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sabato 14 giugno 2025

Savona-Sanremo primavera 2025

I mesi di aprile e maggio in Liguria segnano il risveglio di bagnini e ristoratori  dal letargo invernale: escono dalle loro grotte e sono comprensibilmente scontrosi: devono procacciarsi il cibo e allo stesso tempo preparare sdraio, lettini, tavolini, frigoriferi e -soprattutto- i listini prezzi per l'arrivo dei primi turisti che approfittano dei vari ponti. Risulta quindi sempre più complesso destreggiarsi tra la folla crescente, scansare le fregature e scovare un po' di relax e buona cucina.

I RISTORANTI

Quest'anno abbiamo esplorato qualche nuovo indirizzo, con risultati alterni.

Casa Cristina sul lungomare di Ceriale ha qualche pretesa di cucina gourmet travestita da "ricette della nonna", ma non ci ha convinti del tutto. Prezzi altini. Da riprovare.

⭐L'Osteria di castel Gavone, dietro a Finale Ligure, è una delle scoperte più piacevoli: una bella sala, ma soprattutto tavoli all'aperto con una bella vista rilassante sulla valle sottostante, piatti ben fatti, servizio professionale e gentile. Parcheggio difficile, anche dovrebbero essere in arrivo alcuni posti auto aggiuntivi.

Bocciato invece Il Gabbiano di Alassio, provato una volta alla ricerca di una serata mondana. Clientela mediamente cafonricca, vista sul passeggio degli alassini sul lungomare, che è praticamente come guardare una sfilata d'alta moda. Prezzi stratosferici, servizio distratto, atmosfera abbastanza caotica a causa dei tavoli ravvicinati. Adieu.

⭐Altra bella scoperta ad Albenga: Le 5e25 è un bel ristorantino nel centro storico dove si spendono le stesse cifre del Gabbiano (sui 120 euro in due), ma si mangia e si beve bene, ci si rilassa davvero e il servizio è professionale e amichevole.

⭐Sorpresa clamorosa della stagione è la Rosa dei venti di Toirano, dove si spende meno della metà dei due ristoranti di cui sopra, e si prende primo, secondo e vino. Servizio e ambiente un po' vecchio stile, ma garanzia di qualità. Evviva!

Si confermano indirizzi sicuri Sciuscià e sciurbì a Toirano (anche se i prezzi sono lievitati) e Baccarà a Sanremo (tappa obbligata delle nostre serate mondane).

APERITIVI E ALTRI POSTI COOL

Ce ne vorrà ancora di tempo prima che in Liguria vengano offerti aperitivi "alla milanese" con buffet infiniti e cocktail come si deve, ma qualcosa inizia a vedersi. Il rooftop dell'hotel Jolly Roger a Pietra Ligure è un primo tentativo: non c'è il buffet ma una buona scelta di cocktail originali e un menù di aperitivi-cena ben fatti. Lo spazio sul rooftop è risicato, ma almeno finalmente c'è un posto con "vista mare" che vuol dire veramente "vista mare" e non "vista sul retro delle cabine degli stabilimenti balneari". Rimane demenziale che un hotel sull'Aurelia non abbia né un parcheggio né un marciapiedi per raggiungerlo, però, dai, coraggio!

Un altro che ci prova, nella splendida cornice del classico baretto dello stabilimento balneare, è il Bar Grifone sul lungomare di Pietra Ligure. Cocktail classici e taglieri per aperitivo, giusto il minimo sindacale, ma questo basta per essere preso d'assalto.

Anche la gelateria bar Rino di Loano, sul lungomare, è un'altra possibile destinazione per un aperitivo decente, come anche lo era l'Olivier's, poco distante, che ha appena cambiato gestione: vedremo.

Noi andiamo sempre sul sicuro coi taglieri del Nerea in pineta a Ceriale: non ci si riesce a fare cena, e spesso è necessario provvedere a un ordine ulteriore, ma è sempre una sicurezza.

