, hamburger e "cervogie" a una disparata clientela di famigliole, gruppetti di adolescenti e tavolate di amici. La musica medieval-elettronico-metal sparata a tutto volume, le sedie scompagnate e le spugnature "audaci" (per usare un eufemismo) su pareti e soffitto completano l'effetto straniante. Indefinibile.