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giovedì 29 dicembre 2011

Corte Lombarda, Cerro Maggiore

[Aggiornamento ottobre 2022] Parere positivo confermato. Coperto a 3,5€, antipasti sui 15, primi e secondi sui 20, dolci sui 10.

La Corte Lombarda è uno dei nostri ristoranti preferiti; pur trovandosi nel bel mezzo di una zona urbanizzatissima, arrivando alla frazione Cantalupo di Cerro Maggiore si ha la gradevole sensazione di essere "in campagna", che viene mantenuta all'ingresso nella corte del ristorante dove è (era?) possibile posteggiare. Il locale offre due sale, la prima delle quali ha un grande ed elegante camino. Dopo esserci stati altre volte in passato, quest'anno abbiamo provato la Corte Lombarda a Natale, a pranzo. Vista l'occasione, il menù era fisso e il locale tutto esaurito, anche se i tavoli erano sufficientemente distanziati in modo da garantire una certa tranquillità e soprattutto un comodo andirivieni dei camerieri. Il servizio è stato professionale come al solito, e inoltre va fatta una menzione speciale al fatto che nonostante il sold out e che per qualche strano malinteso la nostra prenotazione fosse scomparsa, siamo stati fatti accomodare senza esitazioni.
L'ambiente è adatto sia per le uscite in coppia che per le cene aziendali di piccoli o grandi gruppi; la cucina e i vini sono sempre di alta qualità, come si può facilmente verificare sulle guide "ufficiali". Abbiamo scelto questo locale per Natale perché' contrariamente ad altri non proponeva un menù pantagruelico e anzi i piatti erano relativamente leggeri: veli di tonno con fili di seppie, culatello, cannelloni zafferano e carciofi con vellutata di scampi, ricciola e mazzancolla. 68 Euro a testa più il vino, disponibile anche in mezze bottiglie, tutto sommato onesto, vista l'occasione, in cui molti altri locali ne approfittano per rincari ingiustificati.
Una conferma.

mercoledì 14 dicembre 2011

Ristorante Europa, Ossona

Il Ristorante Europa, come da biglietto da visita, si presenta cosi': "wok-sushi / cucina italiana, cinese, giapponese". In sostanza, tutto: un menu' chilometrico con pizze, pesce alla griglia, pasta, sushi e cineserie varie.
Il locale si trova nello stesso postaccio gia' descritto per il Mamagina's; ampio spazio per parcheggiare di fronte al locale e nessun pericolo di non trovare posto all'interno, visto che il ristorante e' enorme, situato su due piani. All'interno, il locale e' spazioso, luminoso, ben arredato e pulito, peccato solo per la televisione accesa. La cucina e' a vista sulla sala, fattore positivo anche se ogni tanto arrivano nuvolette di fritto o altri profumi non sempre gradevolissimi. Il servizio come al solito nelle gestioni cinesi e' gentile e sollecito. Abbiamo preso ravioli di verdura (3 Euro), verdure saltate (3 euro), pollo al vapore in foglia di loto (5,50 Euro), tutto buono ed economico; piu' una "barca" di misto sushi da 18 Euro ma assolutamente abbondante. Birra da 66cl a 4 Euro. Coperto a 2 Euro, che comprende le nuvole di drago (o come cavolo si chiamano) offerte a mo' di aperitivo e che sembravano fatte al momento. Sconto di 1,50 Euro all'uscita per fare cifra tonda col conto. A quanto dice il biglietto da visita, l'Europa fa anche take away.
Per noi, una piacevole sorpresa. Il locale e' adatto sia per una serata tra amici o in famiglia che per un'uscita in coppia, ed e' per questo che lo mettiamo un gradino piu' in alto dei soliti posti alla buona che abbondano in zona.

UPDATE: il ristorante ha chiuso i battenti.

giovedì 8 dicembre 2011

Europa 58, Asmonte di Ossona

[Edit 2018]
Il locale ha cambiato nome da Mamagina's al poco fantasioso Europa 58, mantenendo lo stesso impianto italo-cinese. L'abbiamo rivisitato in una serata deserta a fine giugno e sembra tutto pressoché invariato.

===2011===
Era da anni che volevo provare questa pizzeria-ristorante italo-cinese, e un paio di sere fa siamo finalmente andati. Ed e' stato un successo!
La location del Mamaginas non si puo' che definire "un postaccio": sulla statale, poco piu' avanti c'e' il benzinaio e l'autolavaggio e dall'altra parte della strada staziona spesso una prostituta tra le piu' trasandate. In realta' in zona c'e' anche da registrare il ristorante "Europa Wok" e il "Gothic Pub Il Templare", che prima o poi proveremo, se ne troveremo il coraggio. Tornando al Mamagina's (la grafia e' variabile, con o senza l'apostrofo), all'ingresso c'e' il bancone del bar e quindi una sala arredata senza pretese ma ampia e luminosa. A quanto pare c'e' anche un "giardino" esterno utilizzato nella bella stagione. Il menu e' chilometrico e oltre alle pizze offre vari piatti alla griglia, primi di pesce, fritto misto e anche tutte le consuete specialita' da ristorante cinese. Se non avete pretese di alta cucina e siete un gruppo eterogeneo, qui troverete qualcosa per tutti i gusti. Gli altri avventori ci sembravano particolarmente soddisfatti di spaghetti alle vongole e simili piatti di pesce. Abbiamo assaggiato una pizza (non male), gli spaghetti di soia ai frutti di mare e il riso alla cantonese, tutto onesto. Il servizio e' sollecito e cordiale e nel locale aleggiava un'aria rilassata e amichevole. Il rapporto qualita'-prezzo si e' poi rivelato altissimo, visto che: ci hanno offerto l'aperitivo e una focaccia grande come una pizza per ingannare l'attesa dei piatti; ci hanno offerto i due caffe'; ci hanno regalato un calendario e ci hanno anche abbuonato ulteriori 40 centesimi al momento di darci il resto. Totale per i piatti suddetti e un'acqua, 15 Euro. Mi sto sforzando di ricordare ma non mi pare di aver mai ricevuto un omaggio da un ristoratore italiano (forse una volta, ma mai nulla in locali di questo livello), e soprattutto posso contare sulle dita di una mano le volte in cui mi e' stata scontata una cifra di tale entita' (40 cent) senza dovermi sorbire venti richieste di "sicuri che non avete moneta?" o le occhiatacce scortesi del cassiere. Onore al merito delle cinesine del Mamaginas.
Unico difetto della serata il televisore appeso al soffitto che vi costringe a sorbirvi Bonolis che sbraita scemenze e il TG1 che parla di cronaca nera. Nessun problema per il parcheggio.

mercoledì 23 novembre 2011

Gita a Milano

In realta' questo e' un post per segnalare velocemente tre posti scoperti/provati recentemente a Milano. Giusto una veloce segnalazione, visto che basta andare su google per trovare ulteriori dettagli.