Bella scoperta di questa stagione sono stati i Bagni Capo Mele a Laigueglia: l'atmosfera tiki è rilassante e invoglia a rifocillarsi a uno dei tavoli vista spiaggia. Bibite, birrazze e insalatone, qui non si fa certo cucina gourmet, ma la location è top.

PIZZE E AFFINI

⭐Bella scoperta lo Schiccherino a Boissano, che fuori stagione risulta più che tranquillo e proprio per questo merita una visita per una pizza onesta e il servizio gentile.

Indirizzi classici per noi sono Gianni a Ceriale, per la location tranquilla alla fine del lungomare, e Il Basilico a Loano, per la pizza migliore. Pizze al tegamino e farinata alla piadineria in via Doria a Loano.

Pat Pizza sul lungomare di Borghetto Santo Spirito è sempre affollatissimo. Al Portico di Toirano e alla Taverna di Ceriale si va non solo per le pizze ma anche (e forse soprattutto) per il resto della cucina, anche se noi non abbiamo ancora approfondito molto. 

lunedì 9 giugno 2025

Ristorante Sacro Monte, Orta San Giulio

Una piacevole sorpresa quasi in cima al Sacro Monte, soprattutto grazie alla posizione di questo ristorante, con una bella terrazza sul lago. Abbiamo mangiato fuori, sotto una tettoia che permette di godersi il panorama. Ci sono anche alcuni tavoli più a misura di aperitivo.

Il servizio era un po' distratto e alla buona, ma abbiamo mangiato bene, pasta ripiena, persico, vitello in crosta di pistacchi, tutti piatti senza troppe pretese da gourmet (a parte il prezzo) ma ben fatti. Conferma la buona impressione il salame di cioccolato fatto come si deve, vera cartina di tornasole dell'approccio della cucina.

Purtroppo i prezzi sono un po' troppo alti: 3 euro di coperto, secondi a 19, e salame al cioccolato a 5 euro sono a mio parere troppi per un locale di questo tipo. Grazie al cielo gli altoparlanti con la musica sono diretti verso l'esterno della tettoia: non si sentiva comunque nessun bisogno di una colonna sonora musicale in un posto del genere. Ma purtroppo queste (prezzi alti e musica indesiderata) sono scocciature ormai quasi inevitabili ovunque.

Si posteggia poco più in basso e si fanno cinque minuti a piedi: le signore coi tacchi sono pregate di stare a casa.

Pizzium, Busto Arsizio e Novara

Nella categoria "catene di pizzerie" Pizzium fa bella figura per i locali ben arredati e le buone pizze. Sia a Busto che a Novara il servizio è efficiente, anche se 2,50 euro per il coperto rimangono ingiustificati. A Novara si cerca di posteggiare in piazza (comunque sempre gremita) e a Busto c'è un parcheggio a 5 minuti a piedi.
Facendo la tessera fedeltà si riceve un dolce gratis.

martedì 1 aprile 2025

Due a Milano


The dream of the nineties is alive al Nowhere (anzi, Now.Here, "coffee and community"), a pochi passi dal parco delle basiliche, dove si servono cose come lo "smashed avo" o lo "scrambled bomb", ci sono sempre tavoli disponibili per i walk-in e non si serve zucchero. In realtà si mangia bene, e si fanno cose come scegliere tra il caffè "brasile" e il caffè "uganda", e si guarda la clientela composta fortunatamente da giovinastri intenti a farsi gli affari propri. Non si paga nemmeno tantissimo, per essere un posto centralissimo e hipsterissimo a Milano.

Le famigliole più o meno moleste, le comitive di pensionati e le coppiette più o meno attempate (che saremmo noi) possono invece andare tranquillamente al centro commerciale Merlata Bloom (un giorno dovrò indagare la ragione di questo nome anglocretino) e mangiare wursteloni o schnitzel varie al Löwengrube, serviti da malcapitati camerieri vestiti alla bavarese mentre la TV fa vedere la partita di pallone. "Kaiserschnitzel" (che a dispetto del nome è quella "piccola") a 14,50 euro e coperto a 2 euro lasciano un po' di amaro in bocca che la birra -buona- non riesce a sciacquare.

sabato 22 marzo 2025

God save the food, Milano

In Piazza del Carmine il GSTF accoglie all'interno e all'esterno famigliole, coppiette e turisti assortiti col suo menù variegato, dall'hummus ai pancakes, per un brunch o un lunch o qualsiasi altro tipo di pasto per milanesi moderni e cosmopoliti. Si sta strettini, ma se il dj non fa pasticci con la musica di sottofondo si riesce tutto sommato a rilassarsi. Con la bella stagione sarà meglio.

