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sabato 27 agosto 2022

Agrigelateria del Funtanin - Castelletto di Cuggiono

Il B&B Il Funtanin cerca di rivalutare un bell'angolo di campagna lombarda, il ponte sul naviglio a Castelletto di Cuggiono, con un piccolo bar all'aperto dove fare una piccola sosta per un gelato artigianale o una bibita/birra. Purtroppo non c'è la macchina del caffè, quindi niente cappuccini e colazioni.

L'angolo occupato dal bar è stato recuperato dalla precedente incuria e arredato sobriamente con tavolini e ombrelloni; non soffre granché della vicinanza della strada che porta al Ticino, ma è a forte rischio zanzare. 

Contrariamente a quanto ancora pensano certi cittadini, non è la "natura" o l'acqua (corrente) del naviglio a portare le zanzare, ma l'acqua stagnante presente nelle inevitabili intercapedini create dalle costruzioni umane e nei tombini. Un intervento insetticida deciso e localizzato dovrebbe riuscire a limitare il problema.

Birrificio di Legnano The Factory - Inveruno

Un paio di passaggi estivi nella seconda location del Birrificio di Legnano, nella zona industriale di Inveruno, probabilmente non hanno offerto il meglio di questo locale: arrivati verso le 22.30 era strapieno e ci siamo dovuti appollaiare su un trespolo nel dehors per berci una birra cercando di mantenere le distanze dai bambini scorrazzanti, mentre alla seconda visita, verso le 19.30 col locale ancora vuoto ma evidentemente tutto prenotato siamo finiti a farci divorare dalle zanzare in un tavolino defilato, sempre all'esterno. Classico esempio di uno di quei locali dove, per dirla con Yogi Berra, "non ci va più nessuno perché è troppo affollato" - quindi insomma se vi piacciono le serate un po' caciarone in compagnia e non vi tange il fatto di posteggiare di sera in un'orrenda zona industriale, il BdL a Inveruno è un indirizzo da tener presente - prenotazione consigliata.

Circa il vitto, ormai in giro ci sono più birrifici che chiese e per quanto mi riguarda l'inflazionatissimo mercato delle birre sedicenti artigianali è una disgrazia di dimensioni epocali, quindi non mi dilungo a riguardo. C'è chi gli piacciono le birre con gli aromi fruttati e chi no. Il resto del cibo è quello che ci si aspetta da questo tipo di locale, quindi anche qui c'è poco da commentare e lasciamo i commenti sull'impiattamento degli onion ring o sulla consistenza del cornicione della pizza alle frotte di esperti culinari che affollano i social media di ogni ordine e grado.

martedì 16 agosto 2022

Sì va beh ci si diverte, tutto costa da impazzire

A luglio siamo incappati in due bistrot uno dopo l'altro ed entrambe le esperienze non sono state delle più positive.

Al Megu di Finalborgo abbiamo atteso un'infinità per un tagliere di pesce e uno di salumi e soprattutto ci siamo dovuti sorbire il cameriere che ci spiegava scocciato la ragione per cui gli sembrava sensato aver sostituito il lardo (che gli avevamo chiesto di evitare) con la coppa (che non è certo lardo ma non è proprio magrissima nemmeno lei). Onore al merito della proprietà che non ci ha fatto pagare il tagliere (sui 16 euro), un gesto inaudito per il panorama ligure. Rimane che sarebbe comunque meglio investire sulla professionalità di cuochi e camerieri, invece di rivolgersi a stagionali che non possono far altro che improvvisare.

La sera successiva, avendo trovato pieno al ristorante San Giorgio di Cervo, ci siamo rivolti al Sangiorgino, il "vino e stuzzichino con bottega" situato giusto una viuzza più in basso. Qui del bistrot c'è solo la ristrettezza degli spazi, e ci si ritrova in un minuscolo cortiletto senza vista sull'esterno (che costituisce il 90% delle ragioni per una gita a Cervo), che andrebbe anche bene per "vino e stuzzichini" ma che invece offre un menù completo (all'altezza del ristorante padre) che meriterebbe migliore location. Si mangia bene ma si spende un po' troppo per la location risicata.

Osteria dello sperone, Tornavento

A volte persino i posti più famigliari riservano qualche bella sorpresa. Cercando posti dove mangiare nelle sere d'estate ci rivogliamo sempre -e invano- a internet, per ritrovarci alle prese con siti decrepiti, pagine facebook abbandonate, numeri whatsapp che non rispondono, e telefoni che squillano all'infinito senza uno straccio di messaggio che informi i malcapitati aspiranti clienti sulla sorte toccata ai proprietari (impegnatissimi ai fornelli, in vacanza a sharm el sheik, o morti).

Seguendo quindi il più old school dei metodi -i cartelloni per strada- abbiamo quindi trovato il B&B Osteria dello sperone, sull'alzaia dove il naviglio prende le acque dal Ticino. Pur apparendo un po' desolato all'esterno (era il primo d'agosto), il locale è accogliente e ben arredato, e la cucina cerca di proporre qualcosa di più ricercato del resto del panorama culinario della zona, a prezzi non proprio popolari (sui 17 euro i primi) ma con risultati più che buoni.

Il servizio è cordiale e c'è una buona scelta di vini e birre. L'impressione è che la proprietà, come spesso accade in queste zone, non abbia ancora deciso con chiarezza a quale pubblico rivolgersi: lo Sperone sembra stia puntando sulla qualità in cucina, ma per giustificare 2,5€ di coperto e i secondi sopra i 20 euro bisogna curare con la stessa attenzione anche il resto: riorganizzare il parcheggio, abbellire l'ingresso con piante e una bella insegna, sistemare il dehors ad esempio chiarendo il senso dei tavoli e del bancone mollati lì, un sito internet professionale e aggiornato, e simili particolari.

Tanti auguri all'Osteria dello sperone, perché di aspiranti chef siamo già pieni ma di professionalità ce n'è bisogno come il pane.

lunedì 15 agosto 2022

Sarà bello il mare, ma d'estate il lago ancor di più

Tre segnalazioni lacustri.

Di ritorno da una passeggiata in cerca di frescura al Campo dei fiori di Varese siamo incappati nel ristorante pizzeria Al lago di Gavirate, dove abbiamo mangiato pizze buone senza essere "gourmet" ma soprattutto abbiamo apprezzato il servizio più rapido che mi sia mai capitato di vedere in una pizzeria affollata (necessario anche per digerire il coperto a 2,50€). La location non è particolarmente amena (una palazzina riconvertita a ristorante) ma perlomeno c'è un parcheggio riservato proprio davanti al locale.

In centro a Stresa si fa cucina di qualità (e non si paga il coperto) alla Trattoria La botte, con prezzi non economici ma nemmeno stratosferici come purtroppo spesso capita di vedere nel milanese o nelle località turistiche. 16 euro per il carpaccio di polpo, delicato ma saporito, e 16 euro anche per i primi. Dessert sui 9 euro. Servizio gentile, sala non molto spaziosa, qualche tavolino sulla via nella bella stagione. Consigliato.

Ad Arona, invece, per rinfrancarsi dopo la salita alla rocca, ci si accomoda in cima al bar Ristoro corte della rocchetta, dove noi ci siamo limitati all'acqua e menta ma si fanno anche aperitivi con taglieri vari, sicuramente una destinazione da tenere a mente.