Categorie

abbiategrasso (3) acqui (2) albairate (3) angera (4) aperitivo (2) arese (1) arluno (3) arona (7) ascona (1) asmonte (1) assago (1) baggio (2) bar (1) bareggio (1) basiglio (1) bellinzago (1) bernate (1) bestazzo (1) birra (14) boffalora (3) bollate (2) bonarda (114) brinzio (1) brugherio (1) brunch (7) buonricordo (1) buscate (2) busto arsizio (3) cameri (1) camogli (1) cardano (1) carne (8) carpenzago (1) casale monferrato (1) case nuove (1) casorezzo (2) cassina nuova (1) castano (4) castellanza (1) castellazzo bormida (1) castellazzo di bollate (1) castelletto di cuggiono (4) castelletto ticino (1) casterno (1) cavaria con premezzo (1) celiachia (1) cerro maggiore (2) champagne (39) cinese (8) cisano (1) cisliano (1) como (1) corbetta (7) cornate (1) corsico (3) cuggiono (9) dulzago (1) farinata (1) formazza (1) gabiano (1) gaggiano (1) gallarate (5) galliate (2) gavirate (1) gelato (2) giapponese (1) greco (2) hamburger (6) Hors catégorie (1) indiano (2) intra (2) inveruno (4) kaputt (3) laveno mombello (2) legnano (3) lesa (2) levante (1) libano (3) Liguria (24) live (2) lonate pozzolo (5) maddalena (1) magenta (19) malnate (1) malpensa (1) malvaglio (1) marcallo (1) Masone (1) meina (1) melzo (1) mergozzo (1) mesero (1) mex (16) milano (65) milanofiori (1) modena (1) morimondo (2) mxp (1) novara (8) oleggio castello (1) orta (2) ossona (5) ovada (1) pallanza (1) panperduto (1) pero (1) perù (1) pesce (27) piemonte (6) pietra ligure (1) pizza (108) pogliano (3) ponente (19) pontenuovo (1) pontevecchio (2) pregnana milanese (1) ranco (1) rescaldina (1) rho (1) riazzolo (1) robecchetto (4) robecco (5) romano (1) rozzano (2) sacconago (1) sardegna (1) sesto calende (2) settimo milanese (1) siria (1) somma lombardo (5) stresa (8) sushi (4) svizzera (1) thai (1) tornavento (5) trecate (1) trentino (2) trezzano (2) turbigo (4) valeggio sul mincio (1) varese (2) vegetariano (2) verbania (3) vietnam (1) vigano (1) vigevano (1) vittuone (4) wannabe (123)

sabato 22 settembre 2018

Vac è Press, Magenta

Alla fine mi sono dimenticato di chiederglielo, cosa vuol dire vac è press. Questa pizzeria napoletana a due passi da Piazza Liberazione è un locale a tema marinaresco con un lungo menù di cucina che abbiamo però ignorato a favore delle pizze, ovviamente alla napoletana, molto buone. Il locale non sfoggia le icone di Totò, Peppino e Maradona che sembrano essere d'obbligo nelle pizzerie partenopee, ma la parlata del personale non lascia dubbi sulla veracità del team. 
Il servizio è estremamente sollecito, coi camerieri che si rivolgono al "direttore" per assegnare un tavolo ai clienti, e un via vai molto efficiente di personale a prendere ordinazioni e ripulire i tavoli. Sorprendentemente buona anche la "delizia al pistacchio" provata tra i dolci. Prezzi nella media.

Briscola pizza society, Milano

Piazza Diaz, vicino al Duomo, è una delle location di questa nuova (?) catena di pizzerie/bar/club/boh che ha il pregio di fare una buona pizza, di quelle leggere col bordo alto e morbido che ne mangeresti due. Si può comporre la propria pizza in formato tradizionale scegliendo tra gli ingredienti oppure farsene servire due "mini" (una di quelle cose incomprensibili da coppia di milanesi imbruttiti).
Camerieri giovani con la loro bella divisa nera e tutto organizzato e precisino come si conviene a un "brand" del genere. Con 7-8 Euro ci si mangia una buona pizza, che in centro a Milano non è per niente scontato.