Casa Fontana e' un posto che volevo provare da tipo sette-otto anni. La specialita' della casa sono i risotti, con tanto di Confraternita a garantire la correttezza della preparazione e libretto di ricette in omaggio. Abbiamo provato giustappunto il risotto, che e' risultato perfetto. La domanda che poi mi pongo sempre, a valle, e' "ma quanto e' giusto pagare un piatto di risotto, seppure perfetto?" Ai posteri l'ardua sentenza. Ci siamo stati un giovedi' a pranzo: con un po' di fortuna si riesce a parcheggiare a pochi passi. Il locale e' carino ed elegante ma piccolo, coi tavoli un po' troppo ravvicinati, e per fortuna era mezzo vuoto. Alla faccia delle barriere architettoniche il bagno si trova al piano di sotto al termine di una scala strettina e ripida. 13-14 Euro i risotti, 8 Euro il dessert.

La rava e la fava e' una piccola trattoria in zona Mac Mahon che ogni giorno a pranzo offre due-tre primi e secondi che chiamerei di ispirazione piemontese, a prezzo fisso sui 10-12 Euro. Si tratta di una buona soluzione se si vuole mangiar bene spendendo solo due-tre euro in piu' rispetto ai postacci circostanti. L'unico appunto che posso fare alla cucina e' il bunet, troppo budinoso per i miei gusti. Finche' la stagione lo permette, e' meglio approfittare del dehors, in quanto internamente il locale si riduce a una saletta che in caso di affollamento rischia di diventare una bolgia.

Little Dream e' un ristorantino scoperto grazie al sito survivemilano. Fa cucina cingalese molto buona e a prezzi modici: verdura al vapore, noodles, riso, pesce, gamberi e dolci tipici. Si trova in zona Sarpi e una passeggiata nei paraggi vi permettera' di sentirvi per un po' in una citta' cosmopolita e non nella solita Milano bauscia che a qualcuno fa ancora comodo propagandare. Il parcheggio in zona e' un problema e converra' rassegnarsi a pagare qualche euro in uno dei garage circostanti. Il locale e' luminoso, colorato, e arredato con foto, vettovaglie e suppellettili esotiche varie. Lo spazio non e' molto, ma non ci si sente soffocare. Il servizio e' gentile e sollecito. Ci siamo stati una domenica a pranzo e la clientela variava dai giovani immigrati alle pensionate alla famiglia milaneis con un po' di puzza sotto il naso. Consigliato anche ai non amanti della cucina esotica.

venerdì 11 novembre 2011

Trasferta in Liguria

Ritaglio un post completamente off topic per relazionare della nostra trasferta di un mese (Ottobre) in quel di Loano, dove abbiamo avuto modo di esplorare posti piu' o meno grezzi, piu' o meno di classe, fare qualche bella scoperta e avere anche qualche piccola delusione.

Cominciando dalle esperienze non proprio positive:
Ristorante Pizzeria bagni Sirena, Loano - Categoria: una pizzeria come tante - Giudizio: delusione
Nonostante la location tra le piu' ambite (sul lungomare, direttamente sulla spiaggia), la nostra esperienza in questa pizzeria ristorante e' stata negativa, principalmente a causa del servizio e delle porzioni scarse. Il problema del servizio e' la somma di tutte quelle piccole cose che ti rendono la permanenza sgradita: essere accolti senza un sorriso, doversi sbracciare per richiamare l'attenzione di un cameriere col muso tutta la sera, chiedere un'acqua minerale grande e vedersi portare due piccole (che costano di piu'), sentirsi chiedere "cosa volete di contorno col fritto misto?"... "boh, patatine fritte" diciamo noi e ce le portano immediatamente tipo antipasto, guardare gli altri che finiscono la pizza mentre stai aspettando tuo piatto, eccetera. La porzione del fritto misto, poi, e' ridicola e poco astutamente presentata in un piatto enorme. Pizza senza infamia ne' lode, come anche la zuppa di moscardini. Conto salatuccio. Siamo sul lungomare, quindi il parcheggio e' quello che e'. C'abbiamo fatto una croce sopra.


La Buca Di Bacco, Pietra Ligure - Ristorante per gli intenditori di pesce - Malinconia.

La Buca di Bacco, lodatissima sulla Guida di Massobrio (che peraltro non dimentica di menzionare la deludente location, un seminterrato - parcheggio ridottissimo) si e' rivelata una triste esperienza per noi. Questo e' un ristorante per 1) intenditori di pesce e 2) aficionados. Le due categorie suddette potranno fare i cordialoni col titolare, farsi consigliare il pescato del giorno, disquisire su cotture e condimenti, e godersi chissa' quali leccornie. Per noi, che non siamo ne' esperti ne' amici del padrone, e per giunta arriviamo anche un po' sul presto, col locale praticamente deserto, c'e' solo il menu "normale" e l'assistenza di una cameriera di poche parole. Tutto buono, per carita', e pasta cucinata rigorosamente al dente, ma alla fine sono 90 Euro che ti lasciano l'amaro in bocca. La cucina di un ristorante dovrebbe essere fruibile nello stesso modo sia dal curato del paese che dal turista di passaggio.








Passando alle belle sorprese, abbiamo:
Il Buon Boccone, Loano - Una gastronomia - Good!
Situata a fianco della panetteria Luparia, dove andare a rifornirsi di fugascin, questa minuscola gastronomia offre una serie di piatti pronti da consumare con un bicchiere di vino sui quattro tavolini situati all'esterno, affacciati sul lungomare. Le lasagne al pesto, il polpo, ma anche carne e dolci fatti in casa, serviti con un sorriso e la disponibilita' di un negozietto che dice "self service" ma che poi ti porta lo stesso tutto al tavolo. Si paga il giusto e si mangia bene, promosso!

Osteria Sacripante, Loano - Ristorantino di classe - Buonissimo

All'ingresso di Loano vecchia, subito dopo il rinnovato porto turistico e rimanendo sul lungomare, si susseguono diversi ristorantini, enoteche e baretti, tutti sinceramente abbastanza invitanti. Fortuna ha voluto che ci sedessimo a pranzo in questo Sacripante, il primo giorno di apertura dopo le ferie. Quattro-cinque primi, altrettanti secondi e dolci: un menu non sconfinato ma di quelli che vorresti provare tutto. Irresistibile il pane fatto in casa, come i dolci (la sacripantina!); proposte basate su ingredienti freschi e locali, con quel giusto pizzico di reinterpretazione che non guasta (il teriyaki di seppioline, tanto per dire), e il servizio cordiale di questa signora emigrata in riva al mare per far respirare l'aria buona al figlio che, a giudicare dal menu, oltre ad averne avuto giovamento di salute si e' anche trasformato in uno chef coi fiocchi. Scommetto che vedremo questo ristorantino prossimamente sulle guide che contano. Prezzi nella media, anzi economici se rapportati al livello della cucina e ai ristoranti "analoghi". Entusiasmo!





