Cominciamo dal Gallura, ristorante con specialità sarde in zona De Angeli con sito e pagina facebook trascurati da anni. Oltre ai classici della cucina sarda c'è molto pesce, senza però nulla che risulti sopra il livello di una trattoria qualunque, che sia l'astice o la bottarga sotto varie forme. Nulla, insomma, che a fine pasto invogli ad assaggiare le seadas. Inoltre purtroppo il servizio è approssimativo e gelido. I prezzi sono ovviamente alti, ma a Milano quando si parla di pesce si vede ben di peggio. Parcheggio impossibile.
Ci si sposta in Toscana con l'osteria La Carbonaia (zona Sant'Ambrogio) dove si va per la carne, i funghi, i salumi. Si mangia e, sapendo scegliere, si beve bene. Il servizio è cordiale e ruspante, l'atmosfera è informale e calorosa, l'arredamento un po' demodé. Peccato solo per gli spazi ristrettissimi, con tavoli infilati in angoli impensati (dietro la porta d'ingresso!) e commensali bloccati in posti angusti. Indicato per compagnie affiatate e buoni conversatori.
Al Soulgreen in Piazzale Principessa Clotilde, invece, ci si ritrova nella Milano più "in" e vegetariana, e si ordina con l'ipad. Il locale è spazioso, moderno e ben curato. L'atmosfera è un mix newyork-giungla-dubai tutto sommato rilassante. Il servizio è sollecito e cordiale, anche se appunto facilitato dal self-service via tablet. Non ci si aspetti alta cucina o interpretazioni particolarmente fedeli di hummus e babaganoush, ma non sembra nemmeno esserci il rischio di incappare in esperienze negative. Insomma, un posto da tenere a mente per andare sul sicuro.
A poca distanza da Soulgreen, giusto a fianco di Eataly, abbiamo provato a pranzo la pizzeria "Casa Sorbillo Vol. 3" dove abbiamo mangiato una buona pizza in un locale affollatissimo e con un servizio che ci è parso molto lento.
Nessun commento:
Posta un commento