Grotto Baldoria, Ascona (Svizzera)

L'osteria Grotto Baldoria è tutto ciò che una vera osteria dovrebbe essere: tavolacci in legno sotto gli alberi, sedie spaiate, i taglieri dei salami e dei formaggi che girano fra i tavoli, il menù fisso (spezzatino e risotto, insalata di verze), la teglia di crostata, il vassoio degli amari, il giovane cameriere sorridente, il padrone dall'aria burbera, le tavolate di anziani che se la ridono.
Il cartello sul lungolago vi indicherà la stradina lì vicino e il piccolo cortile del Grotto Baldoria coi suoi avventori: le signore che chiacchierano, i turisti un po' spaesati, quello che mangia da solo e scruta tutti senza farsi notare...
Il conto sarà fatto alla buona su un foglietto di calcolatrice, e si finirà sui 35 Franchi a testa. Lunga vita al Grotto Baldoria.

Opificio 313, Novara

Miracolo a Novara. L'Opificio Cucina e Bottega recupera un ex spazio industriale e serve buon cibo, bella atmosfera e ottimo servizio. I diversi spazi del locale offrono un negozio dove acquistare cibi di qualità, un bistrot e un ristorante propriamente detto dove scoprire il sorprendente Pane e Salame, le originali paste e i dolci semplici ma mai banali. Il tutto condito da un servizio sorridente e cordiale e personale con cui fare due chiacchiere alla cassa, un vero e proprio miracolo in quest'epoca di ristoratori seriosi quando non musoni.
Si paga il giusto per una cucina di qualità che vuole intrattenere e soddisfare il cliente senza strafare, che fa digerire persino i 3 Euro di coperto. Finalmente un posto dove si mangia bene senza darsi troppe arie, un posto moderno senza essere per forza hipster, amichevole senza essere caciarone. Evviva l'Opificio!
Si posteggia di fronte al supermercato sull'altro lato della strada.

venerdì 21 settembre 2018

Osteria Santa Maria, Abbiategrasso

In un'area gastronomicamente disastrata come l'ovest milanese fa piacere andare in Vicolo (non Via!) Santa Maria 4 ad Abbiategrasso per una serata di buona cucina e chiacchiere in una delle salette del ristorante omonimo. Si mangia bene, senza follie moderne e con qualche piatto tradizionale, e si può bere bene anche grazie ai gentili consigli del personale. Nel giovedì sera di agosto che abbiamo scelto il ristorante sembrava frequentato più che altro da habituè, di quelli che danno del tu al personale e ti fanno sentire un pochino in imbarazzo. Le sale sono calde e accoglienti, il servizio è professionale e l'atmosfera è quella del ristorante di lusso che però non vuole darsi troppe arie, molto bene! Data la qualità, i prezzi sono più che accessibili, e viene voglia di tornare. Evviva!

Miralago, Angera

La sponda lombarda del Lago Maggiore è meno glamour di quella piemontese, e Angera è il perfetto esempio di questo lungolago un po' sotto tono ma ovviamente meno caotico e più rilassante. Sotto gli alberi della passeggiata sta il dehors del MiraLago, affacciato direttamente su un praticello sul lago su cui far scorrazzare cani e marmocchi.
I temerari camerieri attraversano la strada migliaia di volte al giorno per raggiungere il dehors dove i clienti se ne stanno spensieratamente stipati, i più fortunati direttamente in prima fila vista lago. Le pizze non sono male e il servizio, seppure un po' trafelato, è gentile. Non abbiamo assaggiato il resto della cucina. 2,50 Euro di coperto sono ingiustificabili, mentre i prezzi delle pizze sono nella media. Conviene ovviamente posteggiare in paese e farsi due passi fino alla pizzeria.

domenica 26 agosto 2018

Qui deve intervenire il legislatore

Perche' di leggere "artigianale" dappertutto non se ne puo' piu'.