E per concludere, nella categoria "alta classe":

Ai Torchi, Finalborgo - Ristorante di lusso - "Vivo da re"
Per leggere della qualita' della cucina e del lusso del locale, basta cercare su qualunque guida. Aggiungiamo per chi non lo sapesse che  Finalborgo e' una destinazione deliziosa per una passeggiata e che vale la pena di prenderla alla larga, non dirigersi dritti verso il ristorante, e gustarsi a piedi -soprattutto fuori stagione- le stradine e le piazzette di questo angolo di Liguria del passato. Ai Torchi troverete tavoli ben distanziati, un ambiente di classe e una cucina di alto livello, dalla celebrata ricetta della ceviche alla "tavolozza del pittore", uno dei pochi piatti che abbiamo incontrato dove la presentazione ha richiesto una foto (che non metto qua per non rovinare la sorpresa). Qui la maitre (esistera' un femminile di maitre?) ha trattato tutti gli ospiti "democraticamente" e ci ha fatti sentire a nostro agio, contrariamente a quei locali (come descritto sopra) dove le attenzioni sono riservate solo alle autorita' locali o dove i titolari si aggirano sfuggenti circondati dall'aura di intoccabilita' del grande chef. Tutto buonissimo, seratona da re... come anche il conto.

Dulcis in fundo, il locale che ci ha "costretti" a tornare una seconda volta:
Il Cappello Di Guguzza, Toirano - Tempio della cucina - Entusiasmo alle stelle
Nel borgo medievale di Toirano, quasi invisibile finche' non gli passi davanti, se ne sta il Cappello Di Guguzza, regno di un architetto (in sala) e della moglie moldava (un genio in cucina), che elargiscono golosita' e curiosita' da tutto il mondo mentre costruiscono il loro progetto in Moldova. La selezione di "Non toccatemi il formaggio", le capesante americane, le grigliate di pesce e di carne, i bigoli col pesce e le nocciole, la focaccina di Guguzza, il prosciutto di mucca, la birra allo champagne, le Tentazioni di Guguzza per dessert, eccetera eccetera, e un menu che cambia frequentemente. Il tutto senza nemmeno dover subire le mini-porzioni che ogni tanto i ristoranti "di livello" decidono di propinare ai clienti: ho fatto l'errore di sottovalutare la grigliata di carne e ho dovuto ricorrere a un appetito ahime' d'altri tempi per non avanzare nulla. I tavoli distanziati il giusto (abbiamo persino passato indenni la tavolata con bambini a fianco), volte ad arco, mattoni a vista, libri e bottiglie in bella vista e un servizio professionale, dettagliato nelle spiegazioni senza essere invadente, buona musica scelta con accuratezza in sottofondo. Trionfatore incontrastato della nostra carrellata  ligure sia come qualita' che come rapporto qualita'/prezzo. Correte a mangiare al Cappello Di Guguzza appena potete, perche' tra pochi anni la fattoria sociale in Moldavia sara' pronta e i titolari ci si dedicheranno al 100%.

venerdì 21 ottobre 2011

L'oro del Ticino, Cuggiono

Edit 2021: chiuso.
 
Qualche settimana fa ho infine provato L'oro del Ticino, nella piazza principale di Cuggiono. Grazie alla posizione, c'e' qualche speranza di trovare parcheggio proprio davanti al locale. La proprieta' di questo locale e' la stessa della Pirogue di Castelletto di Cuggiono.
Oltre la saletta all'ingresso, il locale offre una bella sala, ben arredata, con soffitti a volta. La cucina offre sia pizze che piatti piu' "sofisticati", principalmente a base di pesce, con tutte le consuete scelte dalla zuppa di moscardini, al fritto, al branzino. L'esecuzione in ogni caso e' buona, anche se non al livello di un "ristorante di lusso" (la pasta alla bottarga era un po' troppo cotta, la zuppa di pesce un po' salata): l'oro del Ticino e' una buona scelta per chi cerca una serata dove non spendere un capitale, in un locale di buona atmosfera (insomma, non la solita trattoriaccia col perlinato), con un servizio professionale e cordiale il giusto (noi l'abbiamo visitato in una serata infrasettimanale, col locale semivuoto) e dove mangiare piatti da ristorante "vero" insieme a chi invece non va oltre la pizza. La perfetta descrizione di quello che noi chiamiamo ristorante "wannabe", in questo caso nell'accezione piu' positiva della categoria.
Il locale e' aperto anche per la pausa pranzo, coi consueti prezzi piu' "popolari" da menu' fisso.

mercoledì 5 ottobre 2011

Badaboom, Milano

Siamo sicuramente capitati al Badaboom in una serata (infrasettimanale) anomala, due o tre settimane fa, stando a quanto descrive la pagina Facebook del locale: Drink, Pizza & Show - L'esplosivo DISCO-PUB della zona "Arco della Pace", in quanto l'unico show presente era la cameriera vestita da cowboy e l'esplosivita' era unicamente fornita dai petardi che ogni tanto venivano sparati in prossimita' dell'ingresso. La TV appesa al soffitto trasmetteva MTV ma l'audio era quello di una compilation anni '80.
Il locale forniva -petardi a parte, appunto- la possibilita' di farsi due chiacchiere sufficientemente in santa pace e di mangiarsi una buona pizza al taglio, alta e soffice. Peccato per i prezzi, troppo alti, e il servizio non all'altezza, visto che nonostante fossimo i soli avventori della sala si doveva faticare non poco per attirare l'attenzione della cowgirl.
Andate su Facebook, guardatevi le foto, e se vi piace quel tipo di serata, andate al Badaboom. Altrimenti, una fetta di pizza al taglio ve la potete fare comodamente altrove.

sabato 24 settembre 2011

Pizzeria Piedigrotta, Varese

A detta di molti, questo locale offre la migliore pizza di Varese, e in effetti la qualita' degli ingredienti e del risultato finale e' veramente ottima. Questa pizzeria-ristorante serve la pizza alla napoletana, soffice il giusto. A fare la soddisfazione dei clienti e' la possibilita' di papparsi un'abbondante mozzarella di bufala (normale o affumicata) adagiata, intera, sulla pizza. Gran parte delle pizze vengono servite "scomposte", cioe' con alcuni degli ingredienti a parte, come il goloso bicchierino di stracciatella. Un piccolo tocco di originalita', che personalmente apprezzo sempre e puo' diventare la scusa per una visita. Il menu evidenzia abbondantemente l'utilizzo di ingredienti di alta qualita', e in rete si possono trovare ampie descrizioni e commenti a proposito.
Il locale e' da consigliare, con l'accortezza di evitare le serate di fine settimana, quando si fa affollatissimo: lo spazio all'interno e' ristretto e la sala sul fondo diventa molto rumorosa, mentre nonostante i tavoli nel corridoio siano separati tra loro dagli alti schienali delle panche, sarete soggetti al passaggio dei clienti in entrata e uscita e di quelli che stazionano in "coda", tra virgolette perche' in due metri quadri non ci si puo' certo accodare granche'.
Il servizio e' stato efficiente fino all'eccesso: c'e' uno stuolo di cameriere e credo siano passate tutte al nostro tavolo almeno una volta; in realta' comunque noi siamo usciti prima che la folla si facesse esorbitante, quindi non saprei garantire circa la tenuta del team sotto pressione.
I prezzi non sono proprio popolari. Anche i dolci sono da provare.

