Si mangia una sfilza infinita di antipasti, piattoni di agnolotti, e si beve il bonarda fermo della casa che va giù come l'acqua. E poi la paniscia, la lingua, l'anatra, il maiale... e una saletta con vista sui campi circostanti la Badia, luogo che vale il viaggio, destinazione di una volta, di quelle perigliose da scovare in inverno, che prima dell'avvento del GPS si tramandavano col passaparola.
Aperto ad agosto, evviva!
Si mangia bene e si spende il giusto. Il cellulare (e il pos) prende sì e prende no. Lasciano un po' perplessi i vari cartelli affissi nella corte che invitano a non lasciare oggetti di valore in auto, boh, siamo in the middle of nowhere, mi domando per quale ragione ci si debba preoccupare.
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