Le porzioni sono abbondanti e bisognerà ricordarsi di non lasciarsi prendere la mano. Prezzi milanesi, con coperto a 3 euro e il resto di conseguenza.

Al cavet 77, Tornaco

Esattamente in the middle of nowhere trovasi Tornaco e l'inaspettato Cavet 77, dove siamo stati per una serata a base di bagna cauda. A fine marzo l'atmosfera del locale è piacevolmente invernale, pur basata su un arredamento moderno con qualche tocco di stravaganza. 

Avendo provato solo il menù fisso (35 euro, vini esclusi) non possiamo dire molto altro oltre che ci siamo trovati bene, abbiamo bevuto bene e digerito bene, e il servizio è stato celere, professionale e cordiale senza strafare. La saletta che ci ha ospitati non era grande, ma coi tavoli ben distanziati; c'è un giardino esterno e una scala che porta al piano di sopra. Evviva evviva per la mancanza di musica di sottofondo e per la tv che ha proiettato il canale "camino" di Netflix tutta la sera.

Sicuramente da riprovare, nonostante non sia proprio dietro l'angolo, per assaggiare il resto del menù.


Merenpesca, Inveruno

Il Merenpesca ricalca la formula di altri locali della zona, pescherie tramutate in ristoranti dove si sceglie al bancone il piatto desiderato e poi si viene chiamati a ritirarlo quando pronto. Il ristoratore così risparmia sul servizio, e gli esperti di pesce possono dare sfoggio delle loro doti di individuazione della triglia più fresca o del mollusco più esotico.

L'esperimento fortunatamente qui è meno caotico che in altri casi, il locale è luminoso e tutto sommato tranquillo, nonostante il rischio di rimanere bloccati al bancone dietro uno dei suddetti esperti impegnato a verificare il pedigree di ogni singolo sgombro.

C'è un buon parcheggio all'ingresso. All'entrata si viene accolti da un inconfondibile "profumo" di mare che fortunatamente non ci si porta a casa attaccato ai vestiti.

domenica 9 marzo 2025

La taverna, Ceriale

Quando arrivi sulla porta della tua birreria preferita e vieni accolto dalla folla che canta il karaoke e fai retromarcia e cerchi un'alternativa del giovedì sera e decidi di provare il ristorante e pizzeria La taverna sul lungomare di Ceriale e scopri che tutto sommato non è niente male e che i piatti sono buoni e i prezzi sono alti e quindi quel che è bene finisce bene però porco cane il brandacujun a 16 euro accidenti ma è fatto col merluzzo o con l'oro? Che poi se vogliamo dirla tutta c'erano più patate che merluzzo secondo me.

La camerona, Cerano

La Camerona è una grande cascina nelle campagne novaresi dove è stato recentemente aperto un ristorante che propone cucina della zona. La "novità" si sente e si vede nei muri appena imbiancati e ancora troppo spogli per un ambiente che risulta un po' freddo mentre lo si aspetterebbe certamente più rustico. Anche il servizio va ancora "registrato": parti dell'antipasto che scompaiono e poi riappaiono, nessun consiglio sui vini... mah. In generale, speriamo che la proprietà decida presto se diventare l'ennesimo ristorante "moderno" o cercare di riproporre la gloriosa tradizione delle trattorie di campagna. Si mangia bene, ma il giudizio per ora rimane un bel "boh" visti i prezzi altini e i 40 minuti di attesa per il risotto, che d'accordo che ci avete avvisati però veramente non si spiegano.