lunedì 5 settembre 2011

Osteria San Martino, Inveruno

Questa non e' una vera recensione, visto che la mia ultima visita risale a ormai piu' di un anno fa e purtroppo in quell'occasione non fu per nulla positiva.
Ero stato gia' una volta all'Osteria San Martino e devo dire che ne ero rimasto ben impressionato: il locale e' semplice ma accogliente, pareti bianche con quadri e foto d'epoca alle pareti, tavoli ben apparecchiati. Cucina tradizionale e ben fatta. Un ristorante sopra la media di questa zona gastronomicamente depressa.
L'anno scorso ci ho quindi portato a pranzo il mio capo, inglese, in visita di lavoro. Siamo arrivati un po' tardi (verso le 13.30) e gran parte dei piatti in menu' erano terminati, ma la cosa grave e' che lui si e' trovato in bocca un truciolo di latta proveniente dal risotto (probabilmente arrivato da qualche lattina di sugo) . L'ho mostrato al cameriere che ci ha guardati incredulo (cosa, questa, di per se' gia' irritante, come se quel truciolo l'avessi portato io da casa), l'ha portato in cucina ed e' sparito. Vista la situazione conclamata, ho ingenuamente pensato che non sarebbe stato necessario fare una scenata per ricevere non dico uno sconto, ma almeno delle scuse sentite. Invece, niente. Alla cassa, conto pieno e solo un commento borbottato riferito all'"incidente".

Un incidente puo' capitare a tutti, ci mancherebbe. Se all'Osteria San Martino l'avessero gestito un po' meglio, non avrebbero perso un cliente.

martedì 30 agosto 2011

Trotter, Milano

Venerdi' scorso, sui Navigli, ci e' risultato chiaro che le vacanze erano veramente finite e quindi siamo fuggiti dalla folla per approdare in questa pizzeria-ristorante sulla via verso casa.
Il Trotter si trova all'inizio di Via Novara e offriva tre tavolini sul marciapiede e tre affollate sale all'interno. A parte appunto l'eccessivo affollamento - di quelli dove quando cerchi di alzarti sbatti con la sedia contro la schiena del vicino - il locale e' carino, con mattoni a vista e foto d'epoca da "trattoria di lusso". Noi abbiamo provato solo due pizze, buone ma un po' troppo salate, mentre in realta' il menu "spinge" molto di piu' sul pesce. All'ingresso vi accoglieranno le teglie con gli antipasti, veramente invitanti. Anche i dolci, esposti, sono fatti in casa: noi abbiamo preso una generosissima fetta di torta di mele, molto buona.
Essendo arrivati dopo le 21.30, abbiamo trovato subito posto anche se tutto il locale era ancora pieno e come detto eravamo gomito a gomito con altri tre tavoli. Il peraltro cordiale cameriere ci ha anche pregati di stringerci in po' in modo da riuscire a "lanciare" le pizze alla tavolata a fianco.
A giudicare dalla clientela, il locale e' di quelli che s'e' fatto una certa fama e vanta un buon seguito di habitue', di quelli che -altro mio pregiudizio- ormai non fanno granche' piu' caso alla reale qualita' del posto. Al nostro arrivo, il patron ci ha celermente affidati a una cameriera per poi dedicarsi alla cura dei suddetti. Il servizio come detto e' stato molto cordiale ed efficiente.
Abbiamo pagato 46 Euro per una margherita, una bufala, tre birre e la fettazza di torta. Un po' caruccio.
Da evitare nei fine settimana causa affollamento; come detto la cucina e' sicuramente invitante e vale la pena farci un salto in un giorno feriale.

domenica 21 agosto 2011

Ristorante Lido, Angera

Siamo recentemente tornati al Ristorante dell'Hotel Lido di Angera. I motivi principali per andarci sono la bellissima vista sul lago, l'imperdibile antipasto caldo di mare, e in generale il pesce.
Il Lido e' poco fuori da Angera, offre un parcheggio un po' risicato e purtroppo non e' possibile raggiungere il lungolago del paese direttamente a piedi, ma sarete costretti a fare di nuovo i salti mortali per un parcheggio per la passeggiata post-pasto.
La sala del ristorante offre ampie vetrate per godere la vista sul lago (giusto di fronte c'e' il San Carlone), che da sola e' il piu' potente dei tranquillanti dopo una settimana di lavoro. Un accorgimento: a Giugno e Luglio il sole e' ancora alto alle 20, quindi conviene andare sul tardi onde evitare di essere accecati per tutta la durata della cena. 
Il menu e' pieno di proposte appetitose, con la benemerita possibilita' di abbinare vini al bicchiere ad ogni portata. In realta', in entrambe le nostre visite, il patron ci ha amorevolmente ma insistentemente distolti dal menu per consigliarci il pescato disponibile del giorno. Come detto, l'antipasto caldo di cozze, vongole e gamberi e' imperdibile e vorreste avere tutta la sera per fare scarpetta. Il pesce, delicato e ben preparato.
I dolci meritano un'altra menzione speciale, soprattutto i "misti" da 5 o 7 assaggi.
Il servizio in sala, oltre che dal loquace patron, e' garantito da alcuni ragazzi che si vede essere "del mestiere". I tavoli sono ben separati e l'ambiente e' tranquillo, complice anche la clientela non propriamente di teenager.
Centocinque euro in due il conto, con l'antipastone suddetto, due secondi di pesce, due dessert e una mezza bottiglia (altro punto a favore) di Vermentino.

venerdì 12 agosto 2011

Ti Ricordi, Milano

OK, siamo un po' fuori zona rispetto al target dichiarato di questo blog, pero' il Ti Ricordi merita una menzione speciale perche' l'abbiamo trovato aperto due giorni fa... la settimana prima di Ferragosto! Miracolo a Milano, direi. Il Ti Ricordi si trova in zona Maciachini, arrivando da Ovest conviene superare Piazzale Maciachini e girare a sinistra in Via Murat dopo un paio di semafori: il ristorante si trova sulla destra, all'angolo del numero civico 32. Praticamente di fronte, un buon numero di posti per parcheggiare.
In realta' eravamo in cerca di una buona pizzeria a Milano, e quindi non abbiamo provato altro. La pizza si e' rivelata buonissima, con la pasta croccante fuori e morbida dentro, con ingredienti come si deve. Mica per niente questo e' un ristorante, mica una pizzeria. Il servizio e' stato cordiale e professionale, anche se ci e' sembrato a volte un po' lentino, ma e' pur vero che siamo reduci da due settimane negli USA, dove ogni tre minuti passa un cameriere a chiedere come va. C'e' una sala, non grande, che puo' diventare probabilmente rumorosa in caso di presenza di una tavolata affollata, piu' una saletta davanti al forno delle pizze, un'altra saletta in un soppalco (della quale non abbiamo visto le dimensioni) e una scala che scende di sotto dove pero' dubito ci sia un'altra sala. Abbiamo anche preso una creme brulee all'arancio molto buona e delicata. Pizze tra i 7 e i 9 Euro, dolci sui 6 Euro. Grande scelta di vini. Consigliato!