Chi ha ucciso le nostre città

I grandi centri commerciali che strangolano i piccoli negozi del centro?
No.
E' stato Cannavacciuolo e quelli come lui che fanno un mese di ferie.

domenica 12 agosto 2018

Madreperla, Magenta

Devo confessare di avere dei pregiudizi contro il Madreperla. Ho pregiudizi verso chi sullo scontrino scrive "Madreperla" ristorante & pizza. Madreperla con le virgolette in che senso? Ho dei pregiudizi dovuti alla mia visita precedente dove il ristorante era preso d'assalto da una bolgia di clienti e io sono sempre sospettoso dei locali che si fanno fulmineamente una fama in grado di attirare folle di avventori.
Però bisogna dire che la pizza del Madreperla è buona.
Bisogna dire che se non c'è folla il servizio è molto buono e professionale, e che il locale è stato suddiviso in varie sezioni, ci sono i tavoli col separé, e sul soffitto ci sono pannelli fonoassorbenti, il tutto evidentemente a contrastare il frastuono che altrimenti si creerebbe in una pizzeria di queste dimensioni.
Oltre alle pizze la fa da padrona la cucina di mare, che come sappiamo ha i suoi estimatori sempre ansiosi di trovare il posto coi gamberi di Mazara Del Vallo più freschi del circondario.
Visto l'andazzo generale, non si spende nemmeno troppo, con una pizza allo spada che va a 10 Euro. Peccato per il coperto a 2,5 euro. Alla sera vengono accettati i buoni pasto al massimo fino alla metà dell'importo totale del conto, boh.

Al Toc, Magenta

Edit 2022: chiuso.

Edit 2021: il locale ha circondato il dehors con piante in vaso, rendendolo piu' accogliente.
 
Bisogna fare un piccolo sforzo e dimenticarsi di essere affacciati su una grande rotatoria e di stare condividendola con un concessionario d'auto e un mcdonald's (aiuta sedersi all'interno e non sui tavoli impietosamente posizionati sull'antistante parcheggio arso dal sole). Bisogna dimenticarsi di avere alle spalle i capannoni e i lotti di terreno incolto di una futura area industriale/commerciale/boh degna di uno spazio su padaniaclassics.
Dimenticato tutto ciò, ci si può gustare la carne del Toc, la bella idea di un mercato alimentari di qualità con annesso ristorante, dove fare la spesa di carni, formaggi, verdure, frutta di produttori locali e non, birre e vini particolari e ogni sorta di piccole golosità.
Alla nostra prima visita, abbiamo ovviamente provato gli hamburger, che hanno mantenuto le promesse del banco carni. Il menù offre anche altro, ma ovviamente non è posto per vegetariani. Facevano bella mostra di sè anche una serie di dessert tra cui invitanti cannoli siciliani. Il locale è accogliente, il servizio è stato cortese, gli hamburger vanno sui 15 Euro e al lunedì c'è lo sconto. Evviva!

Il Circolone, Legnano

Il Circolo Fratellanza e Pace di Legnano si scopre dietro una porta che lascia un po' perplessi gli avventori di primo pelo, che possono però attraversare la classica saletta da classico circolino di provincia per accomodarsi nel cortile/giardino dove, nella sorprendente assenza di zanzare (almeno nella nostra visita a fine giugno!), ci si può accomodare e farsi una birra, o un cocktail, o mangiare. E la vera sorpresa è che si mangia bene.
Già il servizio amichevole e sollecito ti fa piacere, poi trovare un barman che sa farti un buon cocktail in un posto come questo ti fa entrare in paradiso, ma il clou è che sotto i tigli si mangiano buone trofiette liguri, hamburger, polpo, cous cous, risotti, carni e altro, in un menù vario e goloso ma non chilometrico. I prezzi sono quindi all'altezza della qualità: primo sui 10 Euro, secondi dai 15 in su.
Una gran bella sorpresa. Menzione speciale al fatto che è aperto tutto agosto.
Si parcheggia nelle vie limitrofe e si fanno due passi.
Fare riferimento al sito per gli spettacoli e la musica dal vivo.

venerdì 10 agosto 2018

Interrompiamo brevemente le trasmissioni per un annuncio


Prima di tutto, quando penso a una birra non penso a D eufoniche a casaccio. Secondo e più importante, quando bevo una birra voglio che sappia di birra e non di arancia, pompelmo (di nessun colore) o litchi. Altrimenti compravo una Fanta.

lunedì 11 giugno 2018

Il Quinto Elemento, Cardano Al Campo

Pizzerie ricavate al piano terreno di palazzine dove normalmente dovrebbero starci dei normali appartamenti, e "dehors" ricavati da ritagli di marciapiedi, questo è ciò che trovano i malcapitati turisti di passaggio a Malpensa ed è quello che abbiamo provato noi al Quinto Elemento, attirati da invitanti foto di pizze viste su Internet. Le pizze in realtà erano buone ma non certo "gourmet", mentre non ci siamo avventurati nei piatti di pesce tanto propagandati dal menù.
Come detto, i locali sono un po' angusti e il dehors è una specie di serra senza vista all'esterno (che comunque sarebbe una stradina e alcuni bidoni della spazzatura). Il parcheggio è selvaggio nelle vie circostanti per il sicuro piacere degli abitanti della zona.
Si pagano 2 ingiustificabili euro di coperto a persona. Sessanta centesimi di sconto alla cassa.

