Oggi in Vicolo dei lavandai non si lava più, e sull'Alzaia del Naviglio Grande si pescano solo più i turisti disposti a pagare tre euro e cinquanta di coperto per farsi un risotto da venti euro in uno degli angoli più conosciuti di Milano. Il caldo implacabile della serata del 23 luglio non ha aiutato a godersi questo ristorante, che seppure rientrando perfettamente nella categoria delle trappole per turisti riesce a fornire cucina milanese di alta qualità, servizio professionale e una location comunque di classe.
Da riprovare in autunno.
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