La stradina per arrivare alla cascina è proprio stretta, per fortuna non ci sono più i nebbioni di una volta.

sabato 15 febbraio 2025

Vista duomo, Milano

Il rischio "trappola per turisti" è altissimo: "ristorante con vista su Piazza Duomo" sono sei parole che promettono tavolate di chiassosi oligarchi russi e coppiette di social influencer armate di smartphone per safari culinari.

Invece, tutto sommato, considerando che abbiamo visitato questo piccolo locale nella nefasta sera di San Valentino, sembra quasi di essere in un normale ristorante elegante. Gli spazi sono ristretti, e costringono il personale ad alcuni contorsionismi, ma si sta bene, la vista è effettivamente esclusiva (la saletta "principale" si trova al primo piano), e non si mangia nemmeno male, anzi.

I prezzi sono stratosferici: coperto a 6 euro e piatti principali sui 30; poca scelta di vini, perlomeno per quanto è stato mostrato a noi comuni mortali. Semel in anno licet insanire.

Piatto d'oro, Furato Inveruno

Pochi posti dicono "ristorante vecchio stampo" come il Piatto d'oro di Furato. Il fatto è che di questi tempi "vecchio stampo" è il miglior complimento che si possa fare a un ristorante: tempi di pretenziosi ristoranti stellati, di rivisitazioni, di reinvenzioni, di sterili equilibrismi culinari pagati a prezzo d'oro, di camerieri impreparati o invadenti, di piatti con venti ingredienti declamati a tutto il tavolo...

Ecco, di questi tempi, al Piatto d'oro si trova cucina lombarda fatta come si deve e qualche sorpresa inaspettata (il coccodrillo!), si trova un servizio celere, professionale, attento e cordiale, si trovano tavoli ben distanziati, e si trovano prezzi più che onesti. Entrando, si trova il bar sulla destra e la grande sala sulla sinistra, e ce n'è un'altra sotto.

Non si trovano sale arredate come se fossero il ponte di comando di Star Trek, non si trovano tavoli di cristallo, non si trovano scomode sedie di design. Insomma, c'è tutto quello che serve per fare un buon ristorante. Lunga vita al Piatto d'oro!


domenica 9 febbraio 2025

Bokok Merlata Bloom, Milano

Mentre al Bokok di Via Paolo Sarpi si fa la coda per entrare, al centro commerciale c'è sempre un sacco di posto, si ordina col tablet e se la sala giochi davanti non fa scherzi si sta pure tranquilli. Servizio celere, buoni piatti, bell'arredamento, il nostro nuovo cinese preferito. Si finisce facilmente sui 60 euro in due.

sabato 8 febbraio 2025

Ristorante Concordia, Verbania Intra

Strana atmosfera al Concordia, dove una squadra napoletanissima serve ravioli al salmerino e altri piatti di lago insieme alle pizze in un ambiente vecchio stile con tanto di foto d'epoca e attrezzi contadini alle pareti. Siamo nel centro di Intra e si fanno con piacere due passi fino a trovare il cortiletto d'ingresso.

Le sale non sono spaziose, e i tavoli un po' ravvicinati, ma tutto sommato l'ambiente invita alla riservatezza che si confà a un pasto rilassante con cibo di qualità. Prezzi, visto l'andazzo generale, più che onesti.

Osteria del ponte, Trezzano sul naviglio

Strana serata all'Osteria del ponte lo scorso dicembre: l'odore di gasolio (proveniente dal vicino distributore?) aleggiava nel locale e fortissimo nella toilette, danneggiando irreparabilmente l'esperienza culinaria. Peccato perché la sala è elegante, il servizio professionale e il cibo molto buono, lombardissimo come ci si aspetterebbe: mondeghili, ossobuco, sbrisolona e chi più ne ha più ne metta, con qualche aggiunta solo leggermente più fantasiosa. Per gli esperti c'è anche una buona carta dei vini. Prezzi alti: risotto con ossobuco a 36 euro, tagliatelle a 20, eccetera.

Si parcheggia a fatica lungo il naviglio.