domenica 10 giugno 2018

Tara, Milano

In una domenica sera in cui Milano ha dato il peggio di sè (aperitivo-ciofeca organizzato da nota associazione culturale, parcheggio solo contanti, quattro tentativi prima di trovare un ristorante aperto), in zona Arco della Pace ci si rifugia al ristorante indiano Tara. Un po' buio, a dir la verità, ma pur sempre abbastanza accogliente. La piccola sala è iper-arredata a tema, con dei bei lampadari a forma di fiore. Si va sul sicuro coi consueti tikka e naam e compagnia. Il servizio, come peraltro quasi sempre nei locali "etnici", è cordiale ed educato, e ci si sfama con 50 Euro in due. Cassa un po' nel pallone nel tentativo di gestire clienti "interni" e consegne a domicilio: la sana abitudine di pagare al tavolo purtroppo è ancora poco diffusa qua da noi, forse complici una rilevante parte di clienti che ancora paga in contanti e un parco Pos antidiluviano non ancora wireless.

domenica 3 giugno 2018

P31, Magenta

"Brewery", spiedini, salamelle, giropizza, hamburger, birrazze, partite alla tv, musica dal vivo, battesimi e comunioni, insomma di tutto un po' in Via Pastrengo 31 a Magenta, ma anche qualche tentativo di menù un po' più "alto". Il rischio di ritrovarsi in mezzo alla festa di compleanno di Màicol e Sciàron è quindi altissimo, ma facendo attenzione nei giorni infrasettimanali si può invece godere di un locale molto grande, con un comodo parcheggio davanti e persino scovare qualche buon piatto.
Altrimenti, si va su facebook e si cerca il prossimo evento.

Enoteca Re di Coppe, Orta San Giulio

Una rapida ricerca internet per "aperitivi orta" restituisce la consueta lista interminabile di locali, che però ben presto si riduce a una shortlist di tre-quattro nomi che, un mercoledì sera di metà maggio, si restringe ulteriormente al solo Re di Coppe, coi suoi tavolini sulla via dove gli unici sparuti passanti sono alcuni habituè del locale e i gruppetti di turisti stranieri.
Ci si rifocilla coi taglieri, o la bagna cauda, o gli altri piatti caldi a menù, e ovviamente, essendo un'enoteca, una buona scelta di vini al bicchiere. All'interno, anche la possibilità di acquistare qualche prodotto tipico. Destinazione azzeccata per una serata rilassante da gustarsi decisamente fuori stagione o almeno non nel weekend, per evitare l'assalto delle italiche famigliole urlanti in vacanza.

Ristorante Rapanello, Lesa

Sembra facile trovare un tavolo libero senza aver prenotato una domenica a pranzo a inizio Maggio sul Lago Maggiore, ma non lo è. Siamo finiti appollaiati su un tavolo-trespolo del Rapanello, dove abbiamo potuto ammirare sia il lago che le acrobazie dei camerieri intenti ad attraversare la strada coi loro piatti, incuranti del traffico e del sottopassaggio vicino.
Si mangia praticamente sull'acqua, in un dehors a dir la verità non particolarmente affascinante ma pur sempre gradito. Si mangia bene, principalmente a base di pesce, con zuppe e griglie e crudi, peccato appunto essere praticamente sulla strada, visto che nelle vicinanze ci sono posti più attraenti. Tre Euro il coperto, secondi di pesce buoni e abbondanti ma pur sempre a 20 Euro.