giovedì 14 luglio 2011

La Pirogue, Cuggiono

Siamo finalmente andati alla Pirogue, American Bar & Grill di Castelletto di Cuggiono. Come detto precedentemente, la location è molto bella, con la sala affacciata direttamente sul Naviglio Grande. Siamo arrivati di Venerdì sera, dopo le 21.30; il ristorante era quasi pieno (ci saranno una cinquantina di coperti, sufficientemente distanziati, che comunque non vi salverebbero dall'impatto di una eventuale tavolata rumorosa) e, forse perché eravamo affamati come lupi vista l'ora, il servizio s'è fatto attendere un po' più del dovuto. Il patron s'è comunque poi prodigato perfettamente, sia per quanto riguarda la cucina (dove ci ha caldamente indirizzati verso il grill) che per l'imponente spiegamento di zampironi per proteggerci da un furioso assalto di zanzare che si è calmato del tutto verso le 22.30. Nell'attesa della griglia ci sono state offerte delle polpettine di carne molto buone. Per antipasto, insalata di nervetti e taglieri di affettati, tutto più che soddisfacente. La griglia nel complesso ci ha soddisfatto, soprattutto con salsicce e bife argentino, mentre rimane un piccolo punto interrogativo per la fiorentina, che era per metà deliziosa e per metà un po' dura.
Il banco dei dolci offre varie torte che a occhio catalogherei come fatte in casa; la classica cioccolata e pere mi ha soddisfatto.
Circa il resto della cucina, che non abbiamo assaggiato, ho ricevuto pareri contrastanti, quindi il giudizio qui rimane sospeso. La Pirogue ha anche uno spazio aperitivi. In generale, un giudizio positivo ma non entusiasta. Categoria "wannabe".

martedì 5 luglio 2011

Ristorante La Corte, Pogliano Milanese

La nostra fidata Guida Critica E Golosa (che ribattezzo in questo istante "Guida Critica E Golosa Che Non Ci Tradisce Mai") qualche sera fa ci ha portati a festeggiare una bella notizia nella ridente (si fa ovviamente per dire) Pogliano Milanese. A pochi metri dalla Statale del Sempione (da qui il "ridente") c'è il Ristorante La Corte.
La "corte" in realtà è un piccolo ma carino cortiletto antistante l'ingresso del locale, occupato interamente da due auto posteggiate. Le possibilità di parcheggio, comunque, in zona non mancano. Il ristorante presenta due sale, di cui una ricavata da una veranda nella "corte" stessa, arredate con pochi oggetti di buon gusto, con ampi tavoli adeguatamente distanziati tra loro per garantire il giusto livello di privacy e comfort. Era venerdì sera (verso le 21, peraltro) ed eravamo tra i pochi avventori presenti.
Mi ha piacevolmente impressionato il servizio, professionale senza essere freddo, cordiale senza essere invadente o chiacchierone.
La cucina offre piatti di pesce, una buona offerta di carni e salumi, e qualche piatto "della tradizione" come il goloso risotto allo zafferano con fondo d'arrosto che è uno di quei piatti che non farà certo nouvelle cuisine ma che quando è fatto bene come in questo caso è un piacere unico per il palato. Abbiamo evitato i secondi, piuttosto impegnativi e ci siamo gustati rispettivamente il fiocco di culatello e il baccalà mantecato, entrambi "che si sciolgono in bocca". Altri piatti particolarmente invoglianti erano la sfoglia con radicchio e cipolla e fonduta, le tagliatelle col ragù d'anatra, i ravioli alle tre carni e la calamarata con pomodorini e sarde. Come spesso capita in queste zone della Lombardia, non si può certo parlare di cucina "tipica", ma non siamo certo qui a fare i puristi e pretendere coerenza filologica persino dai menù dei ristoranti: noi preferiamo un menù un po' eterogeneo ma sincero a certi ristoranti alla moda a base di spume, finto-sushi o altre diavolerie messe lì solo per far scena.
I prezzi sono nella media (cioè, per i miei gusti, sempre un po' troppo alti): siamo sui 10-12 euro per antipasti e primi, un po' di più per i secondi; i dolci sono sugli 8 euro. Il fatto che questi prezzi si possano definire "nella media" è il vero problema - a mio modestissimo parere - della ristorazione italiana e lombarda in particolare: dalle bettole ai ristoranti di valore tutti si sono sintonizzati intorno a queste cifre, provocando un appiattimento del panorama nel quale il circolino che ti fa tre etti di raviolacci unti e salati finisce allo stesso livello (di prezzo) del ristorante che ti fa degustare quattro ravioli di zucca dal sapore delicatissimo.
Alla Corte abbiamo bevuto una mezza bottiglia di Cabernet Sauvignon profumatissimo e un bicchiere di sherry che invece non m'ha molto convinto, ma d'altronde non sono per nulla un esperto in materia. Anche i dolci si sono rivelati molto buoni.
Insomma, la Corte è promossa a pieni voti!

sabato 25 giugno 2011

Osteria della ripa, Robecco Sul Naviglio

Finalmente possiamo aggiungere un ristorante champagne a questo elenco: L'Osteria della ripa di Robecco, aperto da pochi mesi.
Sul Naviglio, proprio di fronte a Villa Gaia, il ristorante offre una sala per una trentina di coperti e, accanto, una gelateria. La sala non è grande ma è stata intelligentemente rischiarata da ampie vetrate che permettono di godersi lo scorrere del naviglio; unico neo è che tende a farsi un po' calda e rumorosa, ma nulla di insopportabile. Non abbiamo provato la gelateria, ma a quanto pare gode già di buona fama, e il buonissimo gelato al basilico che accompagnava uno dei dolci lo conferma!
Uno dei miei pregiudizi più inattaccabili è che l'etichetta "piatti della tradizione reinterpretati" è solitamente garanzia di fregatura: mini porzioni di roba insapore, solo lontanamente imparentata con la fantomatica "tradizione". L'Osteria della ripa, invece, fa onore proprio a questa definizione offrendo un menù pieno di sfiziose variazioni sul tema che ti viene voglia di assaggiare tutto. Ci siamo gustati con gran soddisfazione, tra l'altro, garganelli vongole e cozze, insalatina di piovra, fiori di zucca in pastella, risotto alla milanese saltato con pancetta croccante, medaglioni di coniglio lardellati al miele, torre di pasta con crema allo zafferano e cioccolato, tiramisù "scomposto". Tutto buonissimo e ogni proposta con quell'extra di golosità (la pancetta sul risotto, il gelato al basilico, la crema di zafferano) che rende il piatto irresistibile.
Il servizio è efficiente e professionale. Chi conosce la zona sa bene che non ci si può aspettare di posteggiare davanti al ristorante (a meno di arrivare in kayak), quindi per chi arriva da Abbiategrasso conviene lasciare l'auto in "centro" a Robecco e tagliare a piedi attraverso la piazza, mentre chi arriva da Magenta può parcheggiare prima del ponte.
Le porzioni non sono abbondanti, ma comunque soddisfacenti. I prezzi non sono certo stracciati (altro punto su cui sono particolarmente talebano è che il cibo in Italia oggi ha prezzi esageratamente alti), ma direi in generale persino sotto la media dei ristoranti della stessa qualità: 8-10 Euro i primi, dai 12 in su i secondi. Peccato per i 2 Euro di coperto (solitamente non ci faccio caso, ma adesso ho lo scontrino davanti).
Consigliatissimo.

