Con l'attuale grande inflazione di ristoranti "autentici milanesi", ogni volta si varca la soglia con timore e sospetto. Fortunatamente, al Balabiott di via Dezza Piazza Vesuvio ci si siede ai tavoli sotto la protezione di Fo-Gaber-Jannacci e si mangia e beve bene, nonostante le salette possano diventare un po' affollate. C'è un soppalco dove sarete un po' più distanti dagli sguardi della cameriera ma potrete stare più tranquilli. A proposito della trinità menzionata prima, finalmente (?) i ristoranti milanesi possono competere coi maradona-pulicinella-totò-troisi-daniele affissi alle pareti di quelli napoletani: ponzoni-pozzetto-boldi-teocoli-vanoni-rame sono infine canonizzati, immortalati e affissi anche loro.
Sul menù non c'è molto da dire, c'è tutto quello che ci si aspetta, incluso un servizio veramente "milanese": serio ma non algido, cordiale alla bisogna ma mai caciarone, disponibile ma non ruffiano. Arrivati a metà aprile, abbiamo afferrato una delle ultime casöle e persino una fetta di panettone. Il locale non vuole fare il finto-osteria-di-una-volta, ed è un bene. Coperto a 3 euro e primi sui 19.
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