Tre facce di Milano

Via Varesina non è certo una location top, e proprio per questo L'Immagine è una bella sorpresa. Le sale sono piccoline ma i tavoli ben disposti, e si mangia e beve bene, dal gnocco fritto agli gnocchi veri ai ravioli, dai filetti agli ossobuchi, con persino qualche buona pizza. Il tutto completato da una buona scelta di dolci, dalla frutta offerta come dessert e dai bon bon sempre presenti sul tavolo: non sarà facile coniugare la buona cucina con le cocacoline gommose o le toffee, ma l'idea è simpatica. Siamo non distanti da Viale Certosa e Viale Monte Ceneri, e la clientela è variegata grazie ai molti equipaggi aerei che soggiornano negli alberghi della zona. Parcheggio impossibile e coperto a 3 Euro sono gli unici aspetti negativi, bilanciati da un servizio cordiale e rapido e da un generoso arrotondamento sul conto finale.
Classificare La Tradizionale semplicemente come "pizzeria" sarebbe sicuramente riduttivo, ma non può non far sorridere la dicitura di "luogo anche per il cibo" che campeggia sul biglietto da visita: si sa che a Milano non si mangia, si degusta. non si beve, si sorseggia. eccetera. Quindi è chiaro che la Officina Enogastronomica SRL (questo il nome sociale!) di Via Bergognone faccia di tutto per essere all'altezza. Scovata dopo una visita al Mudec, La Tradizionale si ritaglia un giardino e una grande sala molto accoglienti, ideali per le serate estive. Non avendo esplorato il resto del menù, non possiamo che limitarci a lodare le pizze e il locale molto ben arredato. Decisamente una destinazione da appuntarsi.
Piazza 3 Torri è un pezzo di Nuova Milano sorto grazie alla demolizione di parte della vecchia zona Fiera, e la California Bakery, marchio che in città offre vari altri esercizi, si è stabilita anche qui per sfamare gli impiegati milanesimbruttiti delle aziende circostanti e i consumatori milanesimbruttiti dell'annesso centro commerciale. Facendo attenzione a scansare il grosso della folla e infilandosi in mezzo ai tavolini ci si può infine gustare i pancake, i toast guacamole e salmone e tutte le altre specialità da brunch. La location sembrerebbe dissuadere il grosso delle famigliole con poppanti che solitamente prende d'assalto i locali analoghi. C'è la metro e il parcheggio labirintico del centro commerciale.

domenica 1 aprile 2018

Pizzerie di provincia

Da quando "Da Gaetano", anni fa, da pizzeria d'asporto si era tramutato in La Terrazza l'avevamo provato solo una volta, rimanendo meno che impressionati. Purtroppo il giudizio è confermato. A Cuggiono, appena entrati in paese arrivando da Inveruno, La Terrazza si presenta in tutto il suo grigiore di palazzina anonima. Si parcheggia sul retro, e il locale offre due ampie sale nel più ortodosso degli stili di pizzeria italiana. Non abbiamo provato la cucina, ma da Gaetano si andava per la pizza. Adieu.
Piacevole sorpresa invece a Case Nuove, dove quelli che la sanno lunga vanno al Samarcanda, che nonostante la minacciosa dicitura di "restaurant + lounge bar" offre pizze più che degne e un locale un po' affollato ma tutto sommato accogliente. La vicinanza a Malpensa e la triste offerta alberghiera circostante garantiscono una clientela un po' più eterogenea (e persino internazionale!) del consueto famigliole + coppiette di tamarri + tavolate dell'ufficio/scuola + sparuti pensionati che affolla i locali analoghi. Bisognerà trovare l'opportuno contrario di ridente per definire posti come Case Nuove (la Treccani suggerisce "mesto"), anche se a onor del vero una sera di inizio marzo che sembrava novembre con la neve e la fanghiglia non è certo il miglior biglietto da visita. I prezzi sono onesti e non si lucra su caffè e amari. Una buona scoperta.

