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giovedì 14 aprile 2011

Roadhouse, Corbetta

Il Roadhouse, come tutti sanno, e' una catena. Quindi si mangia la stessa roba dappertutto e se sentite qualcuno che dice cose tipo "eh ma al Roadhouse di Sbirulate sul Panaro c'e' un cuoco texano che come la griglia lui la carne non lo fa nessuno", diffidate.
Il Roadhouse e' (era) una delle nostre mete preferite nei casi di crisi d'astinenza da patatine fritte e fajitas, vista la carenza di messicani/tex-mex nella zona. Scomparse appunto le fajitas dal menu', non so sinceramente se e quando ci torneremo ancora. L'offerta culinaria e' piuttosto ristretta e bastano poche visite per imparare il menu' a memoria. D'altronde e' evidente che la strategia del locale si basa proprio sulla mancanza di sorprese (per dirla tutta, sulla ripetitivita'), con tanto di tessera fedelta'. Ci sono alcuni tipi di hamburger e varie grigliate dai prezzi non proprio popolari. Tutto buono, per carita', e soprattutto "goloso", se siete di quelli che l'hamburger non lo mangiano ma lo azzannano.
Le noccioline presenti sul tavolo all'arrivo sono un'altra golosita' ma ovviamente anche un'arma a doppio taglio, in quanto scatenano una sete sproporzionata. A questo si somma il fatto che il locale soffre di quella che io definisco "sindrome della seconda birra", cioe' l'antipaticissimo -per me- fenomeno per cui, mentre stai appunto azzannando famelicamente il tuo hamburger ti accorgi che la prima birra e' finita, ne vuoi ordinare un'altra, ci metti mezz'ora ad attirare l'attenzione di un cameriere, finalmente ordini, poi ci vuole un'altra mezz'ora prima che ti portino la birra, e nel frattempo hai finito di mangiare, hai la bocca felpata e ti girano un po' le palle perche' dovrai o lamentarti col cameriere o sgargarozzarti (e pagare) mezzo litro di birra di cui avevi voglia mezz'ora prima. Tutto perfetto per i ritmi del gruppo di famigliole con bambini, un po' meno per chi vorrebbe solo ingozzarsi di grigliata al volo.
La catena Roadhouse cerca di adottare un servizio "all'americana", del tipo "wait to be seated", anche se l'esecuzione puo' essere migliorata: tipo quando arrivi in due, il locale e' semivuoto, e il cameriere ti dirige verso l'unico angolo libero nell'area infestata di tavolate di famiglie e bambini ululanti, e se tu gli chiedi "ma non ci sarebbe un posto piu' tranquillo?", ti rispondono "no". Anche sedersi a 10 centimetri da un'altra coppietta quando il locale e' mezzo vuoto non e' proprio il massimo.
Altro aspetto che non mi piace molto sono le tv sintonizzate su MTV a volume zero mentre nel locale viene trasmessa altra musica. E' una cosa comunissima, ma continuo a non gradire.
Detto questo, al Roadhouse si va sul sicuro. Una destinazione per quando non si vuole rischiare sorprese.

lunedì 11 aprile 2011

Sardinia, Inveruno

Ieri siamo stati al Ristorante Pizzeria Sardinia di Inveruno. Il locale si trova praticamente "dietro" la piazza principale, non mancano le possibilita' di parcheggio. Fedele al suo nome, il Sardinia offre piatti della cucina sarda, introdotti sul menu' da una onesta prefazione che chiarisce come non ci si debba aspettare un ristorante "tipico" ma piuttosto il semplice utilizzo di ingredienti e prodotti isolani per alcuni dei piatti piu' conosciuti.
Abbiamo preso sia una pizza -buona, soprattutto il formaggio, ma niente di eccezionale- che i colurgiones, in due vesti: come primo, sommersi dalla crema di formaggio, e come dolce, fritti e sguazzanti nel miele all'arancio. Il primo rientra nella categoria "pochi ma buoni": 6 (sei) colurgiones peraltro non molto grandi accompagnati come detto dalla cremina di formaggio delicatamente insaporita alla menta.
La maggior parte degli altri tavoli si avventava su grandi vassoi di antipasti di mare e/o fritti misti, come a dire che o A) in questo locale c'e' il pesce buono, oppure B) questo locale e' uno di quelli che si e' fatto la fama di avere il pesce buono. Pane carasau (del supermercato) come coperto. Sara' stato il bicchiere dalla forma un po' insolita, ma la birra media m'e' parsa in realta' un po' "sotto la media".
Il locale non e' grande e i tavoli non sono molto distanziati. Si siede quasi gomito a gomito col tavolo vicino e in caso di bambini rumorosi si rischia la Strage degli Innocenti. Ieri s'e' resa necessaria l'accensione dell'aria condizionata.
Il servizio e' cordiale e sufficientemente professionale, e anche se non siete degli habitue' (a cui sono riservati baci abbracci e descrizione dettagliata del menu') il patron avra' una battuta simpatica anche per voi.
Prezzi onesti; consigliato, magari non nel week-end.