Savonese occidentale, inverno 2024-25


Bar e ristorantini

La Liguria d'inverno può essere un paradiso di tranquillità, nel quale godersi un marocchino o uno spuntino in riva al mare. Abbiamo esplorato i Bagni Molo ad Alassio, gestiti dai gemelli dai quali per anni abbiamo preso il cappuccino a Loano al bar L'orologio: ora hanno una location ancora migliore e la possibilità di servire colazioni, pranzi e aperitivi ai clienti sulle sdraio. Top! Il nostro tavolino preferito per il marocchino e qualche spuntino è ora il bar Italia sul molo di Borghetto: raggi di sole, suono del mare e tranquillità. A Ceriale, il bar ristorante Garden è un ampio locale sulla spiaggia dove si fanno buone colazioni ma soprattutto si mangia bene a pranzo: una bella sorpresa!

Rimangono i nostri indirizzi preferiti il pub Nerea nella pinetina di Ceriale e Sciuscià e Sciurbì in piazza a Toirano. Alla sera si fa un tuffo negli anni '80 con le bruschette con salsa rosa del Nerea, e a pranzo si gustano i piatti tris di Sciuscià e Sciurbì, che non deludono mai. Quest'anno Valeria ed Elena hanno organizzato anche alcune cene a tema, riuscitissime!

Pizzerie eccetera

Continuano a contendersi la palma della migliore pizza della zona Il Basilico e Anema e core di Loano, col primo sempre favorito dalla migliore location.

Abbiamo provato per la prima volta Le grotte di mamà, pizzeria situata nel piazzale d'ingresso delle grotte di Toirano: una bella scoperta, pizze buone e originali. Sempre a Toirano, ma nella piazzetta del borgo, Il Portico propone buone pizze e piatti liguri.

Si va sul sicuro al ristorante pizzeria Da Gianni a Ceriale, alla fine del lungomare, un angolo di tranquillità invernale con un servizio gentile.

Sul lungomare di Borghetto, Pat Pizza è purtroppo sempre affollato, indice di successo ma che per noi è un ostacolo spesso insormontabile. Senza infamia e senza lode il Frontemare ad Alassio, ovviamente sulla spiaggia.

Le gite a Savona spesso si concludono al Club Nautico in darsena: tranquillità, servizio gentile e buone pizze.

In cima a Borgio Verezzi, si mangia pizza ma anche tanti piatti e taglieri ben fatti alla Rosa dei venti: controllare le previsioni del tempo, selezionare una giornata serena e prenotare.

Abbiamo riprovato dopo un po' di tempo il The Ranch sull'Aurelia tra Loano e Pietra, una volta nostra destinazione immancabile: nonostante sembri continuare a riscuotere successo, a noi pare che le preparazioni siano sempre meno curate. Peccato.

Ristoranti

I super top: sempre il Doc di Borgio, senza se e senza ma il pesce come piace a noi. Il Babette di Albenga: panorama impareggiabile sulla Gallinara, piatti e servizio sempre perfetti. Siamo tornati al Vescovado a Noli: alta cucina, locali e servizio di classe, e prezzi "stellati"; unico appunto: rivogliamo le tovaglie!

Gli inseguitori: il Baccarà a Sanremo quest'anno mi ha entusiasmato meno della visita precedente. Il Sogno a Finale è un indirizzo sicuro, ma ci vorrebbe forse una sala un po' meno affollata. Idem per la Locanda Nelli a Pietra, dove si mangia un gran bene la saletta minuscola diventa rumorosissima: urgono pannelli fonoassorbenti. L'Ostaia du ma sul lungomare di Ceriale ha il miglior rapporto qualità/prezzo del gruppo. Il Molo P. 56 a Pietra soffre la location a bordo strada ma fa sempre un gran buon mangiare. Per i carnivori, si va sul ruspante al Quarto di bue a Finalborgo: carne buona e servizio cordiale.

Le delusioni: la Taverna Mandragora a Cervo è purtroppo minuscola e il servizio non eccelle per cordialità. Eviteremo La Bitta a Laigueglia, dove la musica molesta l'ha fatta da padrona per tutto il pasto: ancora tanta strada da fare per imparare il mestiere.