Brunch imbruttiti

A Milano, il brunch è imbruttito per definizione, anche quando non lo è. A Milano il brunch è una roba che ha poco a che fare col brunch, ma brunch come tutti sanno è una parola milanese ed è una parola imbruttita, e significa "pranzo in cui i piatti hanno nomi in inglese e ci sono le uova e soprattutto devono esserci famigliole coi passeggini che per chissà quale ragione devono portare dei poppanti a non mangiare piatti costosissimi allo scopo di avanzare pretese improbabili col personale di sala e passare il tempo a vociare in direzione dei suddetti bambini chiedendogli se preferiscono le uova alla cumberbatch o alla coque".
Detto ciò, abbiamo recentemente fatto il brunch al Taglio in via Vigevano (zona Porta Genova) e al Fuorimano in via Cozzi (Greco-Bicocca), locali accomunati dall'arguzia dei rispettivi URL, taglio.me e fuorima.no.
Mi ha convinto di più il Fuorimano, perché meno affollato, più spazioso (un vecchio capannone che per una volta non sa solo di vecchiocapannone), e perché al Taglio hanno fatto un po' di storie ad accettarci senza prenotazione, nonostante fosse prestissimo e lo scontrino che ho qui davanti testimonia che ci siamo tolti di torno alle 12.15, quando la gente iniziava ad arrivare.
Si mangia bene in entrambi i posti, e il Taglio, in una delle due salette, ha anche un bancone gastronomia e un bancone bar, ma esce vincitore il Fuorimano, dove -nuntio vobis gaudium magnum- i 20 Euro del brunch includono i refill delle bevande, che vengono invece conteggiate a parte al Taglio.
Al Fuorimano ci sono degli angoli con delle poltrone e dei libri, e quindi se siete degli imbruttiti perditempo zuzzurelloni potete comodamente zuzzurellare per ore ed ore. L'essere fuori mano sembra dissuadere le famigliole con poppanti, o forse siamo solo stati fortunati noi.

Etnici a Milano

La Parrilla è un "mexican restaurant & meat specialties" su Corso Sempione che promette musica ed eventi per famigliole e tamarri d'ogni età, e accoglie i clienti con l'overload cromatico tipico dei ristoranti messicani "ripuliti" di casa nostra, che in questo caso comprende anche il personale. Si mangia bene, anche se le fajitas erano decisamente troppo salate. Tutto quanto sembra fatto in casa, incluse le tortillas rimaste un po' crude.  Porzioni abbondanti. Otto euro per i nachos, sedici per l'enchilada. Da riprovare. Parcheggio ovviamente impossibile.
L'ineffabile Indian Restaurant Taste of India di Via Panfilo Castaldi 42 è stata una scoperta per via di voucher che altrimenti difficilmente avrebbe attirato la nostra attenzione. Il locale e il servizio sono estremamente alla buona, e la presenza di commensali di origine indiana dovrebbe garantire sulla qualità del cibo. Non si rimane certo a bocca aperta per le invenzioni dello chef, ma si va sul sicuro con l'usuale vasta scelta di piatti e di risi e naan per accompagnarli. Ci si sazia con meno di 30 Euro a testa e si gode delle spericolate traduzioni in italiano e inglese presenti nel menù. Via Castaldi è piena di ristoranti di ogni tipo e ovviamente parcheggiare è impossibile.
Eravamo stati al ristorante libanese Trattoria Accademia (in Via Accademia, 53) anni fa e il mio ricordo era migliore. Il locale è sempre lo stesso, arredato senza pretese e con vecchie foto del Libano alle pareti. Il cibo, pur essendoci limitati alle sole mezze (taboulè, hummus, moutabbal, ecc.), mi è sembrato senza infamia nè lode. Però quando uno è in crisi d'astinenza di hummus, bisogna provvedere. Il servizio è gentile e la zona un po' fuori mano permette di trovare parcheggio nelle vicinanze.

sabato 10 febbraio 2018

Molo 56, Pietra Ligure

Lo abbiamo snobbato per anni perché alla sera è sempre molto affollato e la dicitura "pizzeria" (con forno elettrico) ci scoraggiava. Abbiamo finalmente provato a pranzo questo piccolo ristorante al termine del lungomare di Pietra e siamo rimasti gradevolmente sorpresi! I prezzi non sono abbordabili per la classica pausa pranzo, ma le trofie con carciofi e calamaretti spillo a 20 Euro sono deliziose e arrivano in una bella porzione abbondante. Tutto quanto è stato perfetto: il cappon magro (accompagnato da tre gamberi freschissimi), il millefoglie di rombo, le capesante. Trascinati dalla bontà dei piatti, non abbiamo potuto esimerci dai dolci, anch'essi molto buoni, tortino alle amarene e cioccolato, e zabaglione al porto.
Il locale ha una quarantina di coperti, ben arredato, ed è molto luminoso grazie alle vetrate che fanno da pareti. Parcheggio a pagamento a pochi metri. Servizio professionale e discreto.
Si spendono sui 45-50 Euro a testa per un pranzo da re antipasto-primo-dolce, senza vino.