venerdì 17 giugno 2011

Bond Café, Magenta

[Edit 2018: il locale ha cambiato nome più volte e ora è un giapponese.]
 
Ieri sera abbiamo provato il Bond Café in zona Stazione a Magenta, che finora, basandoci su rapidi sguardi alla clientela passandoci davanti in auto, avevamo etichettato come "la pizzeria dei fighetti".
Data la premessa, l'impressione è stata positiva: il locale offre alcuni tavoli all'aperto (affacciati però sul sottopasso della ferrovia, rumoroso) e al nostro arrivo presentava un buffet per l'aperitivo.
Purtroppo ieri sera il locale era pressoché monopolizzato da diverse scolaresche, rendendolo piuttosto rumoroso e mandando un po' in confusione il servizio in sala.
Detto questo, il locale è spazioso ed elegante, i tavoli sono apparecchiati con cura (tovaglie "vere", belle posate e bicchieri), l'arredamento è scarno ma chic: promossi i lampadari di acciaio e cristallo, mentre non voglio nemmeno sapere per cosa venga usato il trono che campeggiava in un angolo.
Il servizio, prima delle inevitabili lentezze dovute all'assalto delle scolaresche, è stato molto gentile e professionale.
Abbiamo preso una pizza ai calamari (normale), un antipasto di polpo grigliato (buono) e gli spaghetti alle vongole (buoni e abbondanti: spesso i ristoranti lesinano proprio sulle vongole mentre qui ne avevo un piattone). Polpo e calamari sembravano decentemente freschi (tradotto: non i soliti "gommosoni" da pizzeria). Insomma la cucina s'è fatta apprezzare e il menù, sostanzioso ma fortunatamente non sterminato, presentava una serie di altri piatti invitanti.
Mica male.

giovedì 2 giugno 2011

Huan Cheng, Corbetta

Questa non è una vera recensione, nel senso che siamo stati alcune volte in questo ristorante-pizzeria italo-cinese (uno dei molti italo-cinesi in zona), ma ormai da un po' non ci torniamo.
Ci siamo sempre trovati bene, le pizze sono buone, il servizio è gentile e i piatti cinesi sono buoni. Tutto nella media, da non aspettarsi particolari scoperte, ma tutto ben fatto.
Il locale è sulla "Via Novara" (SS11), quindi non proprio il massimo come location. Un punto a favore è il piccolo parcheggio a pochi passi, di fronte a due palazzine. Il locale non è piccolo ma neanche particolarmente spazioso, e nel fine settimana può diventare un po' rumoroso.

Edit 2015: siamo tornati e il locale è completamente rinnovato, con persino un dehors e dei pratici separé per la privacy dei tavoli. Menù chilometrico, incluso sushi e un all-you-can-eat a 18,90 Euro che non ho capito bene come funzioni.

domenica 15 maggio 2011

Pizzeria Tric Trac, Legnano

Edit 2022: pizze sempre molto buone e servizio gentile. E' stata data una rinfrescata al locale, che però diventa estremamente rumoroso appena arrivati a metà capienza. Anche aver rimosso le tovaglie contribuisce all'effetto eco. Sarebbe il caso di provvedere installando dei pannelli fonoassorbenti o, meglio ancora, trasferendosi in un locale più consono.

Edit 2017: le pizze sono sempre buonissime, e il personale sembra aumentato rispetto al passato. Sempre da evitare, comunque, i momenti di alta affluenza.

Di questa pizzeria si trovano un sacco di recensioni su Internet quindi è inutile dilungarsi più di tanto. Il locale si trova vicino all'ospedale "vecchio" di Legnano, e per trovare un parcheggio potrebbero essere necessarie diverse circumnavigazioni delle vie circostanti.
Le pizze sono effettivamente molto buone, la scelta è molto ampia ed è composta oltre che da ingredienti di qualità (anche se leggere "alici del mar cantabrico" sul menù di una pizzeria personalmente mi fa sorridere) anche da impasti particolari (al basilico, al grano saraceno, alle erbe, allo zafferano, eccetera). La pizza è quella di tipo "napoletano", cioè dalla crosta più morbida, non è enorme ma la qualità del prodotto soddisferà anche chi va in pizzeria per "strafogarsi".
Personalmente, consiglio di evitare assolutamente i venerdì, sabato e domenica (a meno che arriviate entro le 19): se il locale è pieno il servizio richiede attese interminabili, parzialmente giustificate dal fatto che "l'impasto speciale ci mette di più a lievitare e cuocere" e blah blah blah, ma principalmente imputabili al fatto che la sala è interamente gestita da due sole persone e il pizzaiolo si occupa anche della cassa (cosa che peraltro gli consiglierei di evitare - io sono uno di quelli a cui da piccolo hanno insegnato che toccare i soldi e il mangiare insieme "fa schifo").
Anche i dolci sono molto buoni, e grazie a questa pizzeria ho colmato la mia apparentemente imperdonabile ignoranza circa l'esistenza di Salvatore Deriso.