Edit 2016: abbiamo provato a tornare al Sardinia una domenica sera di Gennaio. Alle 20.20 tutti i tavoli erano occupati o prenotati. Il patron, indaffarato a recuperare un tavolo da infilare chissà dove per la coppia arrivata un attimo prima di noi, non ha nemmeno risposto al mio "buonasera", quindi abbiamo girato i tacchi e ce ne siamo andati.

domenica 10 aprile 2011

Al Commercio, Buscate

Il "Ristorante" Al Commercio di Buscate andrebbe classificato come un'enorme occasione sprecata.
Il locale si trova nel centro di Buscate, in un palazzo antico, di due piani, su un angolo di Via Roma. La location, il nome, l'ingresso, suggeriscono, all'ignaro visitatore, una di quelle trattorie di fascino dove magari scovare qualche piatto originale o una sala affascinante. Cio' che si trova, invece, e' un banco da bar, tre tavolini, e una porta che conduce in una sala dalla volta molto alta e affrescata, ma per il resto terribilmente dipinta di rosa, tende insignificanti a coprire i finestroni, e un enorme televisore appeso al muro a trasmettere Striscia La Notizia a tutto volume. All'altro capo della sala, un'altra porta, chiusa, dalla quale va e viene gente senza che si capisca cosa accada al di la'. Completano l'arredamento una credenza in un angolo e poche altre suppellettili scompagnate. Il "menu'", il venerdi' sera che siamo andati, offriva solo pizze, senza infamia ma dalla tipica crosta "da forno elettrico". Andati via gli avventori del tavolo vicino, e rimasto quindi vuoto il locale, abbiamo potuto abbassare il volume del maxischermo.
Il servizio e' gentile, e i prezzi nella norma.
La posizione e la sala andrebbero sfruttati meglio e sicuramente renderebbero di piu'.

mercoledì 6 aprile 2011

Il Mandala, Buscate

Il Mandala è un'osteria vegetariana accuratamente nascosta dietro la chiesa principale di Buscate e mascherata da circolino del dopolavoro. Quando siamo passati, la luce sull'insegna era spenta, rendendo il locale praticamente introvabile di sera. Per raggiungerlo, bisogna districarsi tra i sensi unici del centro storico di Buscate dove, peraltro, pur ovviamente non essendo una citta' d'arte, vale la pena di fare due passi.
La trattoria si trova al primo piano e si accede solo con una lunga scala. Sinceramente non ricordo se ci fosse un montacarichi per disabili. La sala è arredata a metà tra lo stile fricchettone-indiano e quello, appunto, del circolino di provincia. I tavoli sono sufficientemente distanziati e l'ambiente è accogliente.
Il servizio è gentile e professionale, effettuato, direi, dal proprietario/gestore del locale. Essendo un'osteria, c'è un bancone che fa da bar, e viene proposta un'offerta di vini ragionata, seppur non sterminata.
La cucina è, come detto, vegetariana con alcune offerte vegane. I piatti sono originali, appetitosi. Le porzioni non sono particolarmente abbondanti, ma comunque oneste: noi ci siamo trovati bene.
I prezzi, soprattutto visto l'ambiente non propriamente chic, non sono proprio "popolari", ma con 40 Euro in due si esce sazi e soddisfatti. Consigliato.

domenica 3 aprile 2011

La Cometa di Castano Primo

Edit 2022: chiuso.

Edit 2021: pizze e tortini sono inspiegabilmente peggiorati, e in piu' a quanto pare il locale e' un covo di no-vax, quindi non ci andro' piu'.
 
La Cometa è uno dei nostri posti preferiti, praticamente grazie a un solo piatto: il Tortino Pisano. Il Tortino Pisano è una sorta di "doppia pizza": due dischi di pasta croccante racchiudono la farcitura. Prosciutto e mozzarella nel Tortino Pisano, ricotta e spinaci nel Tortino Rustico, l'altro piatto top.
I tortini fanno parte della sezione del menù "Pizze di Vincenzo", menù che contiene ovviamente la consueta lista di pizze, una serie di primi e secondi dall'aspetto appetitoso (specialmente la pasta, ma noi abbiamo sempre e solo sbirciato nei piatti degli altri clienti, visto che di fronte al Tortino tutto passa in secondo piano) e una scelta di dolci fatti in casa solitamente buonissimi come la crostata pere e cioccolato.
Completano la scelta culinaria il Giropizza e la Paella proposti settimanalmente.
Il locale consiste di una sala spaziosa, che nel fine settimana può diventare affollata di famiglie e scolaresche, mentre nei giorni feriali è sempre pressoché deserta e frequentata da rari viaggiatori di commercio, coppiette non più giovani o piccoli gruppi di amici.
L'arredamento non è nulla di speciale, e un quadro gigante sul fondo della sala richiama indiscutibilmente il nome del locale. Il servizio è professionale e gentile senza strafare.
Chiusura settimanale al Martedì. Dietro il locale, entrando nella via adiacente, c'è un piccolo parcheggio.
Hasta siempre il Tortino!

Edit 2017: il locale ha rinnovato l'arredamento e probabilmente a causa della rimozione di tovaglie e tende si è tramutato in una bolgia rumorosissima. E' stato aggiunto un piccolo serraglio dove far giocare i bambini.

Edit 2019-20: grazie ad alcuni accorgimenti, il frastuono si e' ridotto.