sabato 14 maggio 2011

Ristorazione al centro commerciale Il Destriero, Vittuone

Ieri sera, avendo fatto l'errore di andare a fare la spesa appena prima di cena, siamo stati preda della "pizzeria" situata giusto all'ingresso sinistro del supermercato Iper del Destriero di Vittuone. La pizza è offerta sia al taglio, che "tonda" (cioè normale) o formato famiglia, sia da asporto che da consumare appollaiati sui tavolini lì davanti. La pizza, disponibile in quattro o cinque varietà, è un po' sottile, senza infamia né lode, e va bene per un boccone "al volo", virgolettato visto che non si tratta propriamente di un fast food, dato che dopo aver ordinato la nostra margherita tonda la cassiera ci ha detto che "eeeeh ci vorrà una mezzoretta". Personalmente non capisco come possa essere possibile che ci voglia così tanto a cuocere una pizza, e non ho potuto indagare ulteriormente, visto che ovviamente nella mezzoretta abbiamo fatto la spesa. Sempre a causa della mezzoretta, ho qualche dubbio anche sul sistema di prenotazione, visto che solo per un puro caso siamo tornati proprio nel momento in cui il pizzaiolo iniziava a urlare il mio nome (peraltro a trenta minuti esatti dal mio ordine). La birra alla spina non era male, ma non ho controllato la marca.
Nonostante in Italia siano ancora sconosciute le food court che sono invece comuni nei mall del resto del mondo, al Destriero c'è comunque qualche altra offerta per mangiare.
Il Ristò è il consueto self-service (una volta si sarebbe detto "mensa") con piatti caldi preparati o completati al momento, l'angolo griglia e una buona scelta nonostante lo spazio prima delle casse sia abbastanza ristretto. Dopo aver pagato, ci sono molti tavoli e d'estate se non sbaglio si può anche mangiare fuori con l'incantevole vista sul parcheggio. I primi di solito non sono male.
La Tagliata è una sorta di steak house, anche qui ritagliata (ops) in uno spazio piuttosto ridotto, in cui si viene accolti da un bancone dal quale scegliere il proprio tipo di carne che verrà quindi cotta al momento. Purtroppo non ci sono molte indicazioni a chiarire se e quali contorni siano disponibili e come funziona il servizio: anche qui ci si appollaia (c'è ben poco spazio per i tavoli) e si viene chiamati quando è pronto. [Edit 2015: Ora ci sono dei menù chiari, hamburger per tutti i gusti e di varie dimensioni, e un servizio estremamente cordiale. Lo spazio continua a non essere molto, ma il servizio al tavolo evita la confusione. Per due hamburger e due birre abbiamo speso 25 Euro] La carne è buona, le porzioni sono oneste ma non abbondanti, i prezzi non proprio economici (anzi!), e giustamente non ci sono altri piatti oltre alla carne, visto che il locale si trova a fianco del Ristò.

domenica 1 maggio 2011

Questa non è una recensione

Siamo stati alla Pirogue di Castelletto di Cuggiono solo una volta, anni fa, quando si chiamava ancora La canoa. Ci andremo nuovamente, in futuro, perché la location merita, ed è consigliata a tutti, nonostante i deliranti divieti di passeggiata sull'alzaia del Naviglio Grande.
Personalmente, però, ho dei forti pregiudizi, basati su fattori totalmente irrazionali, ma non ci posso fare niente. In primo luogo, il nome: La pirogue. Non è che dare un nome francese che suona un po' esotico renda automaticamente appetibile un ristorante, anche se prima si chiamava La canoa (perché' è a fianco del Canoa Club) e poi forse ha cambiato gestione. Poi, La canoa aveva un senso, perchè sul Naviglio c'è chi ci va, in canoa. In piroga, no. La piroga mi fa venire in mente gli indios del Rio delle Amazzoni, armati di cerbottane con le frecce avvelenate, a caccia di are e tucani. Un'altra cosa che la piroga non mi fa venire in mente è l'American Bar, Cucina & Grill (che è appunto la descrizione della Pirogue). Ma sarò strano io.
L'altra cosa è il menù. Mi pare un po' troppo eclettico, ma questo non vuol dire che non si mangi bene. Il problema è che ieri, passando, abbiamo visto che il menù del giorno presentava, al primo posto, la pasta alla matriciana (sic). Ripeto, io sono sicuramente un intollerante, ma se sei Giggi er maestro de li bucatini puoi anche scrivere matriciana, per fare un po' folklore, ma vederlo su un menù di ristorante in riva al Naviglio Grande è come scrivere in cinta in un reparto di ostetricia.

giovedì 14 aprile 2011

Roadhouse, Corbetta

Il Roadhouse, come tutti sanno, e' una catena. Quindi si mangia la stessa roba dappertutto e se sentite qualcuno che dice cose tipo "eh ma al Roadhouse di Sbirulate sul Panaro c'e' un cuoco texano che come la griglia lui la carne non lo fa nessuno", diffidate.
Il Roadhouse e' (era) una delle nostre mete preferite nei casi di crisi d'astinenza da patatine fritte e fajitas, vista la carenza di messicani/tex-mex nella zona. Scomparse appunto le fajitas dal menu', non so sinceramente se e quando ci torneremo ancora. L'offerta culinaria e' piuttosto ristretta e bastano poche visite per imparare il menu' a memoria. D'altronde e' evidente che la strategia del locale si basa proprio sulla mancanza di sorprese (per dirla tutta, sulla ripetitivita'), con tanto di tessera fedelta'. Ci sono alcuni tipi di hamburger e varie grigliate dai prezzi non proprio popolari. Tutto buono, per carita', e soprattutto "goloso", se siete di quelli che l'hamburger non lo mangiano ma lo azzannano.
Le noccioline presenti sul tavolo all'arrivo sono un'altra golosita' ma ovviamente anche un'arma a doppio taglio, in quanto scatenano una sete sproporzionata. A questo si somma il fatto che il locale soffre di quella che io definisco "sindrome della seconda birra", cioe' l'antipaticissimo -per me- fenomeno per cui, mentre stai appunto azzannando famelicamente il tuo hamburger ti accorgi che la prima birra e' finita, ne vuoi ordinare un'altra, ci metti mezz'ora ad attirare l'attenzione di un cameriere, finalmente ordini, poi ci vuole un'altra mezz'ora prima che ti portino la birra, e nel frattempo hai finito di mangiare, hai la bocca felpata e ti girano un po' le palle perche' dovrai o lamentarti col cameriere o sgargarozzarti (e pagare) mezzo litro di birra di cui avevi voglia mezz'ora prima. Tutto perfetto per i ritmi del gruppo di famigliole con bambini, un po' meno per chi vorrebbe solo ingozzarsi di grigliata al volo.
La catena Roadhouse cerca di adottare un servizio "all'americana", del tipo "wait to be seated", anche se l'esecuzione puo' essere migliorata: tipo quando arrivi in due, il locale e' semivuoto, e il cameriere ti dirige verso l'unico angolo libero nell'area infestata di tavolate di famiglie e bambini ululanti, e se tu gli chiedi "ma non ci sarebbe un posto piu' tranquillo?", ti rispondono "no". Anche sedersi a 10 centimetri da un'altra coppietta quando il locale e' mezzo vuoto non e' proprio il massimo.
Altro aspetto che non mi piace molto sono le tv sintonizzate su MTV a volume zero mentre nel locale viene trasmessa altra musica. E' una cosa comunissima, ma continuo a non gradire.
Detto questo, al Roadhouse si va sul sicuro. Una destinazione per quando non si vuole rischiare sorprese.

lunedì 11 aprile 2011

Sardinia, Inveruno

Ieri siamo stati al Ristorante Pizzeria Sardinia di Inveruno. Il locale si trova praticamente "dietro" la piazza principale, non mancano le possibilita' di parcheggio. Fedele al suo nome, il Sardinia offre piatti della cucina sarda, introdotti sul menu' da una onesta prefazione che chiarisce come non ci si debba aspettare un ristorante "tipico" ma piuttosto il semplice utilizzo di ingredienti e prodotti isolani per alcuni dei piatti piu' conosciuti.
Abbiamo preso sia una pizza -buona, soprattutto il formaggio, ma niente di eccezionale- che i colurgiones, in due vesti: come primo, sommersi dalla crema di formaggio, e come dolce, fritti e sguazzanti nel miele all'arancio. Il primo rientra nella categoria "pochi ma buoni": 6 (sei) colurgiones peraltro non molto grandi accompagnati come detto dalla cremina di formaggio delicatamente insaporita alla menta.
La maggior parte degli altri tavoli si avventava su grandi vassoi di antipasti di mare e/o fritti misti, come a dire che o A) in questo locale c'e' il pesce buono, oppure B) questo locale e' uno di quelli che si e' fatto la fama di avere il pesce buono. Pane carasau (del supermercato) come coperto. Sara' stato il bicchiere dalla forma un po' insolita, ma la birra media m'e' parsa in realta' un po' "sotto la media".
Il locale non e' grande e i tavoli non sono molto distanziati. Si siede quasi gomito a gomito col tavolo vicino e in caso di bambini rumorosi si rischia la Strage degli Innocenti. Ieri s'e' resa necessaria l'accensione dell'aria condizionata.
Il servizio e' cordiale e sufficientemente professionale, e anche se non siete degli habitue' (a cui sono riservati baci abbracci e descrizione dettagliata del menu') il patron avra' una battuta simpatica anche per voi.
Prezzi onesti; consigliato, magari non nel week-end.

Edit 2016: abbiamo provato a tornare al Sardinia una domenica sera di Gennaio. Alle 20.20 tutti i tavoli erano occupati o prenotati. Il patron, indaffarato a recuperare un tavolo da infilare chissà dove per la coppia arrivata un attimo prima di noi, non ha nemmeno risposto al mio "buonasera", quindi abbiamo girato i tacchi e ce ne siamo andati.

domenica 10 aprile 2011

Al Commercio, Buscate

Il "Ristorante" Al Commercio di Buscate andrebbe classificato come un'enorme occasione sprecata.
Il locale si trova nel centro di Buscate, in un palazzo antico, di due piani, su un angolo di Via Roma. La location, il nome, l'ingresso, suggeriscono, all'ignaro visitatore, una di quelle trattorie di fascino dove magari scovare qualche piatto originale o una sala affascinante. Cio' che si trova, invece, e' un banco da bar, tre tavolini, e una porta che conduce in una sala dalla volta molto alta e affrescata, ma per il resto terribilmente dipinta di rosa, tende insignificanti a coprire i finestroni, e un enorme televisore appeso al muro a trasmettere Striscia La Notizia a tutto volume. All'altro capo della sala, un'altra porta, chiusa, dalla quale va e viene gente senza che si capisca cosa accada al di la'. Completano l'arredamento una credenza in un angolo e poche altre suppellettili scompagnate. Il "menu'", il venerdi' sera che siamo andati, offriva solo pizze, senza infamia ma dalla tipica crosta "da forno elettrico". Andati via gli avventori del tavolo vicino, e rimasto quindi vuoto il locale, abbiamo potuto abbassare il volume del maxischermo.
Il servizio e' gentile, e i prezzi nella norma.
La posizione e la sala andrebbero sfruttati meglio e sicuramente renderebbero di piu'.

mercoledì 6 aprile 2011

Il Mandala, Buscate

Il Mandala è un'osteria vegetariana accuratamente nascosta dietro la chiesa principale di Buscate e mascherata da circolino del dopolavoro. Quando siamo passati, la luce sull'insegna era spenta, rendendo il locale praticamente introvabile di sera. Per raggiungerlo, bisogna districarsi tra i sensi unici del centro storico di Buscate dove, peraltro, pur ovviamente non essendo una citta' d'arte, vale la pena di fare due passi.
La trattoria si trova al primo piano e si accede solo con una lunga scala. Sinceramente non ricordo se ci fosse un montacarichi per disabili. La sala è arredata a metà tra lo stile fricchettone-indiano e quello, appunto, del circolino di provincia. I tavoli sono sufficientemente distanziati e l'ambiente è accogliente.
Il servizio è gentile e professionale, effettuato, direi, dal proprietario/gestore del locale. Essendo un'osteria, c'è un bancone che fa da bar, e viene proposta un'offerta di vini ragionata, seppur non sterminata.
La cucina è, come detto, vegetariana con alcune offerte vegane. I piatti sono originali, appetitosi. Le porzioni non sono particolarmente abbondanti, ma comunque oneste: noi ci siamo trovati bene.
I prezzi, soprattutto visto l'ambiente non propriamente chic, non sono proprio "popolari", ma con 40 Euro in due si esce sazi e soddisfatti. Consigliato.

domenica 3 aprile 2011

La Cometa di Castano Primo

Edit 2022: chiuso.

Edit 2021: pizze e tortini sono inspiegabilmente peggiorati, e in piu' a quanto pare il locale e' un covo di no-vax, quindi non ci andro' piu'.
 
La Cometa è uno dei nostri posti preferiti, praticamente grazie a un solo piatto: il Tortino Pisano. Il Tortino Pisano è una sorta di "doppia pizza": due dischi di pasta croccante racchiudono la farcitura. Prosciutto e mozzarella nel Tortino Pisano, ricotta e spinaci nel Tortino Rustico, l'altro piatto top.
I tortini fanno parte della sezione del menù "Pizze di Vincenzo", menù che contiene ovviamente la consueta lista di pizze, una serie di primi e secondi dall'aspetto appetitoso (specialmente la pasta, ma noi abbiamo sempre e solo sbirciato nei piatti degli altri clienti, visto che di fronte al Tortino tutto passa in secondo piano) e una scelta di dolci fatti in casa solitamente buonissimi come la crostata pere e cioccolato.
Completano la scelta culinaria il Giropizza e la Paella proposti settimanalmente.
Il locale consiste di una sala spaziosa, che nel fine settimana può diventare affollata di famiglie e scolaresche, mentre nei giorni feriali è sempre pressoché deserta e frequentata da rari viaggiatori di commercio, coppiette non più giovani o piccoli gruppi di amici.
L'arredamento non è nulla di speciale, e un quadro gigante sul fondo della sala richiama indiscutibilmente il nome del locale. Il servizio è professionale e gentile senza strafare.
Chiusura settimanale al Martedì. Dietro il locale, entrando nella via adiacente, c'è un piccolo parcheggio.
Hasta siempre il Tortino!

Edit 2017: il locale ha rinnovato l'arredamento e probabilmente a causa della rimozione di tovaglie e tende si è tramutato in una bolgia rumorosissima. E' stato aggiunto un piccolo serraglio dove far giocare i bambini.

Edit 2019-20: grazie ad alcuni accorgimenti, il frastuono si e' ridotto.